Giuseppe Leone

RAGUSA IBLA

SCATTO ANNI ’80

 

Stampa Modern Print su carta baritata ai sali d’argento

esemplare 1/6

30 x 30 cm

 

 

Il suo archivio custodisce quasi seicentomila scatti, sessanta i libri fotografici con testi firmati tra gli altri da Sciascia, Bufalino, Consolo, Guccione: “Fotografavo in modo ossessivo, spesso per denunciare: l’abusivismo, le coste aggredite del cemento. Altre per intrappolare qualcosa che mi provocava un’emozione, lo faccio ancora adesso. Niente di epico: un carrubo solitario, ondulate colline che si spartiscono toppe di campi, giochi di bambini, conciliaboli di anziani, gesti, facce”. Tutto, ancora, ostinatamente, in analogico: “Il digitale non fa per me”. Nella stanza ci sono due sedie, un computer. Leone lo guarda a malapena, passa oltre: “Non so leggere neppure una mail e non intendo imparare a farlo adesso, ho due assistenti che mi aiutano”

Giuseppe Leone per la Repubblica

 

 

 

ESSENTIAL

 

Vive e lavora nella città natale. Ha iniziato a fotografare negli anni Cinquanta dedicandosi all’immagine della Sicilia. È interprete fantasioso e creativo di tutti gli aspetti della vita delle città siciliane. Oltre all’inesauribile patrimonio artistico e paesaggistico dell’isola si dedica a temi di costume e antropologici; nelle sue riprese si trovano il senso antico del Mediterraneo, ma anche le trasformazioni nella modernità. Molti scrittori siciliani – Bufalino, Sciascia, Consolo, Camilleri e ultimamente Mormorio e Nigro – hanno trovato nella sua fotografia sempre attenta, spesso ironica e guidata da un acuto senso dell’umorismo, la migliore illustrazione per le loro parole. Sono nati così numerosi volumi che indagano la vita siciliana dal barocco alle feste popolari.

Ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello La civiltà del legno in Sicilia (Cavallotto, 1973). Da allora le sue fotografie hanno arricchito numerosi libri, cataloghi e riviste di editori italiani e stranieri. Tra le pubblicazioni più note: La Pietra vissuta con testi di Mario Giorgianni e Rosario Assunto (Sellerio, 1978); La Contea di Modica con testo di Leonardo Sciascia (Electa, 1983); L’Isola nuda con testo di Gesualdo Bufalino ( Bompiani, 1988); Il Barocco in Sicilia con testo di Vincenzo Consolo (Bompiani, 1991); Sicilia Teatro del mondo con testo di Vincenzo Consolo e Cesare De Seta (Nuova Eri, 1990); L’isola dei Siciliani con testo di Diego Mormorio (Peliti associati, 1995); Immaginario barocco con testi di Salvatore Silvano Nigro e André Chastel (Kalós, 2006); Un viaggio lungo mezzo secolo con testo di Antonino Buttitta (Kalós, 2008) Sicilia, L’isola del pensiero (Edizione Postcart 2015) ); Storia di un’amicizia (Edizione Postcart 2015), Sicilia un paese in posa (Plumelia Edizioni 2018); Pausa Pranzo (Plumelia Edizioni 2022). Oltre alle nuemrose mostre in Italia (Milano, Palermo, Roma) all’estero si organizzano sue personali a Madrid, New York e Stoccolma.

 

 

ESSENTIAL

 

2015: “Pausa Pranzo”, personale di Giuseppe Leone, a cura di Giuseppe Lo Magno e Viviana Haddad, testi critici di Andrea Guastella, Ristorante Accursio – Modica (RG)

In mostra nove straordinari “scatti” di Giuseppe Leone dove il cibo consumato en plein air – nella pausa dal lavoro nei campi o nel picnic domenicale con la famiglia – diventa protagonista in una successione di immagini che richiamano le nostre tradizioni contadine e i sapori genuini della nostra terra.

“Un’iconografia, questa, che richiama alla mente i “classici” picnic sulle sponde della Marna di Henri Cartier-Bresson o le celebri scampagnate fuori porta raffigurate da Monet o Cézanne, ma che se ne distacca per la sua accentuazione nostalgica derivante dall’amara consapevolezza della scomparsa di quella civiltà contadina”

Andrea Guastella

 

2017: “DONNE”, personale di Giuseppe Leone, a cura di Giuseppe Lo Magno e Viviana Haddad, testi di Caterina Magliulo e Giuseppe Leone, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

“Dopo un’accurata selezione, nella mostra ho voluto proporre un compendio di immagini, frutto di una lunga elaborazione lavorativa; intorno agli anni ’60 nascono le prime fotografie e da allora fino ad oggi la mia ricerca non si è fermata. Dalla vestizione della sposa, agli scatti rubati, dalle immagini costruite seguendo l’incedere della mia fantasia, dalle lucciole,adescatrice o gioconde, alle dormienti, colte nei silenzi delle stanze mentre dormono o alla donna semplice colta in una voluttuosa danza su note che solo lei riesce a sentire.”

Giuseppe Leone | Donne

 

Share