Tag: lomagnoartecontemporanea

Painting as Place / Roma Arte in Nuvola 2025

PAINTING AS PLACE

La pittura come luogo nel tempo

 

Painting as Place unisce tre artisti di generazioni diverse – Piero Guccione , Giuseppe Colombo e Samantha Torrisi – accomunati dalle origini siciliane e da una profonda indagine sul paesaggio come spazio della memoria, della percezione e dell’identità.
Nella loro ricerca, la pittura diventa un modo di abitare il mondo: una riflessione sulla luce, sul tempo e sulla risonanza spirituale dei luoghi d’appartenenza.

Piero Guccione (Scicli 1935 – Modica 2018) figura centrale della pittura italiana del secondo Novecento, ha trasformato l’orizzonte mediterraneo in un paesaggio interiore – un campo metafisico di silenzio e di ordine luminoso. Nel novantesimo anniversario della nascita, la sua presenza all’interno del progetto apre un dialogo tra passato e presente, continuità e rinnovamento, un omaggio della galleria al grande Maestro in occasione del novantesimo anno dalla sua nascita, in collaborazione con l’Archivio Piero Guccione, che, oltre alle mostre istituzionali curate durante quest’anno presenta il nuovo libro dedicato all’autore “Nato per la pittura” edito da Allemandi.

Giuseppe Colombo (Modica, 1971) attualmente vive e lavora a Modica (RG).
Pittore e disegnatore, si forma a Roma e Urbino per poi tornare nella sua città natale dove, di notevole importanza, è l’incontro col nucleo storico del Gruppo di Scicli e con il Maestro Piero Guccione, con il quale avvierà un profondo rapporto di stima e scambio artistico. Colombo interpreta il territorio come organismo vivo, dove natura, storia e visione personale si fondono in un equilibrio sottile tra forma e materia. Le opere in mostra appartengono alla sua più recente produzione, due delle quali provengono dal progetto Le città ideali, mostra personale dell’artista presso Casa Raffaello a Urbino. L’ultima esperienza internazionale è quella finlandese presso la galleria Duetto ad Helsinki dove espone le sue opere durante la manifestazione Helsinki Art Walk.

Samantha Torrisi (Catania, 1977) attualmente vive a Giarre e lavora a Milo entrambe località situate alle pendici dell’Etna.
L’artista indaga il paesaggio attraverso il disegno e la pittura come atti di osservazione e di appartenenza, tracciando geografie emotive che uniscono intimità e vastità. Segni di disturbo visivo e simbolico appartengono al suo codice espressivo che, con sottile poetica, ci impongono contemplazione.
Nel 2025 è vincitrice del Premio editoriale Espoarte – Arteam Cup,  Savona. ; espone al Museo Tornielli di Ameno (NO) per il progetto Cartografia Sensibile – Landina, frutto della residenza presso CARS Omegna (VB) ed è vincitrice del Premio Comitato PDA amore e colore a The Others Art Fair a Torino a cui partecipa con il progetto Inner Landscape curato da Artéria Gallery.

Le tre voci, insieme, testimoniano la vitalità della pittura come luogo — fisico e mentale — in cui il paesaggio continua a generare significato.

PAINTING AS PLACE

Painting as a Space Through Time

 

Painting as Place brings together three artists from different generations – Piero Guccione, Giuseppe Colombo, and Samantha Torrisi – united by their Sicilian origins and by a profound exploration of the landscape as a space of memory, perception, and identity.
In their practice, painting becomes a way of inhabiting the world: a reflection on light, time, and the spiritual resonance of the places to which we belong.

Piero Guccione (Scicli, 1935 – Modica, 2018), a central figure of Italian painting in the second half of the twentieth century, transformed the Mediterranean horizon into an inner landscape – a metaphysical field of silence and luminous order.
On the ninetieth anniversary of his birth, his presence within this project opens a dialogue between past and present, continuity and renewal – a tribute from the gallery to the great Master, in collaboration with the Piero Guccione Archive, which, alongside the institutional exhibitions curated throughout this year, is also presenting a new book dedicated to the artist, Nato per la pittura published by Allemandi.

Giuseppe Colombo (born in Modica, 1971) currently lives and works in Modica.
A painter and master of drawing, he trained in Urbino before returning to his hometown, where his encounter with the historical nucleus of the Gruppo di Scicli and with Master Piero Guccione proved to be of great significance, marking the beginning of a profound relationship of mutual respect and artistic exchange.The works presented here belong to his most recent production, including two pieces from the project Le città ideali – his solo exhibition at Casa Raffaello in Urbino. His latest international experience took place in Finland, at Galleria Duetto in Helsinki, where he participated in Helsinki Art Walk.

Samantha Torrisi (born in 1977) currently lives in Giarre and works in Milo, both located on the slopes of Mount Etna.
Her artistic research explores the landscape through drawing and painting as acts of observation and belonging, tracing emotional geographies that unite intimacy and vastness.
Elements of visual and symbolic disturbance are part of her expressive code, which, through a subtle poetics, invites a state of contemplative attention.
In 2025, she was awarded the Espoarte Editorial Prize at the Arteam Cup in Savona; she exhibited at the Museo Tornielli in Ameno (NO) for the project Cartografia Sensibile – Landina, the result of a residency at CARS Omegna (VB), and received the Comitato PDA Amore e Colore Prize at The Others Art Fair in Turin, where she presented Inner Landscape, curated by Artéria Gallery.

Together, these three voices testify to the vitality of painting as a place — both physical and mental — where the landscape continues to generate meaning.

Giuseppe Colombo, Comiso, 2023, olio su tela/oil on canvas, cm 50x70
Samantha Torrisi, Altered landscape 2, 2025, olio su tela, oil on canvas, cm 150x120
Piero Guccione, Paesaggio col grano, 2011, olio su tela e tecnica mista/ mixed media and oil on canvas, cm 65x106

Giorgio Vigna | Nuvola Passeggera

Giorgio Vigna | Nuvola passeggera

a cura di Agata Polizzi

 

21 agosto 2024 – 31 ottobre 2025
XX Bassi Beneventano, Scicli
Supportata da
Molino Gaetano Roccasalva di Modica
Antica Dolceria Bonajuto di Modica
Ghibli solutions di Ragusa

Giorgio Vigna | Nuvola passeggera

curated by Agata Polizzi

 

21st August 2025 – 31st October 2025
XX Bassi Beneventano, Scicli
Supported by
Molino Gaetano Roccasalva di Modica
Antica Dolceria Bonajuto di Modica
Ghibli solutions di Ragusa

Poeta del soffio

di Agata Polizzi
Punta sulle nuvole e su altre cose mute,
punta sulla luce, cercala sempre.
Infine punta sulla follia se ce l’hai,
se non te l’hanno rubata da piccolo.
(Franco Arminio, Canti della gratitudine)

 

 

Come tutti i poeti, Giorgio Vigna che è poeta del soffio, crede nella potenza generativa dell’arte come cura e per questo intreccia desiderio, memorie del passato e speranza nel futuro nel nuovo progetto per il Palazzo Beneventano di Scicli.

Nuvola passeggera, nasce da amore per la bellezza, da un’eco lontana che lega l’artista al padre, da una passione per una terra amata, la Sicilia, laddove ad ogni viaggio lo sguardo dell’artista si posa su un dettaglio, un ricordo, una suggestione del paesaggio che come un suggerimento spontaneo è determinato a rafforzare l’idea necessaria di narrare.
Nuvola Passeggera nasce dalla fiducia nella circolarità salvifica dell’arte come esperienza collettiva, le opere sono viventi, celebrano la Natura sempre mantenendo con essa un dialogo aperto, potente, rispettoso, sono esse stesse parte di un processo in cui l’agire dell’artista ha un ruolo evocativo, generativo, in cui il controllo della casualità, l’imperfezione del gesto diventano necessari, persino vitali.

Giorgio Vigna presenta un gruppo di opere che offrono uno spaccato intenso della sua lunga e costante ricerca per la materia e per la forma, opere in dialogo le une con le altre, opere essenziali, generose, opere tridimensionali e bidimensionali che amano il contatto con la terra e che sono in evoluzione perenne come organismi viventi.
Aria, acqua e fuoco le plasmano in una forma che è artificio ma anche verità, entrambi gli estremi di questo binomio sono validi e soggiacciono ad un processo naturale in cui ogni cosa fluisce, i Sassi di vetro e le Cosmografie sono opere assolute in cui è possibile riconoscersi e talvolta perdersi.

Le opere di Giorgio Vigna cercano la luce, sono luce, in una coerenza concettuale tra pensiero e forma, idealmente sono “finestre di luce”, sono feritoie dell’anima attraverso cui intravedere l’esistenza.
Il rimando tra interno ed esterno è un gioco sottile, voluto e carico di sfumature, c’è la consapevolezza di qualcosa di più grande che orienta, un piccolo miracolo che si rinnova ogni volta che quel soffio consente di prendersi il tempo per pensare, per osservare e trovare un’appartenenza precisa, il tempo per capire che nell’arte non c’è solo la ricerca estetica ma anche l’esigenza di esprimere sentimenti, emozioni, sensazioni.

L’allestimento delle opere evoca questa idea di esperienza collettiva e di fruizione della ricerca come fosse ascoltare la voce dell’artista e lasciare che l’occhio abbia l’agio per trovare la sua naturale via, il dettaglio giusto su cui indugiare, la direzione da prendere per “vedere” con più chiarezza ciò che è realmente.

Poet of the Breath

by Agata Polizzi
Aim at the clouds and other silent things,
aim at the light, always seek it.
In the end, aim at madness if you have it,
if it wasn’t stolen from you as a child.
(Franco Arminio, Songs of Gratitude)

 

 

Like all poets, Giorgio Vigna, who is a poet of the breath, believes in the generative power of art as a cure, and for this reason he intertwines desire, memories of the past, and hope for the future in his new project for the Palazzo Beneventano in Scicli.

Nuvola passeggera (Passing Cloud) stems from a love of beauty, from a distant echo that links the artist to his father, from a passion for his beloved land, Sicily, where on every journey the artist’s gaze rests on a detail, a memory, a suggestion of the landscape that, like a spontaneous suggestion, is determined to reinforce the necessary idea of narration.

Nuvola Passeggera stems from a belief in the salvific circularity of art as a collective experience.The works are alive, celebrating Nature while maintaining an open, powerful, respectful dialogue with it.They are themselves part of a process in which the artist’s action has an evocative, generative role, in which the control of chance and the imperfection of the gesture become necessary, even vital.

Giorgio Vigna presents a group of works that offer an intense insight into his long and constant research into matter and form, works in dialogue with each other, essential, generous works, three-dimensional and two-dimensional works that love contact with the earth and are in constant evolution like living organisms.
Air, water, and fire shape them into a form that is artifice but also truth, both extremes of this dichotomy are valid and subject to a natural process in which everything flows. The Glass Stones and Cosmographies are absolute works in which it is possible to recognize oneself and sometimes lose oneself.

Giorgio Vigna’s works seek light, they are light, in a conceptual coherence between thought and form. Ideally, they are ‘windows of light’, slits in the soul through which to glimpse existence.

The reference between interior and exterior is a subtle, deliberate and nuanced game, there is an awareness of something greater that guides us, a small miracle that is renewed every time that breath allows us to take the time to think, to observe and find a precise belonging, the time to understand that art is not only about aesthetic research but also the need to express feelings, emotions and sensations.

The staging of the works evokes this idea of collective experience and enjoyment of research as if listening to the artist’s voice and allowing the eye to find its natural path, the right detail to linger on, the direction to take in order to ‘see’ more clearly what really is.

COSMOGRAFIE

 

 

Opere di micro e macrocosmo. Gli occhi dell’artista sull’universo.

 

 

Works exploring the micro and macrocosm — the artist’s eyes on the universe.

Cosmografia, 2025
Inchiostro su carta Hahnemühle / in on Hahnemühle paper
46 x 42 cm DISPONIBILE/AVAILABLE
Cosmografie, 2025
Inchiostro su carta Hahnemühle/ink on Hahnemühle paper
52 x 31 cm DISPONIBILE/AVAILABLE
Cosmografie, 2025
Inchiostro su carta Hahnemühle/ink on Hahnemühle paper
78 x 53 cm DISPONIBILE/AVAILABLE

SASSI

 

 

Opere assolute e insieme relative, capaci di dialogare con la luce e lo spazio in cui vivono.
La lavorazione del vetro è una sfida, un processo naturale capace di sintetizzare la circolarità degli elementi tra i quali l’Acqua e il Fuoco.

Absolute and yet relative works, capable of engaging in dialogue with the light and the space they inhabit.
Glassworking is a challenge — a natural process that embodies the circular harmony of the elements, among which Water and Fire.

Sasso di fuoco, 2020,
Sasso in vetro di Murano cristallo con inclusioni di rame/Murano crystal glass stone with copper inclusions
20 x 20 x 11 cm DISPONBILE/AVAILABLE
Sassi d'acqua, 2020,
4 elementi in vetro di Murano cristallo / 4 elements in Murano crystal glass
18 x 15,5 x 13 cm DISPONBILE/AVAILABLE
Sasso di fuoco, 2018,
Sasso in vetro di Murano cristallo con inclusioni di rame/Murano crystal glass stone with copper inclusions
16 x 16 x 10 cm DISPONBILE/AVAILABLE

Emanuele Giuffrida | Nel silenzio della superficie

Cosa accade quando la pittura smette di raccontare e comincia a interrogare?

 

Catania – La Fondazione Brodbeck presenta, all’interno dei propri spazi, la mostra personale di Emanuele Giuffrida Nel silenzio della superficie, invitando il pubblico ad un’esperienza di sospensione visiva e percettiva: la superficie – pittorica, reale, emotiva – diventa soglia fragile tra ciò che appare e ciò che affiora, tra l’evidenza del mondo e le zone più oscure.

A presentare il progetto, venerdì 10 ottobre alle ore 18.00 nelle sale espositive che lo ospita, saranno Paolo Brodbeck, Presidente dell’omonima Fondazione, Gianluca Collica Direttore artistico della stessa, Emanuele Giuffrida e Domenico de Chirico curatore della mostra.

La Fondazione Brodbeck arte contemporanea, situata all’interno di un complesso postindustriale nel cuore del quartiere storico di San Cristoforo, è stata costituita nel 2007 per volontà della famiglia Paolo Brodbeck, con lo scopo di trasformare l’intera cittadella in un polo di riferimento per l’arte contemporanea, ospitando eventi, e curando programmi internazionali di residenza d’artista ideati per avviare una più stretta relazione con la realtà sociale, culturale e artistica siciliana.

La mostra, visitabile dal 10 ottobre al 15 novembre, è un percorso immersivo in cui la pittura non è mai solo rappresentazione, ma luogo di visioni trattenute e spazi emotivi compressi. Nelle opere, realizzate principalmente ad olio e grafite, troviamo oggetti comuni, lenzuola, vetri, tracce, elementi solo in apparenza concreti, che, nelle mani dell’artista, si fanno segni archetipici di una realtà sempre in tensione, in bilico tra il trauma e l’intuizione.

Tutta la ricerca di Giuffrida si muove lungo il confine sottile dell’ambiguità percettiva, facendo della pareidolia – il riconoscere forme familiari in elementi casuali – non è solo un espediente, ma un vero dispositivo poetico. In questo senso, la pittura diventa spazio esistenziale, lente d’indagine, un modo per rivelare l’invisibile senza mai esplicitarlo del tutto, sovvertendo le comuni condizioni semantiche della pittura.

Il titolo Nel silenzio della superficie suggerisce proprio questo stato di costante tensione tra presenza e assenza. Ogni opera è una soglia percettiva in cui l’immagine, l’oggetto, la presenza si fa enigma e la superficie si carica di un’intensità muta.
Come scrive il curatore, non si tratta di rappresentare un evento, ma di far emergere ciò che di quell’evento è rimasto nel tempo e nella coscienza collettiva.
In un tempo dominato dall’eccesso visivo e dalla velocità dello sguardo, la pittura di Giuffrida si impone come gesto di resistenza. Lontana dalla narrativa illustrativa e dall’immagine piena, la sua pratica è rigorosa, essenziale, radicalmente contemporanea. Le opere di Giuffrida chiedono tempo, attenzione, disponibilità al dubbio. Sono immagini da attraversare, non da consumare.
In questo spazio liminale, in cui lo spettatore è chiamato a sostare, a confrontarsi con un vuoto carico di senso, l’arte diven- ta esperienza: sospensione visiva, psicologica ed esistenziale.

Partner del progetto Lo Magno artecontemporanea, galleria con sede a Modica e Scicli, e la Fondazione Oelle, presieduta da Ornella Laneri, che, all’interno dei propri spazi espositivi all’Hotel Sheraton di Aci Castello, accoglierà due opere e un’installazione dell’artista per tutto il periodo mostra.

La mostra sarà visitabile, presso la sede della Fondazione Brodbeck, in via Gramignani 93 a Catania, il giovedì e il venerdì dalle 17.30 alle 19.30, ed è realizzata con il supporto di Coop Sicilia gruppo Radenza e Ghibli solutions Ragusa

 

Per informazioni:

Fondazione Brodbeck 
📧 info@fondazionebrodbeck.it
📞 +39 095 723 3111

What happens w hen the Act of Painting Becomes a Question?

 

Catania – Fondazione Brodbeck is pleased to present INel silenzio della superficie, a solo exhibition by Emanuele Giuffrida, opening on Friday, October 10 at 6:00 PM at the Foundation’s exhibition spaces in Catania. The show invites visitors into a state of perceptual and visual suspension, where the surface – whether pictorial, physical, or emotional – emerges as a fragile threshold between what appears and what surfaces, between the visible world and its more shadowy dimensions. The exhibition will be introduced by Paolo Brodbeck, President of the Foundation, Gianluca Collica, Artistic Director, Emanuele Giuffrida, and curator Domenico de Chirico.

Founded in 2007 by the Brodbeck family, Fondazione Brodbeck is located within a post-industrial complex in the heart of San Cristoforo, one of Catania’s most historically rich neighborhoods. Since its inception, the Foundation has sought to transform the site into a contemporary art hub – hosting exhibitions and curating international artist residencies aimed at fostering deeper connections with the social, cultural, and artistic fabric of Sicily.

On view from October 10 through November 15, Nel silenzio della superficie unfolds as an immersive journey where painting becomes far more than representation. Through oil and graphite works, Giuffrida offers restrained visions and compressed emotional landscapes. Ordinary objects – sheets, glass, traces – appear only superficially concrete. In the artist’s hands, they become archetypal signs of a reality in constant tension, delicately suspended between trauma and intuition.

Giuffrida’s entire practice explores the thin line of perceptual ambiguity. His work harnesses pareidolia – the human tendency to perceive familiar patterns in random stimuli – not as a visual trick, but as a true poetic mechanism. In this sense, painting becomes an existential space, a lens of investigation, a means of revealing the invisible without ever fully exposing it, subverting traditional semantics of the painted image.

The exhibition’s title, In the Silence of the Surface, reflects this constant tension between presence and absence. Each work is a perceptual threshold, where the image, object, or presence becomes an enigma, and the surface is imbued with a mute intensity. As curator Domenico de Chirico writes, “This is not about representing an event, but about allowing what remains of it – within time and collective consciousness – to surface.” In an age saturated with images and dominated by visual immediacy, Giuffrida’s painting asserts itself as a form of resistance. Eschewing illustrative narratives and full-bodied imagery, his practice is rigorous, essential, and resolutely contemporary. These works—mostly rendered in oil and graphite – demand time, attention, and a willingness to embrace uncertainty. They are not to be consumed, but to be experienced.

In this liminal space – where the viewer is invited to pause and confront a silence dense with meaning – art becomes experience: a visual, psychological, and existential suspension.

The exhibition is realized in partnership with Lo Magno artecontemporanea, a gallery based in Modica and Scicli, and Fondazione Oelle, chaired by Ornella Laneri, which will host two works and one installation by the artist in its space in the Sheraton Hotel in Aci Castello during the period of the show.

The exhibition is open to the public at the Fondazione Brodbeck, Via Gramignani 93, Catania, on Thursdays and Fridays from 5:30 to 7:30 PM, and is made possible with the support of Coop Sicilia – Gruppo Radenza and Ghibli Solutions Ragusa.

 

For more information:

Fondazione Brodbeck 
📧 info@fondazionebrodbeck.it
📞 +39 095 723 3111

Emanuele Giuffrida | Nel silenzio della superficie

a cura di / curated by Domenico de Chirico

 

10_10_25 – 15_11_25

 

Fondazione Brodbeck 

Via Gramignani, 93 , Catania

 

Giovedì – Venerdì   17.30 – 19.30

Thursdays – Fridays   5.30 pm – 7.30 pm

Nanni Licitra

Tamara Marino, originaria di Ragusa, e Simon Troger, nato a Schlanders (BZ), costituiscono un sodalizio artistico che esplora le intersezioni tra materia, concetto e contesto. Entrambi operano tra Vittoria (RG) e altre località internazionali, sviluppando un linguaggio che coniuga sperimentazione tecnica e riflessione critica sulla contemporaneità.

La formazione di Tamara Marino si radica nella Scultura, conseguita presso le Accademie di Belle Arti di Catania e Carrara, sotto la guida di maestri quali Martina Corgnati, Aron Demetz e Gianni Dessì. La sua ricerca si è ulteriormente ampliata attraverso esperienze presso la Royal Academy of Art dell’Aia e l’Accademia di Belle Arti di Firenze, con un approccio che abbraccia tanto la dimensione artistica quanto quella pedagogica.

Simon Troger, maestro nella lavorazione del marmo e delle pietre dure, ha completato la sua formazione accademica in Conservazione e Restauro dei materiali lapidei e in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Il suo operato si distingue per l’attenzione ossessiva al dettaglio e per una poetica che indaga il rapporto dialettico tra utopia e distopia, uomo e ambiente, idea e materia.

Entrambi gli artisti hanno collaborato con istituzioni di rilievo, tra cui la Fondazione Fiumara d’Arte, diretta da Antonio Presti, per la realizzazione di opere monumentali nel contesto urbano di Catania. Hanno inoltre condiviso un progetto legato all’Università di Suzhou Art & Design Technology Institute, che ha contribuito a consolidare la loro proiezione internazionale.

Nel 2023, Marino e Troger hanno concepito e realizzato l’opera site-specific L’ingegnere di Babele per la Fondazione Gesualdo Bufalino di Comiso (RG), un intervento che ha sintetizzato la loro visione artistica in un dialogo simbolico con la tradizione e l’innovazione. Nello stesso anno, Tamara Marino ha ricoperto il ruolo di docente di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, mentre nel 2024 entrambi gli artisti hanno intrapreso una collaborazione con la Farm Cultural Park di Favara (AG), un centro nevralgico per l’arte contemporanea in Sicilia.

La loro pratica attuale si concentra sulla trasformazione di Villa Mangione, un antico palmento situato nel Sud-Est siciliano, in un avamposto culturale dedicato a residenze d’artista, performance sperimentali, proiezioni di cinema d’avanguardia e concerti di improvvisazione sonora. Questo progetto, ancora in divenire, si propone come un crocevia per la riflessione e la produzione artistica multidisciplinare, inscrivendosi in un panorama internazionale di ricerca e sperimentazione.

L’opera di Tamara Marino e Simon Troger si colloca dunque in un ambito di ricerca che combina un’attenzione raffinata per il dettaglio materiale con una visione critica e colta delle dinamiche culturali contemporanee, rendendoli protagonisti di un dialogo fecondo tra locale e globale, tradizione e avanguardia.

Tamara Marino, originally from Ragusa, and Simon Troger, born in Schlanders (BZ), form an artistic partnership that explores the intersections between matter, concept, and context. Both operate between Vittoria (RG) and other international locations, developing a language that blends technical experimentation with critical reflection on contemporary issues.

Tamara Marino’s education is rooted in Sculpture, which she studied at the Academies of Fine Arts in Catania and Carrara, under the guidance of masters such as Martina Corgnati, Aron Demetz, and Gianni Dessì. Her research has further expanded through experiences at the Royal Academy of Art in The Hague and the Academy of Fine Arts in Florence, adopting an approach that embraces both artistic and pedagogical dimensions.

Simon Troger, a master in marble and hard stone processing, completed his academic training in Conservation and Restoration of stone materials and Sculpture at the Academy of Fine Arts in Carrara. His work stands out for its obsessive attention to detail and for a poetic exploration of the dialectical relationship between utopia and dystopia, man and environment, idea and matter.

Both artists have collaborated with prominent institutions, including the Fiumara d’Arte Foundation, led by Antonio Presti, to create monumental works within the urban context of Catania. They also shared a project with the Suzhou Art & Design Technology Institute, which helped to solidify their international presence.

In 2023, Marino and Troger conceived and realized the site-specific work L’ingegnere di Babele for the Gesualdo Bufalino Foundation in Comiso (RG), an intervention that encapsulated their artistic vision in a symbolic dialogue with tradition and innovation. In the same year, Tamara Marino took on the role of Sculpture professor at the Academy of Fine Arts in Macerata, while in 2024, both artists began collaborating with the Farm Cultural Park in Favara (AG), a key center for contemporary art in Sicily.

Their current practice focuses on transforming Villa Mangione, an ancient wine press in Southeast Sicily, into a cultural outpost dedicated to artist residencies, experimental performances, avant-garde cinema screenings, and sound improvisation concerts. This ongoing project aims to serve as a crossroads for reflection and multidisciplinary artistic production, positioning itself within an international landscape of research and experimentation.

The work of Tamara Marino and Simon Troger thus lies within a research framework that combines a refined attention to material detail with a critical and cultured vision of contemporary cultural dynamics, making them key figures in a fruitful dialogue between the local and the global, tradition and avant-garde.

ROSSO

Rosso

Il video “Rosso” è un’opera carica di simbolismo e intensità visiva, che utilizza il colore rosso non solo come elemento estetico ma come linguaggio narrativo e concettuale. Al centro della scena, gambe femminili su fondo monocromo incarnano una femminilità sospesa tra attrazione e ambiguità, con un focus visivo sul pube, accentuato da tacchi a spillo e da un gesto performativo carico di violenza estetica: l’esplosione di scintille.
Questa epifania visiva richiama la tragedia della Triangle Waist Company del 1911, trasformando il ricordo storico in una riflessione sulla condizione femminile, tra passato e presente. Il corpo diventa luogo simbolico di conflitto e resistenza, rappresentando sia la violenza subita che la forza della resilienza.
“Rosso” è quindi un’opera che intreccia eros, dolore e memoria, proponendo un’estetica della resistenza femminile. Invita lo spettatore a un coinvolgimento attivo, oltre la superficie, per confrontarsi con la storia e con il ruolo dell’arte nella costruzione della memoria collettiva.

The video Rosso is a work rich in symbolism and visual intensity, using the color red not merely as an aesthetic element but as a narrative and conceptual language. At the center of the scene, female legs against a monochrome backdrop embody a femininity suspended between allure and ambiguity, with visual focus on the pubic area, emphasized by high heels and a performative gesture of striking aesthetic violence: a burst of sparks.
This visual epiphany recalls the 1911 Triangle Waist Company tragedy, transforming historical memory into a reflection on the condition of women, both past and present. The female body becomes a symbolic battleground—representing both endured violence and the power of resilience.
Rosso thus becomes a work that weaves together eros, pain, and memory, proposing an aesthetic of female resistance. It calls on the viewer to engage actively, to look beyond the surface, and to confront both history and the role of art in shaping collective memory.

Video performance
Duration: 2’34”
(Co-producer: Simon Troger)
Installation
Wood, fabric, sparkler sticks
26 x 21 x 4 cm
2023

FALLOUT

Fallout è un’installazione immersiva e multimediale che indaga il rapporto tra materia, tecnologia e crisi ecologica. Al centro dell’opera vi è una scultura generativa, modellata dalla proiezione video, che ribalta il tradizionale rapporto tra immagine e forma. In tre sequenze video, delle gazze ladre vengono lentamente ricoperte da terra bianca, simbolo di una sterilità funebre che cancella l’organico sotto l’apparenza della purezza.
L’opera si configura come un corpo stratificato, dove video, scultura, disegno e documentazione convivono in un sistema visivo e concettuale. Il bianco diventa segno di cancellazione, le gazze simboli di un’intelligenza naturale condannata all’oblio. L’intero dispositivo genera un funerale silenzioso della natura, evocando il tempo dell’Antropocene e l’estetica del disastro.
Un documentario introduttivo e materiali di processo ampliano la riflessione, offrendo allo spettatore coordinate critiche e narrative. Fallout non propone una narrazione lineare, ma un’esperienza percettiva e poetica che intreccia testimonianza e immaginazione, spingendo a una riflessione radicale su ecologia, memoria e responsabilità collettiva.

Fallout is an immersive, multimedia installation that explores the relationship between matter, technology, and ecological crisis. At the heart of the work is a generative sculptural form, shaped by video projection, which overturns the traditional hierarchy between image and form. In three video sequences, magpies are slowly covered by a layer of white earth – symbolizing a funereal sterility that erases organic life under the guise of purity.
The work unfolds as a layered body, where video, sculpture, drawing, and documentation coexist in a visual and conceptual system. White becomes a sign of erasure, and the magpies – symbols of natural intelligence and survival – embody a world condemned to oblivion. The installation stages a silent funeral for nature, invoking the era of the Anthropocene and an aesthetic of disaster.
An introductory documentary and process-based materials extend the scope of the work, offering viewers critical and narrative coordinates. Fallout does not follow a linear narrative, but instead generates a perceptual and poetic experience that merges testimony and imagination, prompting deep reflection on ecology, memory, and collective responsibility.

“Fallout” Documentary – 5’40” (audio in English, Italian subtitles)
Generative Projective Sculpture – environmental dimensions
Light Installation – red LED beam
Graphic Panels – drawings on drafting lm and cadastral maps
2024

EMEREC

Secondo Jean Cloutier, l’essenza dell’uomo completo risiede nella sua duplice natura di émetteur e récepteur, in cui egli si manifesta simultaneamente come emittente e ricevente. Tale simbiosi, essenziale alla pienezzacomunicativa, lo definisce nella sua totalità. Tuttavia, quale esito si profila quando l’uomo, pur essendo Emerec – teoricamente completo e paragonabile a quello dell’epoca della comunicazione interpersonale – persegue un miraggio fallace? Questo miraggio consiste nell’illusione di generare unflusso coerente di input e output, che però viene inevitabilmente frainteso, interpretato e decodificato attraverso codici soggettivi, distanti dalle intenzioni originarie. In questo contesto, l’apparente completezza dell’uomo Emerec si rivela fragile, poiché l’interazione tra emissione e ricezione, lunge
dal realizzare una sinergia armoniosa, si frammenta in un caleidoscopio di percezioni individuali.

According to Jean Cloutier, the essence of the complete human lies in their dual nature as émetteur and récepteur – as both transmitter and receiver -where the individual simultaneously embodies the roles of sender and recipient. This symbiosis, essential to the fullness
of communication, defines the human in their totality. However, what outcome emerges when the individual, though theoretically complete as Emerec – a being reminiscent of the era of interpersonal communication – pursues a deceptive mirage? This mirage consists of the illusion of producing a coherent flow of input and output, which is inevitably misunderstood, interpreted, and decoded through subjecti-
ve codes that deviate from the original intent. In this context, the apparent completeness of the Emerec figure is revealed as fragile. The
interaction between transmission and reception, far from achieving a harmonious synergy, fragments into a kaleidoscope of individual perceptions.

Site-Specific: Video Installation
(Co-producer: Simon Troger)
Monitor, glass, hammer, LED screen
1’48”
2023

Nuvola Passeggera | Giorgio Vigna EN

“NUVOLA PASSEGGERA”: THE ART OF BREATH BY GIORGIO VIGNA ON DISPLAY AT BASSI BENEVENTANO IN SCICLI FROM AUGUST 21th TO OCTOBER 31th, 2025

SCICLI – A passing cloud will drift across the sky of Scicli and gently settle, with its intense lightness, in the Bassi Beneventano, the ground-floor exhibition spaces of the majestic Palazzo Beneventano. This is where Passing Cloud takes shape, the new exhibition by Giorgio Vigna, curated by Agata Polizzi, open to the public from August 21 to October 31, 2025, and organized by Lo Magno artecontemporanea and the Amenta Art Printmaking Studio.
The inauguration (Wednesday, August 20 at 8:00 PM) will be preceded by a presentation talk at the Church-Museum of Santa Teresa d’Avila, starting at 7:00 PM. In addition to the organizers, Giorgio Vigna, Agata Polizzi, and Giovanni Caccamo—a prominent figure in contemporary Italian songwriting—will speak about the project.
This is a profound and sensitive exhibition that puts the Veronese artist’s poetic vision into dialogue with the Sicilian landscape, intertwining memory, light, and transformation. Vigna’s works—sculptures, installations, works on paper, including his standout Cosmografie, Sassi, and Lapilli made of glass—originate from living matter, shaped by the elements: air, water, and fire. These pieces seem to breathe, made of light and longing, establishing a direct dialogue with the viewer—one of intuition, resonance, and belonging.
His artistic practice is grounded in the search for primordial form and the tension between the natural and the artificial, between what is and what appears. His creations act as “windows to the soul,” offering glimpses into the essence of things. Giorgio Vigna, a multidisciplinary artist, combines elemental power with artistic delicacy. Over the course of his career, he has exhibited in prestigious museums and galleries around the world, moving between sculpture, installation, jewelry, and works on paper, shaping materials with an almost alchemical sensitivity. His works are part of important public and private international collections.
The exhibition is curated by Agata Polizzi, art historian and independent curator, who writes about the show:
“Like all poets, Giorgio Vigna—who is a poet of breath—believes in the generative power of art as a form of healing. That is why he weaves together desire, memories of the past, and hope for the future. Passing Cloud is born of a love for beauty, from a distant echo that connects the artist to his father, and from a deep passion for a beloved land: Sicily. The works are alive, they celebrate Nature, maintaining an open, powerful, and respectful dialogue with it. They are part of a process in which the artist’s action plays an evocative role, where the control of chance and the imperfection of gesture become necessary—vital, even.”
The exhibition design will accompany this vision with sensitivity and restraint: it will be an invitation to contemplation, to quiet exploration, to the possibility of truly seeing what lies beneath the surface. The exhibition will unfold as an immersive experience, where visitors can follow their own rhythm, choosing paths and details to pause upon.
Passing Cloud will be hosted at Bassi Beneventano, the result of a synergistic collaboration between cultural institutions deeply rooted in the region: Lo Magno artecontemporanea, active since 2003, and the Amenta Art Printmaking Studio, founded in 2011 by Loredana Amenta. An artist and master printmaker, Amenta has revived the ancient art of intaglio engraving, merging tradition with contemporary sensibilities within one of Sicily’s most evocative Baroque palaces. This venue cultivates a slow, artisanal approach to art, in constant dialogue with contemporary languages.
During the exhibition, a new and exclusive printmaking project—born from the first collaboration between Giorgio Vigna and Loredana Amenta—will be unveiled, accompanied by a text by Giovanni Caccamo, with whom the artist shares his experience, exchanging ideas and experimentation. On this occasion, the Passing Cloud catalogue will also be presented, gathering reflections on the exhibition and offering opportunities for in-depth dialogue among the artist, Agata Polizzi, Loredana Amenta, Giuseppe Lo Magno, and Giovanni Caccamo.
The exhibition will be open from Tuesday to Saturday, from 6:00 PM to 10:00 PM, and is presented with the patronage of the City of Scicli, and supported by Antica Dolceria Bonajuto (Modica), Ghibli Solutions (Ragusa), and Molino Roccasalva (Modica).
Special thanks to the Mayor of Scicli Mario Marino, the Councillor for Culture Giuseppe Mariotta, Enrico Statello, and the staff of the Agire Cooperative of Scicli.

NUVOLA PASSEGGERA

Curated by Agata Polizzi

 

Poet of the Breath

 

Aim at the clouds and other silent things,
aim at the light, always seek it.
In the end, aim at madness if you have it,
if it wasn’t stolen from you as a child.
(Franco Arminio, Songs of Gratitude)

 

 

Like all poets, Giorgio Vigna, who is a poet of the breath, believes in the generative power of art as a cure, and for this reason he intertwines desire, memories of the past, and hope for the future in his new project for the Palazzo Beneventano in Scicli. Nuvola passeggera (Passing Cloud) stems from a love of beauty, from a distant echo that links the artist to his father, from a passion for his beloved land, Sicily, where on every journey the artist’s gaze rests on a detail, a memory, a suggestion of the landscape that, like a spontaneous suggestion, is determined to reinforce the necessary idea of narration. Nuvola Passeggera stems from a belief in the salvific circularity of art as a collective experience.
The works are alive, celebrating Nature while maintaining an open, powerful, respectful dialogue with it.
They are themselves part of a process in which the artist’s action has an evocative, generative role, in which the control of chance and the imperfection of the gesture
become necessary, even vital. Giorgio Vigna presents a group of works that offer an intense insight into his long and constant research into matter and form, works in dialogue with each other, essential, generous works, three-dimensional and two-dimensional works that love contact with the earth and are in constant evolution like living organisms.
Air, water, and fire shape them into a form that is artifice but also truth, both extremes of this dichotomy are valid and subject to a natural process in which everything flows.
The Glass Stones and Cosmographies are absolute works in which it is possible to recognize oneself and sometimes lose oneself. Giorgio Vigna’s works seek light, they are light, in a conceptual coherence between thought and form. Ideally, they are ‘windows of light’, slits in the soul through which to glimpse existence.
The reference between interior and exterior is a subtle, deliberate and nuanced game, there is an awareness of something greater that guides us, a small miracle that is renewed every time that breath allows us to take the time to think, to observe and find a precise belonging, the time to understand that art is not only about aesthetic research but also the need to express feelings, emotions and sensations. The staging of the works evokes this idea of collective experience and enjoyment of research as if listening to the artist’s voice and allowing the eye to find its natural path, the right detail to linger on, the direction to take in order to ‘see’ more clearly what really is.

Agata Polizzi

Agata Polizzi (1976) is Sicilian, lives and works in Palermo.

Art historian and independent curator, PhD in History of architecture and conservation of architectural heritage.

Since 2011 he is a freelance journalist and correspondent for specialized art magazines.

She taught at the Academy of Fine Arts in Palermo from 2004 to 2006 as an adjunct professor of Cultural Anthropology.
She has curated exhibitions and publications for public and private museum institutions.

She collaborates on contemporary research and projects with artists, cultural subjects and foundations at national and international level.
Since 2019 he is the editorial director of My Art Guide, Italy.
In 2019 he was adjunct curator of BAM Biennale Arcipelago Mediterraneo.
She is guest curator at the Francesco Pantaleone Gallery of Contemporary Art Palermo / Milan.
Since 2017 he has been curator of the visual arts section of the Migrant Literature Festival. He is a consultant for the Swiss Institute of Rome.
She was the curatorial coordinator of ZACentrale in Palermo fand has collaborated with the Fondazione Mario Merz in Turin since 2014.

Agata Polizzi

Agata Polizzi (1976) è siciliana, vive e lavora a Palermo.

Storico dell’arte e curatore indipendente, PhD in Storia dell’architettura e conservazione dei beni architettonici.

Dal 2011 è giornalista pubblicista ed è corrispondente per riviste specialistiche d’arte.

Ha svolto attività didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dal 2004 al 2006 come docente a contratto di Antropologia culturale.

Ha curato mostre e pubblicazioni per Istituzioni museali  pubbliche  e private.  Collabora a ricerche e progetti sul contemporaneo con artisti, soggetti culturali e fondazioni in ambito  nazionale  e  internazionale.
Dal 2019 è Direttore  editoriale di My Art Guide, Italia.
Nel 2019 è stato curatore aggiunto di BAM Biennale Arcipelago Mediterraneo.
È guest curator alla Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea Palermo/Milano.
Dal 2017 è curatore della sezione arti visive del Festival delle Letterature Migranti.

È consulente per l’Istituto Svizzero di Roma.

È stato il coordinatore curatoriale di ZACentrale a Palermo e collabora con la Fondazione Mario Merz di Torino dal 2014.

Giorgio Vigna

Giorgio Vigna was born in Verona in 1955.
Currently lives and works in Milan.

He is an artist who, at the boundary between reality and imagination, creating natural forms capable of manifesting primary and primordial aspects.
Adventures of earth and water, fire and wind where combines natural and artificial, poor and precious.
Vigna moves on the border between the real and the imaginary, between what is and what appears.
His works, from sculptures to jewelry, the works on paper or the site specific installations, reflect the breadth and depth of his constant research. Using various materials such as glass, metals and paper, treated always new and surprising mode. Vigna explores and seeks them to reveal hidden possibilities.
The forms are the primary expression of the elements he works with. Strong and natural, universal and timeless, full of symbolic meanings.
In 2003 Giorgio Vigna created the site-specific installation La Radura for Nancy Olnick and Giorgio Spanu which started the Olnick Spanu Art Program.
In 2013 the Museum of Castelvecchio in Verona hosted the exhibition Stati Naturali curated by Paola Marini, for which Giorgio Vigna has created for the fountain of Carlo Scarpa the permanent installation in glass Acquaria donated to the city of Verona in 2021.
In 2017 he has created for the Galleria dell’Accademia in Venice the work Fuochi di Rugiada, made by Venini
in Murano Venice.
In 2022, he donated his thirty-year archive of drawings and sketches related to his experience with glass to the Giorgio Cini Foundation.
In June 2023, he will inaugurate his solo exhibition Analogie at the Eremitani Museum in Padua, a natural continuation of the journey that began in 2022 with the exhibition Sassi at the Oratory of San Rocco in Padua.

His work has been exhibited in galleries and museums in Argentina, Austria, China, Korea, Finland, France, Germany, Great Britain, Greece, Hong Kong, Italy, the Netherlands, the Principality of Monaco, Russia, the United States, and Switzerland.”

His works are part of international public and private collections including:

MAD, Museum of Arts & Design, New York, USA.
The State Hermitage Museum, S. Pietroburgo, Russia.
Honolulu Museum of Art, Honolulu, Hawaii.
Gallerie dell’Accademia, Venezia, Italia.
Museo di Castelvecchio, Verona, Italia.
Museo del Vetro, Murano, Venezia, Italia.
Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum, New York, USA.
IMA, Indianapolis Museum of Art, Indianapolis, Indiana, USA.
Ilias Lalaounis Jewelry Museum, Atene, Grecia.
Museo degli Argenti, Palazzo Pitti, Firenze, Italia.
Miaao, Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi, Torino, Italia.
Olnick Spanu Art Program, Garrison, New York, USA.
Olnick Spanu Collection, New York, USA.
Diane Venet Collection, Parigi, Francia.
Designmuseo, Helsinki, Finlandia.
Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, Castello Sforzesco, Milano, Italia.
Museo Barbier-Mueller, Ginevra, Svizzera.
Collezione Permanente Fondazione Raffaele Cominelli, San Felice del Benaco BS, Italia.

Giorgio Vigna

Giorgio Vigna nasce a Verona nel 1955 e si forma artisticamente tra la città natale, Venezia, Roma e Milano.

Attualmente vive e lavora a Milano.

È un artista che, al limite tra realtà e immaginazione, crea forme naturali capaci di manifestare aspetti primari e primordiali. Avventure di terra e di acqua, di fuoco e di vento in cui si combinano naturale e artificiale, povero e prezioso. Vigna si muove sul confine tra il mondo reale e quello immaginario, tra ciò che è e ciò che appare.

Le sue opere, dalle sculture ai gioielli, dai lavori su carta alle installazioni, rispecchiano l’ampiezza e profondità della sua costante ricerca. Utilizza varie materie tra le quali il vetro, i metalli e la carta, trattate in modo sempre nuovo e sorprendente. Vigna le esplora e cerca di svelarne possibilità nascoste.
Le forme sono primarie, espressione degli elementi con cui lavora. Forti e naturali, universali e senza tempo, ricche di valenze simboliche.

Nel 2003 Giorgio Vigna crea l’installazione site specific La Radura per Nancy Olnick e Giorgio Spanu che ha dato inizio all’Olnick Spanu Art Program.

Nel 2013 il Museo di Castelvecchio a Verona ha ospitato la mostra personale Stati Naturali, per la quale Giorgio Vigna ha creato per la fontana di Carlo Scarpa l’installazione permanente in vetro Acquaria donata al città di Verona nel 2021 in occasione della mostra Lapilli nella Galleria delle Sculture durante il centenario della nascita di Licisco Magagnato.

Nel 2017 per le Gallerie dell’Accademia a Venezia ha creato l’opera Fuochi di Rugiada, realizzata dalla Vetreria VENINI.

Dal 2018 è stato chiamato a far parte del Comitato Scientifico de Le Stanze del Vetro, un progetto della Fondazione Giorgio Cini con il supporto di Pentagram Stiftung. Nel 2022 ha donato alla Fondazione Giorgio Cini onlus il suo archivio trentennale di disegni e bozzetti legati alla sua esperienza con la materia del vetro.

Nel giugno 2023 inaugura al Museo Eremitani di Padova la personale  Analogie,  naturale prosecuzione del percorso cominciato nel 2022 con la mostra  Sassi all’Oratorio di San Rocco a Padova.

Il suo lavoro è stato esposto in gallerie e musei in Argentina, Austria, Cina, Corea, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Italia, Olanda, Principato di Monaco, Russia, Stati Uniti, Svizzera.

Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private tra le quali:
MAD, Museum of Arts & Design, New York, USA.
The State Hermitage Museum, S. Pietroburgo, Russia.
Honolulu Museum of Art, Honolulu, Hawaii.
Gallerie dell’Accademia, Venezia, Italia.
Museo di Castelvecchio, Verona, Italia.
Museo del Vetro, Murano, Venezia, Italia.
Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum, New York, USA.
IMA, Indianapolis Museum of Art, Indianapolis, Indiana, USA.
Ilias Lalaounis Jewelry Museum, Atene, Grecia.
Museo degli Argenti, Palazzo Pitti, Firenze, Italia.
Miaao, Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi, Torino, Italia.
Olnick Spanu Art Program, Garrison, New York, USA.
Olnick Spanu Collection, New York, USA.
Diane Venet Collection, Parigi, Francia.
Designmuseo, Helsinki, Finlandia.
Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, Castello Sforzesco, Milano, Italia.
Museo Barbier-Mueller, Ginevra, Svizzera.
Collezione Permanente Fondazione Raffaele Cominelli, San Felice del Benaco BS, Italia.
Collezione Bellini Pezzoli, Castello Sforzesco, Milano, Italia.

Nuvola Passeggera | Giorgio Vigna

“NUVOLA PASSEGGERA”: L’ARTE DEL SOFFIO DI GIORGIO VIGNA IN MOSTRA NEI BASSI BENEVENTANO DI SCICLI DAL 21 AGOSTO AL 31 OTTOBRE 2025

SCICLI – Una nuvola passeggera attraverserà il cielo di Scicli e si poserà, con la sua leggerezza intensa, nei Bassi Beneventano, gli spazi espositivi al piano terra del maestoso Palazzo Beneventano. È qui che prende forma Nuvola passeggera, la nuova mostra di Giorgio Vigna, a cura di Agata Polizzi, visitabile dal 21 agosto al 31 ottobre 2025 , organizzata da Lo Magno artecontemporanea e dalla Stamperia d’arte Amenta.

L’inaugurazione (mercoledì 20 agosto alle 20.00) sarà anticipata da un talk di presentazione presso la Chiesa-Museo di Santa Teresa d’Avila alle ore 19.00. Oltre gli organizzatori, a raccontare il progetto, interverranno Giorgio Vigna, Agata Polizzi e Giovanni Caccamo, grande talento del cantautorato italiano.

Un percorso espositivo profondo e sensibile che mette in dialogo la poetica dell’artista veronese con il paesaggio siciliano, tra memoria, luce e trasformazione. Le opere di Vigna –sculture, installazioni, lavori su carta, tra cui spiccano le Cosmografie , i Sassi e i Lapilli in vetro – nascono da una materia viva, attraversata dagli elementi: aria, acqua, fuoco. Sono lavori che sembrano respirare, fatti di luce e desiderio, capaci di instaurare con lo spettatore un dialogo diretto, fatto di intuizioni, risonanze e appartenenze. Il lavoro dell’artista si fonda sulla ricerca della forma primigenia e sulla tensione tra naturale e artificiale, tra ciò che è e ciò che appare.
Le sue creazioni si offrono come “feritoie dell’anima”, come finestre attraverso cui intravedere l’essenza delle cose Giorgio Vigna, artista multidisciplinare, unisce la forza degli elementi alla delicatezza dell’opera. Nella sua carriera ha esposto in prestigiosi musei e gallerie in tutto il mondo, muovendosi tra scultura, installazione, gioielli e lavori su carta, lavorando i materiali con una sensibilità quasi alchemica. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private internazionali.
A curare l’esposizione è Agata Polizzi, storica dell’arte e curatrice indipendente, e a proposito della mostra scrive: «Come tutti i poeti, Giorgio Vigna – che è poeta del soffio – crede nella potenza generativa dell’arte come cura, e per questo intreccia desiderio, memorie del passato e speranza nel futuro. Nuvola passeggera nasce dall’amore per la bellezza, da un’eco lontana che lega l’artista al padre, da una passione per una terra amata, la Sicilia. Le opere sono viventi, celebrano la Natura, mantenendo con essa un dialogo aperto, potente, rispettoso. Sono parte di un processo in cui l’agire dell’artista ha un ruolo evocativo, in cui il controllo della casualità e l’imperfezione del gesto diventano necessari, persino vitali». L’allestimento accompagnerà questa visione con misura e delicatezza: sarà un invito alla contemplazione, alla ricerca silenziosa, alla possibilità di “vedere” ciò che è realmente. Il percorso si svilupperà come un’esperienza immersiva, in cui l’occhio del visitatore potrà seguire il proprio ritmo, scegliendo traiettorie e dettagli su cui soffermarsi.
“Nuvola passeggera” sarà ospitata a Bassi Beneventano, risultato di una sinergia tra realtà culturali profondamente radicate nel territorio, cuore del progetto condiviso tra Lo Magno artecontemporanea, galleria attiva dal 2003, e la Stamperia d’arte Amenta, fondata nel 2011 da Loredana Amenta. Artista e stampatrice, Amenta ha rilanciato l’antica arte dell’incisione calcografica, coniugando tradizione e contemporaneità all’interno di uno dei palazzi barocchi più suggestivi della Sicilia. In questo luogo si coltiva una visione artigianale e lenta dell’arte, in costante dialogo con i linguaggi del contemporaneo.
Durante il periodo mostra sarà infatti presentato un progetto calcografico inedito nato dalla prima collaborazione tra Giorgio Vigna e Loredana Amenta e accompagnato da un testo di Giovanni Caccamo, con la quale l’artista condivide la sua esperienza e mette a confronto idee e sperimentazioni. In questa occasione sarà inoltre presentato il catalogo di Nuvola Passeggera che raccoglie le testimonianze di questa esposizione e che offrirà ampi spunti di dialogo e approfondimento tra l’Artista, Agata Polizzi, Loredana Amenta, Giuseppe Lo Magno e Giovanni Caccamo.

La mostra sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle 18 alle 22 ed è realizzata con il patrocinio del Comune di Scicli, il supporto di Antica Dolceria Bonajuto di Modica, Ghibli solutions di Ragusa e Molino Gaetano Roccasalva di Modica.
Si ringraziano il Sindaco del Comune di Scicli, Mario Marino, l’Assessore alla Cultura Giuseppe Mario Mariotta, Enrico Statello e gli operatori della cooperativa Agire di Scicli.

Nuvola Passeggera

a cura di Agata Polizzi

 

Poeta del soffio

Punta sulle nuvole e su altre cose mute,
punta sulla luce, cercala sempre.
Infine punta sulla follia se ce l’hai,
se non te l’hanno rubata da piccolo.
(Franco Arminio, Canti della gratitudine)

 

 

Come tutti i poeti, Giorgio Vigna che è poeta del soffio, crede nella potenza generativa dell’arte come cura e per questo intreccia desiderio, memorie del passato e speranza nel futuro nel nuovo progetto per il Palazzo Beneventano di Scicli.
Nuvola passeggera, nasce da amore per la bellezza, da un’eco lontana che lega l’artista al padre, da una passione per una terra amata, la Sicilia, laddove ad ogni viaggio lo sguardo dell’artista si posa su un dettaglio, un ricordo, una suggestione del paesaggio che come un suggerimento spontaneo è determinato a rafforzare l’idea necessaria di narrare.
Nuvola Passeggera nasce dalla fiducia nella circolarità salvifica dell’arte come esperienza collettiva, le opere sono viventi, celebrano la Natura sempre mantenendo con essa un dialogo aperto, potente, rispettoso, sono esse stesse parte di un processo in cui l’agire dell’artista ha un ruolo evocativo, generativo, in cui il controllo della casualità, l’imperfezione del gesto diventano necessari, persino vitali.
Giorgio Vigna presenta un gruppo di opere che offrono uno spaccato intenso della sua lunga e costante ricerca per la materia e per la forma, opere in dialogo le une con le altre, opere essenziali, generose, opere tridimensionali e bidimensionali che amano il contatto con la terra e che sono in evoluzione perenne come organismi viventi.
Aria, acqua e fuoco le plasmano in una forma che è artificio ma anche verità, entrambi gli estremi di questo binomio sono validi e soggiacciono ad un processo naturale in cui ogni cosa fluisce, i Sassi di vetro e le Cosmografie sono opere assolute in cui è possibile riconoscersi e talvolta perdersi.

Le opere di Giorgio Vigna cercano la luce, sono luce, in una coerenza concettuale tra pensiero e forma, idealmente sono “finestre di luce”, sono feritoie dell’anima attraverso cui intravedere l’esistenza.
Il rimando tra interno ed esterno è un gioco sottile, voluto e carico di sfumature, c’è la consapevolezza di qualcosa di più grande che orienta, un piccolo miracolo che si rinnova ogni volta che quel soffio consente di prendersi il tempo per pensare, per osservare e trovare un’appartenenza precisa, il tempo per capire che nell’arte non c’è solo la ricerca estetica ma anche l’esigenza di esprimere sentimenti, emozioni, sensazioni.
L’allestimento delle opere evoca questa idea di esperienza collettiva e di fruizione della ricerca come fosse ascoltare la voce dell’artista e lasciare che l’occhio abbia l’agio per trovare la sua naturale via, il dettaglio giusto su cui indugiare, la direzione da prendere per “vedere” con più chiarezza ciò che è realmente.