Categoria: Mostre

Rossana Taormina | Ora sia il tuo passo

Rossana Taormina Ora sia il tuo passo

curated by Domenico de Chirico

 

 

Bassi Beneventano, Palazzo Beneventano SCICLI

Tuesday – Saturday 10am-1pm / 5-9pm

Church-Museum of Santa Teresa d’Avila SCICLI

Everyday 10am – 7pm

28/06/2025 – 16/08/2025

 

thanks to: Comune di Scicli
and

Ora sia il tuo passo
più cauto: a un tiro di sasso
di qui si prepara
una più rara scena.
La porta corrosa d’un tempietto
è rinchiusa per sempre.
Una grande luce è diffusa
sull’erbosa soglia.
E qui dove peste umane
non suoneranno, o fittizia doglia,
vigila steso al suolo un magro cane.
Mai più si muoverà
in quest’ora che s’indovina afosa.
Sopra il tetto s’affaccia
una nuvola grandiosa.

Ora sia il tuo passo di Eugenio Montale, poesia tratta dalla raccolta Ossi di seppia (1925).

Now Let Your Step Be More Cautious
Now let your step be more cautious:
a stone’s throw from here
a rarer scene is being prepared.
The corroded door of a small temple
is forever closed.
A great light spreads across the grassy threshold.
And here, where no human plague
or feigned sorrow shall ever sound,
a lean dog lies watchful on the ground.
He will never move again
in this hour guessed as sultry.
Above the roof looms a magnificent cloud.

 

Now Let Your Step Be by Eugenio Montale, poem taken from the collection Ossi di seppia (Cuttlefish Bones), 1925.

Nata a Partanna, nel cuore della siciliana Valle del Belìce, segnata dal sisma del 1968, Rossana Taormina sviluppa una sensibilità profonda verso l’eredità della memoria, il paesaggio — con la sua morfologia — e la loro incessante metamorfosi. La sua pratica artistica si configura come un esercizio silenzioso di ascolto e sedimentazione: un tentativo di preservare, per poi solennizzare, ciò che per sua natura tende a svanire.

La mostra personale Ora sia il tuo passo, curata da Domenico de Chirico, prende forma sia negli spazi di Lo Magno artecontemporanea a Scicli, sia nella chiesa settecentesca di Santa Teresa d’Avila — tra le più suggestive della città — costruendo un itinerario insieme immaginifico e concettuale, che ruota euritmicamente attorno a un tema evocativo e stratificato: l’eco. Un’eco da intendersi non solo come fenomeno acustico, ma come metafora dell’assenza, della riflessione, del ritorno e di un’identità che si frantuma e si ricompone ininterrottamente attraverso i segni del tempo.
Nella trama obliqua e ricca di rimandi che caratterizza la ricerca di Rossana Taormina —e che riaffiora anche in questa circostanza — si avverte un profondo dialogo con la poetica di Eugenio Montale, in particolare con la suggestiva immagine degli “ossi di seppia”: materia opaca, ambigua, ma intrisa di memoria, capace di custodire ciò che sfugge alla luce diretta.
Il verso “ora sia il tuo passo”, tratto dallo stesso Montale e che dà il titolo alla mostra, si fa invito a un cammino percettivo e consapevole, dove spazio e tempo non si misurano nell’immediatezza della presenza, ma in ciò che resiste, che permane — un’eco viva che ci interpella e ci guida nell’attraversamento dell’abissale mistero, senza timore.
Pertanto, tutte le opere in mostra si configurano come forme di memoria sedimentata: strutture visive in cui l’essenziale non si manifesta mai in superficie, ma si lascia intuire in profondità, tra ombre e affioramenti.

Come la “seppia” montaliana, anche la loro materia è spessa, stratificata, refrattaria alla chiarezza — e proprio per questo fertile di rivelazioni. Nulla è mai pienamente detto: tutto emerge per allusione, per lente efflorescenze, per echi. In questo spazio suggestivo, fortemente poetico e visivo, la memoria non è un archivio chiuso, ma un organismo vivo, che continua ineluttabilmente a risuonare.
Nella sede della galleria di Scicli, a Palazzo Beneventano — capolavoro artistico e patrimonio dell’umanità UNESCO, dove il barocco siciliano trova una delle sue massime espressioni e che ospita anche la stamperia d’arte Amenta — il paesaggio si manifesta imponendosi come struttura simbolica e sensibile. Non è semplice sfondo, ma spazio identitario, superficie di contatto tra percezione esterna e interiorità. Nello specifico, le opere Paesaggio (2023) e Paesaggio (2025) interrogano la relazione tra soggetto e ambiente: il primo è paesaggio-sguardo, il secondo paesaggio-limite, soglia tra il tangibile e l’immaginato.

Born in Partanna, in the heart of Sicily’s Belìce Valley, a region historically scarred by the 1968 earthquake, Rossana Taormina has developed a profound sensitivity to the legacy of memory, to the landscape and its morphology, and to their ceaseless transformation. Her artistic practice takes shape as a silent exercise in listening and sedimentation: an attempt to preserve, and ultimately solemnize, that which by nature tends to vanish.

The solo exhibition Ora sia il tuo passo, curated by Domenico de Chirico, unfolds both within the spaces of Lo Magno artecontemporanea in Scicli and in the eighteenth-century Church of Santa Teresa d’Avila, one of the most evocative sites in the city. Together, these locations delineate an itinerary that is both imaginative and conceptual, rotating with rhythmic precision around a multilayered and evocative theme: the echo. An echo not only as an acoustic phenomenon, but as a metaphor for absence, reflection, return, and an identity that continually fractures and recomposes itself through the traces of time.

In the oblique texture of references that characterizes Rossana Taormina’s artistic research, and which resurfaces in this exhibition, one perceives a deep dialogue with the poetics of Eugenio Montale, particularly with the suggestive image of the “Ossi di seppia”: an opaque, ambiguous matter imbued with memory, capable of preserving that which escapes the direct light.
The verse “ora sia il tuo passo”, taken from Montale and lending its title to the exhibition, becomes an invitation to a perceptual and mindful journey, where space and time are not measured by the immediacy of presence, but by that which endures, which remains, a living echo that interrogates and guides us through the abyssal mystery, without fear. Accordingly, all the works on display function as forms of sedimented memory: visual structures in which the essential never manifests on the surface, but instead must be intuited in depth, among shadows and emergences.

Like Montale’s “cuttlefish bone”, their material is thick, stratified, and resistant to clarity, and it is precisely this resistance that renders it fertile with revelation. Nothing is ever fully declared: everything emerges through allusion, through slow efflorescences, through echoes. In this highly poetic and evocative space, memory is not a sealed archive but a living organism, one that continues to resonate inevitably.
In the gallery’s venue at Palazzo Beneventano in Scicli, a UNESCO World Heritage Site and a masterpiece of Sicilian Baroque, which also hosts the Amenta art print studio, the landscape asserts itself as a symbolic and sensitive structure. It is not merely a backdrop, but an identity-bearing space, a surface of contact between external perception and interiority. Specifically, the works Paesaggio (2023) and Paesaggio (2025) interrogate the relationship between subject and environment: the former is landscape as gaze, the latter landscape-as-threshold, a liminal space between the tangible and the imagined.

In Seed (2024) il seme diviene emblema di una vitalità latente, che si radica nello spazio vissuto — inteso nella sua accezione bergsoniana — e si oppone alla tradizionale concezione dello spazio come entità statica e misurabile.

Grigio (2025) esplora la tensione tra fragilità e resistenza del paesaggio, che si fissa nella memoria come forma d’illusione.

Le due opere omonime Landscape Notes (2025) si fanno invece esercizio di attenzione: appunti visivi e tattili su una realtà in continuo mutamento, colta nel suo perpetuo frammentarsi e ricomporsi.

Con il dittico Shape of the Days (2025), Taormina dà forma al tempo quotidiano, modellandolo come materia plastica: anche quando i giorni si esauriscono, lasciano un’impronta discreta ma imperitura.

In Summertime (2023) e Soffio (2023 e 2025), il tempo scivola leggero, ma lascia traccia, imprimendo segni sottili e acuti: si insinua nelle pieghe degli affetti e delle immagini ad essi correlate.

In Seed (2024), the seed becomes the emblem of latent vitality, rooted in lived space — understood in its Bergsonian sense — in opposition to the traditional notion of space as static and measurable.

Grigio (2025) explores the tension between fragility and resistance of the landscape, which crystallizes in memory as a form of illusion.

The two works entitled Landscape Notes (2025) serve as exercises in attentiveness: visual and tactile annotations on a reality in perpetual flux, captured in its ongoing fragmentation and recomposition.

With the diptych Shape of the Days (2025), Taormina gives form to quotidian time, shaping it as if it were plastic matter: even when days come to an end, they leave behind a discreet yet indelible imprint.

In Summertime (2023) and Soffio (2023 and 2025), time glides lightly, yet leaves a trace, imprinting subtle and sharp signs: it insinuates itself into the folds of affections and the images linked to them.

Le opere Velluto #1 e Velluto #2 (2021) sono meditazioni visive su luce, cielo e natura, tradotte in stati d’animo e atmosfere sospese.

In Landscape (2024) riaffiora una montagna della memoria, archetipo personale che l’artista elegge solennemente a simbolo identitario e totemico.

Con Beat #1, Beat #2 e Beat #3, Taormina dà origine a una nuova direzione di ricerca: su vecchi rotoli per pianoforte automatico, il suono diventa forma grafica, segno visivo di una melodia che continua a vibrare oltre il tempo — come un’eco che non ha bisogno di voce per esistere, e per farsi sentire.

In Per tutto il mondo non siamo stati e Sun is Leaf (2025), l’immagine si fa enigma, frammento poetico, metafora del nostro transito. La realtà appare come un percorso irregolare, costellato di segni che, pur dissonanti, compongono un ordine segreto ancora tutto da decifrare.

Chiude il percorso espositivo Lessico del cucire (2018), in cui un oggetto domestico — nello specifico, un canovaccio appartenuto a un familiare — si trasforma in racconto visivo della vita quotidiana, delle sue usure, dei suoi legami. Un piccolo frammento di mondo che, attraverso la cucitura, ricompone ciò che il tempo ha diviso o addirittura lacerato.

The works Velluto #1 and Velluto #2 (2021) are visual meditations on light, sky, and nature, translated into moods and suspended atmospheres.

In Landscape (2024), a mountain of memory re-emerges — a personal archetype solemnly elected by the artist as an identity-bearing and totemic symbol.

With Beat #1, Beat #2, and Beat #3, Taormina inaugurates a new line of research: on old piano rolls for player pianos, sound becomes graphic form, a visual sign of a melody that continues to resonate beyond time — like an echo that needs no voice to exist and be heard.

In Per tutto il mondo non siamo stati and Sun is Leaf (2025), the image becomes enigma, poetic fragment, metaphor of our passage. Reality appears as an irregular path, strewn with signs that, though dissonant, compose a secret order still to be deciphered.

The exhibition concludes with Lessico del cucire (2018), in which a domestic object — specifically, a dishcloth once belonging to a relative — is transformed into a visual narrative of daily life, of its wear, of its ties. A small fragment of the world that, through the act of sewing, reassembles what time has divided or even torn apart.

D’altra parte, la chiesa museo di Santa Teresa d’Avila accoglie l’installazione luminosa Encantadora, concepita su invito del Teatro di Noto per celebrare la figura di Tina Di Lorenzo. Nel ricostruire la storia dell’attrice teatrale, nota per la sua composta femminilità, Taormina si sofferma sull’aura quasi mitica che la avvolgeva: encantadora, così la chiamavano in America Latina, incantatrice tanto per la voce quanto per la presenza scenica. Per di più, il bianco, leitmotiv di molte tappe della sua esistenza — incluso il letto di morte, da lei voluto circondato da fiori candidi — diventa per l’artista il colore dell’atemporalità, della sospensione, della luce che illumina tutto ciò che ormai si è compiuto, al di là del bene e del male.

Tuttavia, pur ispirata a Tina Di Lorenzo, Encantadora si emancipa dalla narrazione biografica per proporsi come riflessione sull’arte stessa: forza che trattiene, rievoca, riattiva. Suono e luce, eco e candore: attraverso questi elementi, scanditi da un ritmo intermittente e declinati tramite l’alfabeto latino, l’opera interroga il potere dell’arte di trasmettere ciò che ancora parla a noi. Qui, ogni grande immagine è intenzionalmente una folgorazione dell’essere.

Alla luce di tutto ciò, risuona con forza quanto ci ricorda il filosofo della scienza e della poesia francese Gaston Bachelard nel suo saggio La poetica della rêverie, e cioè che «l’immagine poetica può essere intesa come una testimonianza del processo di scoperta da parte dell’animo del proprio mondo: il mondo in cui vorrebbe vivere, il mondo in cui è degno di vivere». Encantadora è proprio questo: un bagliore, una rivelazione illuminante, al tempo stesso fugace, potente e carica di significato.

Ora sia il tuo passo è dunque un invito a procedere con lentezza, a lasciarsi attraversare dai segni, dai suoni, dalle ombre che abitano tanto il paesaggio interiore quanto l’ansimante respiro del mondo. Ed è così che le opere di Rossana Taormina si offrono come dispositivi di risonanza: non raccontano, ma risuonano.
Del resto, come scrive Italo Calvino nelle Lezioni americane: «la leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore». Ed è forse proprio in questa leggerezza — che è profondità trasfigurata — che si compie il passo della sua arte: lento, necessario, irripetibile. Un passo che non solo avanza, ma ritorna, si ripete, si approfondisce. Un’eco che ci precede, ci plasma, e ci sospinge sempre più in profondità.

The Church-Museum of Santa Teresa d’Avila houses the luminous installation Encantadora, conceived at the invitation of the Teatro di Noto to honor the figure of Tina Di Lorenzo. In reconstructing the story of the actress — known for her composed femininity — Taormina lingers on the almost mythical aura that enveloped her: encantadora, as she was called in Latin America, an enchantress by voice and presence alike. Moreover, white — a recurring theme throughout her life, including the deathbed surrounded by white flowers — becomes for the artist the color of timelessness, of suspension, of the light that illuminates what has been completed, beyond good and evil.

Although inspired by Tina Di Lorenzo, Encantadora transcends biographical narrative to propose a reflection on art itself: a force that retains, evokes, and reactivates. Sound and light, echo and whiteness: through these elements, articulated by an intermittent rhythm and rendered in Latin script, the work interrogates art’s capacity to transmit what still speaks to us. Here, every grand image is intentionally a lightning flash of being.

In this light, the words of the French philosopher of science and poetry Gaston Bachelard in The Poetics of Reverie resonate powerfully: “the poetic image can be seen as a testimony of the soul’s discovery of its own world: the world it wishes to inhabit, the world it deserves to inhabit.” Encantadora is precisely this: a gleam, an illuminating revelation that is at once fleeting, potent, and saturated with meaning.

Ora sia il tuo passo is thus an invitation to move slowly, to allow oneself to be permeated by the signs, the sounds, the shadows that dwell in both the inner landscape and the panting breath of the world. In this way, Rossana Taormina’s works present themselves as resonance devices: they do not narrate, but resonate.
As Italo Calvino reminds us in his Six Memos for the Next Millennium: “lightness is not superficiality, but a gliding over things from above, not having weights on the heart. “And it is perhaps in this very lightness — which is a transfigured depth — that her art finds its true step: slow, necessary, unrepeatable. A step that not only advances, but returns, repeats, deepens. An echo that precedes us, shapes us, and urges us ever deeper.

Angelo Ruta | Segni Quotidiani

Angelo Ruta | Segni quotidiani

23 novembre 2024 – 04 maggio 2025

Fondazione Teatro Garibaldi Modica-Ex Convento del Carmine, Modica (RG).

 

a cura di Tonino Cannata e Paolo Nifosì

 

Progetto After Studio

 

in collaborazione con Lo Magno artecontemporanea, Stamperia Amenta, Galleria Susanna Occhipinti

È un universo fiabesco, onirico e carico di fascino quello di Angelo Ruta, che con le sue opere incanterà da sabato 23 novembre fino a domenica 26 gennaio 2025 gli spazi dell’ex Convento del Carmine di Modica. La mostra del celebre illustratore modicano, intitolata “Segni quotidiani” e organizzata dalla Fondazione Teatro Garibaldi di Modica, in collaborazione con il quotidiano La Sicilia, “Domenico Sanfilippo Editore” – DSE Pubblicità, art direction e coordinamento organizzativo di After Studio, rappresenta un viaggio emozionale nel mondo immaginifico dell’artista, le cui opere popolano regolarmente le pagine de “la Lettura”, supplemento culturale del “Corriere della Sera”. “Segni quotidiani” è un’esposizione raffinata e poliedrica, che raccoglie oltre cento illustrazioni realizzate da Ruta negli ultimi vent’anni e pubblicate su giornali, libri e piattaforme web. Le opere, suddivise per temi, come pace e guerra, voci di donna, tempo, natura, psiche e libri, condurranno il visitatore in un universo fiabesco e surreale, dove il segno grafico e il colore si fondono in un racconto visivo carico di partecipazione emotiva, che si muove tra suggestioni e sogni, e attraversa le contraddizioni della quotidianità. Il segno di Ruta si fa parola, e nel suo sentire, con leggerezza, viene compreso da grandi e piccoli. Accanto alle illustrazioni editoriali, sarà possibile ammirare una ricca sezione grafica con calcografie, serigrafie e manifesti realizzati. A rendere ancora più coinvolgente l’esperienza, anche applicazioni scenografiche e video, che consentiranno al pubblico di immergersi nei mondi immaginati dall’artista.

“Angelo Ruta racconta, tramite immagini da fiaba – commentano il presidente della Fondazione Maria Monisteri e il sovrintendente, nonché ideatore della mostra, Tonino Cannata –  la società contemporanea con un linguaggio semplice e comprensibile, che coinvolge sia gli adulti che gli adolescenti e i bambini, con una grazia non priva di sottile ironia. Il segno che circoscrive i colori ci porta in un mondo incantato e surreale, carico di partecipazione emotiva e di piacere affidati all’intelligenza, al pensiero, al complesso vissuto di ciascuno di noi”.

“L’artista modicano affronta una varietà di temi – aggiunge Paolo Nifosì, storico dell’arte e tra i curatori del catalogo della mostra – che sono specchio della varietà degli accadimenti nel mondo, della complessità tra indagine sul pensiero e sulla vita che quel pensiero determina. E le sue immagini di pensieri e di riflessioni diventano racconti unici”.

Nato a Ragusa nel 1967 e formatosi a Milano presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Angelo Ruta è un artista poliedrico che spazia dall’illustrazione editoriale al design, fino al teatro e al cinema. Collabora con numerosi editori italiani e stranieri di libri per ragazzi. Oltre ai libri, ha applicato l’illustrazione alla comunicazione, alla pubblicità e agli oggetti d’arredo. Ha realizzato spettacoli teatrali e film. La mostra “Segni quotidiani” è realizzata in collaborazione con Lo Magno Arte contemporanea, Galleria Susanna Occhipinti, Amenta incisioni. Testi del catalogo a cura di Paolo Nifosì, Pierenrico Ratto,Walter Fochesato, Patrizia Zerbi, Giancarlo Sammito. Progetto espositivo Sergio Iacono, progetto grafico Marco Lentini. Con il patrocinio e il sostegno della Regione Sicilia, del Comune di Modica, dell’Assemblea Regionale Siciliana e del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Sponsor sono Banca Agricola Popolare di Sicilia, Ceramiche Esagono, Digifon laboratorio dell’udito, Cosmaful, Agorà tessuti per l’arredamento. La mostra sarà visitabile da martedì a domenica, dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Info sul sito web www.fondazioneteatrogaribaldi.com.

21 novembre 2024

ufficio stampa

Carmelo Saccone per MediaLive

Angelo Ruta’s fairytale-like, dreamlike, and captivating universe will enchant the spaces of the former Convent of Carmine in Modica with his works from Saturday, November 23, until Sunday, January 26, 2025. The exhibition by the celebrated Modican illustrator, entitled “Segni quotidiano” (Daily Signs), is organized by the Fondazione Teatro Garibaldi di Modica in collaboration with the daily newspaper La Sicilia, “Domenico Sanfilippo Editore” – DSE Pubblicità, art direction, and organizational coordination by After Studio. It represents an emotional journey into the imaginative world of the artist, whose works regularly grace the pages of “la Lettura,” the cultural supplement of the Corriere della Sera. “Segni quotidiano” is a refined and multifaceted exhibition, bringing together over one hundred illustrations created by Ruta over the past twenty years and published in newspapers, books, and online platforms. The works, organized by themes such as peace and war, women’s voices, time, nature, the psyche, and books, will lead the visitor into a fairytale and surreal universe, where graphic design and color merge in a visual narrative charged with emotion, moving between suggestions and dreams, and navigating the contradictions of everyday life. Ruta’s style becomes words, and in her lightheartedness, she is understood by both adults and children. Alongside the editorial illustrations, visitors will be able to admire a rich graphic section featuring copperplate engravings, silkscreen prints, and posters. Making the experience even more engaging are scenographic and video applications, allowing the public to immerse themselves in the worlds imagined by the artist.

“Angelo Ruta uses fairytale images,” comment Foundation President Maria Monisteri and the superintendent and exhibition creator Tonino Cannata, “to describe contemporary society in a simple and understandable language that engages adults, adolescents, and children alike, with a grace not devoid of subtle irony. The lines that define the colors transport us to an enchanted and surreal world, charged with emotional participation and pleasure, entrusted to the intelligence, thought, and complex experiences of each of us.”

“The Modica artist addresses a variety of themes,” adds Paolo Nifosì, art historian and one of the curators of the exhibition catalog, “which reflect the variety of events in the world, the complexity of investigating thought and the life that that thought determines. And his images of thoughts and reflections become unique stories.”

Born in Ragusa in 1967 and trained at the Brera Academy of Fine Arts in Milan, Angelo Ruta is a multifaceted artist whose work spans editorial illustration, design, theater, and film. He collaborates with numerous Italian and international publishers of children’s books. In addition to books, he has applied illustration to communications, advertising, and home furnishings. He has created theatrical productions and films. The exhibition “Segni quotidiano” is organized in collaboration with Lo Magno Arte contemporanea, Galleria Susanna Occhipinti, and Amenta Incisioni. Catalog texts by Paolo Nifosì, Pierenrico Ratto, Walter Fochesato, Patrizia Zerbi, and Giancarlo Sammito. Exhibition design by Sergio Iacono, graphic design by Marco Lentini. With the patronage and support of the Region of Sicily, the Municipality of Modica, the Sicilian Regional Assembly, and the Free Municipal Consortium of Ragusa. Sponsors are Banca Agricola Popolare di Sicilia, Ceramiche Esagono, Digifon hearing laboratory, Cosmaful, and Agorà furnishing fabrics. The exhibition will be open Tuesday through Sunday, from 4:00 PM to 8:00 PM. Information is available on the website www.fondazioneteatrogaribaldi.com.

November 21, 2024

Press Office

Carmelo Saccone for MediaLive

Metaverso, 2024, acquerello e matite su carta, cm 18 x 30
Rosaspina, 2010, acquerello e matite su sindone di carta, cm 112 x 68
Cervello Staccato
2024, acquerello e matite su carta cm 38.8 x 23
Il volo delle libertà
2023, acquerello e matite su carta, cm 29.7 x 17

Investec Cape Town Art Fair 2025

Investec Cape Town Art Fair 2025

12^ edizione

Cape Town International Convention Centre (CTICC)

21-23 febbraio 2025

Lo Magno artecontemporanea-Stand D3

Artisti in mostra: Ignazio Cusimano Schifano, Emanuele Giuffrida, Rossana Taormina, William Marc Zanghi.

Le eccellenze siciliane protagoniste in Sudafrica: la galleria Lo Magno di Modica debutta in una prestigiosa fiera internazionale

Modica – Lo Magno artecontemporanea, rinomata galleria d’arte contemporanea con sede a Modica e Scicli, annuncia con entusiasmo la sua prima partecipazione a Investec Cape Town Art Fair, la più prestigiosa fiera d’arte del continente africano, che si terrà a Città del Capo, Sudafrica, dal 21 al 23 febbraio 2025. La fiera è organizzata da Fiera Milano Exhibitions Africa, parte del Gruppo Fiera Milano, leader mondiale nel settore fieristico. Grazie alla loro esperienza, ICTAF si è affermata come un evento imprescindibile per il mercato dell’arte globale. Con oltre 120 gallerie provenienti da tutto il mondo, tra le più importanti e influenti del panorama artistico internazionale, la manifestazione offre una vetrina d’eccezione per il dialogo tra culture e linguaggi creativi.

Fondata con l’obiettivo di promuovere artisti emergenti e affermati del panorama contemporaneo, la galleria Lo Magno ha costruito negli anni un’identità forte, con una programmazione di eventi attenta e una rete internazionale sempre più solida. L’invito a esporre alla 12^ edizione di ICTAF segna un importante traguardo, che per la prima volta porta la propria visione artistica oltre i confini europei per confrontarsi con il mercato africano, in forte crescita e ricco di fermento culturale.

Per questa occasione speciale, allo stand D3, Lo Magno presenterà una selezione di opere di Ignazio Cusimano Schifano, Emanuele Giuffrida, Rossana Taormina e William Marc Zanghi, mettendo in evidenza il legame tra la ricerca artistica contemporanea e le tematiche globali che attraversano le diverse culture. Puntando su un linguaggio visivo innovativo, le opere esposte mirano a creare connessioni tra la tradizione mediterranea e le dinamiche artistiche del continente africano.

Sicilian Excellence Takes Center Stage in South Africa: Lo Magno Gallery from Modica Debuts at a Prestigious International Art Fair

Modica – Lo Magno artecontemporanea, a renowned contemporary art gallery based in Modica and Scicli, is thrilled to announce its debut at Investec Cape Town Art Fair (ICTAF), the most prestigious art fair on the African continent. The event will take place in Cape Town, South Africa, from February 21 to 23, 2025. Organized by Fiera Milano Exhibitions Africa, part of the global exhibition leader Fiera Milano Group, ICTAF has established itself as a key event in the international art market. With over 120 leading galleries from around the world, the fair provides an exceptional platform for dialogue between cultures and creative languages.

Founded with the mission of promoting both emerging and established contemporary artists, Lo Magno Gallery has built a strong identity over the years, characterized by a carefully curated exhibition program and an increasingly solid international network. The invitation to exhibit at ICTAF’s 12th edition marks a significant milestone, as the gallery takes its artistic vision beyond Europe for the first time to engage with the rapidly growing and dynamic African art market.

For this special occasion, Lo Magno will present a curated selection of works by Ignazio Cusimano Schifano, Emanuele Giuffrida, Rossana Taormina, and William Marc Zanghi, highlighting the connection between contemporary artistic research and global themes that transcend cultural boundaries. By embracing an innovative visual language, the selected works aim to foster connections between Mediterranean traditions and the evolving artistic landscape of Africa.

A rafforzare ulteriormente questa visione di internazionalizzazione delle eccellenze siciliane, la storica azienda modicana Bonajuto, simbolo della tradizione dolciaria locale, sarà sponsor di un evento esclusivo all’interno della fiera, dedicato alla diffusione del valore Sicilia raccontandolo in due delle sue forme più raffinate: quella culinaria e quella artistica.

Questa sinergia tra arte e alta gastronomia, tra Lo Magno e Bonajuto, vuole essere un segnale concreto dell’impegno nel portare nel mondo il meglio della cultura, della creatività e del saper fare siciliano, dimostrando come tradizione e innovazione possano dialogare su scala globale.

“Siamo entusiasti di partecipare a Investec Cape Town Art Fair 2025 e di avere l’opportunità di far conoscere il nostro lavoro a un nuovo pubblico internazionale. Il Sudafrica rappresenta un crocevia culturale affascinante, e crediamo che il dialogo tra le nostre proposte artistiche e il contesto locale possa generare riflessioni significative”, afferma Giuseppe Lo Magno.

Lo Magno, con il supporto di Bonajuto, sarà l’unica galleria a rappresentare la Sicilia in ICTAF, confermando il suo impegno nel portare avanti un dialogo interculturale e nell’esplorare nuove prospettive nel mercato globale dell’arte contemporanea, rafforzando al tempo stesso la visibilità delle eccellenze modicane e siciliane nel mondo.

Further strengthening this vision of internationalizing Sicilian excellence, the historic Modica-based confectionery brand Bonajuto, a symbol of local artisanal tradition, will sponsor an exclusive event within the fair. This initiative will showcase the essence of Sicily through two of its most refined expressions: culinary craftsmanship and artistic creativity.

This synergy between Lo Magno and Bonajuto, bridging art and haute cuisine, serves as a testament to their commitment to sharing Sicilian culture, creativity, and craftsmanship on a global scale—demonstrating how tradition and innovation can engage in a meaningful dialogue across borders.

“We are excited to participate in Investec Cape Town Art Fair 2025 and to have the opportunity to introduce our work to a new international audience. South Africa represents a fascinating cultural crossroads, and we believe that the dialogue between our artistic proposals and the local context can generate significant reflections,” says Giuseppe Lo Magno.

As the only Sicilian gallery participating in ICTAF, Lo Magno, with the support of Bonajuto, continues its mission of fostering intercultural exchange, exploring new opportunities in the global contemporary art market, and enhancing the international visibility of Modica’s and Sicily’s finest artistic and cultural contributions.

Daniele Cascone | Oggetti casuali con persone

“Oggetti casuali con persone” di Daniele Cascone: l’arte del quotidiano

“Oggi ho sentito oscuramente farmi festa gli oggetti della mia stanza, dirmi la loro gratitudine perché, esistendo e guardandoli io, esistono essi.”
Questa frase di Gesualdo Bufalino, come sottolinea Jasmina Trifoni nel testo della mostra, sembra sintetizzare perfettamente il cuore di “Oggetti casuali con persone” di Daniele Cascone. Due autori legati non solo dalla Sicilia, ma da una visione che unisce il Barocco al surreale, trasformando l’ordinario in straordinario.

L’evento si inaugura all’interno di uno dei gioielli del Barocco siciliano, Palazzo Beneventano, a Scicli, sabato 8 febbraio alle ore 19.00. Questo storico edificio, con la sua ricchezza architettonica e decorativa, rappresenta una cornice ideale per accogliere le raffinate opere di Daniele Cascone. Le sale del Palazzo, intrise di storia e cultura, esaltano le composizioni dell’artista, in cui oggetti e persone convivono in scenari che richiamano il chiaroscuro caravaggesco, le vanitas olandesi e il nostro immaginario contemporaneo.

“Oggetti casuali con persone” rientra nel progetto Bassi Beneventano, ideato da Lo Magno artecontemporanea e dalla Stamperia Amenta, che insieme valorizzano l’arte contemporanea in dialogo con i luoghi storici e simbolici del territorio.

Le fotografie di Cascone, curate nei minimi dettagli, giocano con il sottile confine tra sensualità, sacralità e memoria. L’artista celebra il valore estetico del quotidiano, invitandoci a scoprire il nostro personale legame con ciò che osserviamo.

cralità e memoria. L’artista celebra il valore estetico del quotidiano, invitandoci a scoprire il nostro personale legame con ciò che osserviamo.

Daniele Cascone | Oggetti casuali con persone

testo a cura di Jasmina Trifoni

Opening 08/02/2025 ore 19.00

Bassi Beneventano, Palazzo Beneventano, P.zza A.Ficili 1, 97018, Scicii (RG)

Visite fino al 08 marzo 2025, dal martedì al sabato 10-13 e 17-20

Per informazioni:

info@bassibeneventano.it

3515650994 / 3396176251

JASMINA TRIFONI

Oggetti casuali con persone

 

 

Oggi ho sentito oscuramente farmi festa gli oggetti della mia stanza, dirmi la loro gratitudine perché, esistendo e guardandoli io, esistono essi”. Non è un caso, forse, che Gesualdo Bufalino – autore, tra il molto altro, di questa frase – e Daniele Cascone – che ha immaginato, composto in raffinati tableaux e, soltanto infine, scattato le fotografie riunite nella mostra “Oggetti casuali con persone” – condividano l’appartenenza allo stesso territorio geografico così come allo stesso spazio culturale e immaginario del Barocco siciliano.

E, sebbene quest’ultimo sia ormai un’espressione così abusata da essere stata svilita in slogan, è, nel caso di entrambi, da intrecciare con un originalissimo sentire verso il valore estetico e concettuale del surreale.

Una dote, anche questa, che i siciliani più illuminati (e illuminanti) sanno elevare ad arte. La citata frase di Bufalino è racchiusa nel libro Bluff di Parole che, nell’introduzione, lui stesso aveva descritto come una miscellanea di citazioni (…), macerie di diario, pensieri a gogo.

E ne consigliava una lettura casuale e vagabonda, “come chi spera di raccogliere dalle gramigne di un prato, non dico il semplice dalle miracolose virtù, ma qualche fungo mangereccio, un fiore da regalare”.

Di nuovo, non potrebbe essere più calzante anche la modalità, o meglio l’inclinazione alla fantasia, per gustare ciascuna delle potenti immagini di questa mostra. Si riconosceranno, così, le numerosissime citazioni dalla storia dell’arte, che è materia degli studi e della passione di Daniele Cascone e che vanno dalla pittura rinascimentale all’uso della luce che rimanda al Caravaggio.

Da una sensualità (negli oggetti, prima ancora, e sorprendentemente, che nelle persone) e alla sessualità dei dipinti orientalisti di Ingres, a un rimando al sacro, nelle persone che diventano avatar contemporanei di un Cristo piangente o di un San Sebastiano, e negli oggetti, tutti accuratamente messi in scena che, nel loro insieme, rimandano alle vanitas delle opere della pittura olandese del XVII secolo, quelle che alludevano alla caducità della bellezza e all’effimera condizione umana.

A un’osservazione attenta, però, tutto ciò diventa “altro”.

E svela – in questa serie più che nei precedenti lavori di Cascone – un gusto per il gioco, e il divertimento, a un livello più sottile di ciò che appare a un primo sguardo, in queste intelligenti composizioni di oggetti casuali in ambienti in cui la notte sembra eterna.

Per far vivere queste fotografie, bisogna considerarle un rebus enigmistico, un roman à clef, individuando, tra i molti della composizione, l’oggetto (di nuovo, casuale) che parla in un modo unico a ciascuno di noi.

Che sentiamo nostro, perché era presente lì, nelle nostre case di famiglia, nei nostri desideri, nei nostri ricordi sepolti chissà dove. Un fiore, insomma, che Bufalino definiva da regalare.

Sull’artista…

Daniele Cascone (Ragusa, 1977) inizia il suo percorso artistico nel 2001. Sperimenta parecchio, mescolando le tecniche digitali con gli strumenti più tradizionali. Si interessa di fotografia, di stop-motion e di video.

La sua attività lo porta a fondare diversi progetti sulle arti visive, tra cui il web magazine «Brain Twisting». Contemporaneamente, inizia a esporre sia in Italia, sia all’estero e i suoi lavori sono presenti in numerose pubblicazioni di settore.

Alla fine del 2008 il mezzo fotografico diventa predominante nella sua ricerca artistica, per la quale si avvale dei set in studio dove poter mettere in scena le situazioni che caratterizzano le sue opere.

La sua è una costante ricerca di un equilibrio tra impulso creativo e tecnica di esecuzione, necessaria per esplorare temi come l’uomo, l’esistenza, il subconscio e il simbolismo.

Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno

Coinvolti in un’ insolita mostra di fine anno

a cura di Lo Magno artecontemporanea

Lo Magno artecontemporanea inaugura un nuovo progetto collettivo “Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno”, giorno 28 dicembre alle ore 19 presso la propria sede di Modica (via Risorgimento 91-93).

Chiara citazione di una capostipite del cinema italiano dello scorso secolo, Lina Wertmüller (abbreviandone il nome), “Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno” oltrepassa i confini del contenuto disegnato da un titolo, proprio come le opere filmiche della regista simbolo della femminilità dietro la cinepresa, hanno sempre amplificato il loro essere fuori dall’etichetta-titolo.

Sulla via dell’incipit che Lo Magno porta avanti, la cooperazione e contaminazione come segno produttivo e indispensabile in una struttura artistica, i 13 artisti in mostra, per la maggior parte provenienti da altre realtà, esploreranno un dialogo che inizia proprio da questa esperienza, celebrando così alcune tra le collaborazioni collaterali alla galleria durante il 2024: l’incontro come studio e approfondimento di un lessico artistico comune o accomunato.

Pittura, fotografia, scultura, installazioni, in galleria: Andrea Cerruto, Krizia Galfo, Nanni Licitra, Marco Mangione, Andrea Mangione, Tamara Marino & Simon Troger, Giuseppe Minnella, Lorenzo Montinaro, Dumitrita Razlog, Lola Schnabel, Samantha Torrisi, Anna Tusa.

Artisti già affermati nel panorama nazionale ed internazionale insieme in questa “insolita” collettiva, dove avremo l’opportunità di vedere a parete opere di artisti fuori dal loro comune posto, dalla propria galleria di riferimento o dal proprio luogo di produzione.

Partendo dalla realtà, ogni artista sceglie in che modo riscriverne i tratti, in che modo rappresentare la dimensione che ha scelto di accogliere, cosa mescolare e cosa evitare, proprio per questo “coinvolti in un’insolita mostra di fine anno” rende luogo ciò che si è mescolato e dimensione ciò che si è progettato.

Coinvolti in un’ insolita mostra di fine anno

Opening: 28 dicembre ore 19.00

Periodo: 29 dicembre – 28 febbraio

Visite: martedì/venerdi ore 17/20 ; sabato ore 10/13

Roma Arte in Nuvola 2024

Lo Magno artecontemporanea –  Roma Arte in Nuvola

21 – 24 novembre 2024

Piano forum (piano terra) stand G34

Centro congressi  “La Nuvola” – Viale Asia 40/44, Roma.

Con noi gli artisti: Ignazio Cusimano Schifano, Emanuele Giuffrida, Rossana Taormina.

Un progetto collettivo realizzato in occasione della prima partecipazione della galleria alla manifestazione romana che quest’anno giunge alla 4^edizione.

Ignazio Cusimano Schifano (Palermo, 1976)

FICUZZA*

cosa non abbiamo capito, cosa non abbiamo compreso di loro?

Così chiedeva la grande quercia secolare durante le “residenze” periodiche di Ignazio al bosco di Ficuzza (Palermo).

Un luogo in cui l’artista vive un’esperienza legata alla metafisica e che, come in una sorta di grande puzzle da ricomporre, narra l’incontro con una realtà altra in cui protagonista è un albero annoiato dalla sua immobilità che memorizza tutti i vissuti del prato circostante: Matrimoni singolari, funerali insoliti, disparate liti, e le condivide.

Un dialogo mistico che si esplicita in opere su carta in cui predilette sono tecniche miste legate al ‘700-’800.

Esperienze si declinano in tratti decisi, che eliminano le distanze tra idealizzazione e realizzazione. Un impeto di espressione in cui si manifesta l’intimità dell’artista.

Un racconto in cui si fondono pura serenità, data dal contatto con la natura, ed inflessioni tematiche,dovute al contatto con il mondo sociale e con l’universo dell’arte contemporanea.

Cronologia di emozioni su carta, Ficuzza rappresenta il susseguirsi degli istanti in cui affacciarsi alla realtà significa avere urgenza di essere artista.

*La riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago è un’area naturale protetta situata nei comuni di Corleone, Godrano, Marineo, Mezzojuso e Monreale, nella città metropolitana di Palermo

Emanuele Giuffrida (Gela, 1982)

Erano gli anni novanta ed Emanuele Giuffrida si trovava a crescere in una cittadina dell’estremo sud siculo chiamata Gela, in provincia di Caltanissetta.

Dato biografico necessario per comprendere il lavoro dell’artista, perché è proprio da qui che inizia la storia della suo progetto artistico, dalle rielaborazioni dei vissuti d’infanzia: The Playroom Scenario, The White Sheet, The Outside Circus, cicli pittorici che Emanuele abbraccia e che, come tante declinazioni di uno stesso vissuto, ci rimandano immediatamente a lui, alla sua pittura, definita a volte hopperiana, a volte malinconica, ma che per l’artista si realizza in una potente forma di rivalsa estetica. Memoria che fa da guida ad una pittura solida, piena, gestita perfettamente come fosse continuazione del suo essere nel mondo.

Campi semantici propri affidati ad un tratto pittorico riconoscibile e puro, quasi incontaminato nel tempo .

Una continua ricerca che si nutre della sua intimità ma che si manifesta in un dialogo con il contemporaneo deciso, autentico e dal forte impatto estetico.

Rossana Taormina (Partanna, 1972)

DERIVA

“cosi gentile e inafferabile, impermeabile alla volgarità” cantava De Gregori riferendosi a quel movimento che, in maniera apparentemente lenta e superficiale, spinge sempre nella stessa direzione diventando corrente e portando ad uno scostamento di idee, modi, spazi, tempi, vita.

Deriva nasce da un’esigenza fondamentale nella produzione dell’artista: partendo dalla pratica dell’objet trouvé, riscrivere spazio e tempo di un oggetto, a stretto contatto con la carica mnestica di questo.

Plasmare una nuova memoria lavorando con la dimensione spazio-temporale è condizione fondamentale della deriva che, grazie al medium dell’acrilico e al supporto di vecchie carte nautiche, diventa nuova geografia a servizio di un estetica contemporanea.

Art Verona 2024

“Io non so come è la realtà. Ci sfugge, mente di continuo.
Io diffido sempre di ciò che vedo,
di ciò che un’immagine ci mostra, perchè immagino ciò che c’è al di la.
ciò che c’è dietro ad un’immagine non si sa”

M. Antonioni

 

Blow-up è la parola chiave che segna l’incontro tra una delle più belle opere in pellicola di Michelangelo Antonioni (Blow-up 1966) e la più recente ricerca artistica di Giovanni Viola. Il punto di convergenza è la riflessione che ambedue dedicano alla percezione stratificata della realtà, da parte di uno sguardo che, nel cinema come nella vita reale, vuole spesso provare a superare la barriera dell’immediata evidenza. Dall’ occhio del regista, la chiara e limpida visione di un parco londinese, teatro dell’abbraccio di due amanti, nasconde la terribile verità di un delitto che di li a poco si consumerà; così come nel lavoro di Viola, la limpidezza di uno specchio d’acqua filtra l’indefinita visione di un fondale scuro.
Sono piani di visione che, riproposti sullo schermo così come sulla superficie di un dipinto, creano un complesso gioco di stratificazioni capace di restituire a chi guarda un’illusione di realtà, nel primo caso con valenza narrativa e nel secondo con impatto fortemente estetico.
Ma è possibile l’approdo ad una visione autentica del reale o il destino dello sguardo è di rimanere chiuso entro lo spazio creato dall’illusione?

Fuggire da un illusione o da una rappresentazione della realtà, creata su pellicola o su tela, per tuffarsi dentro la verità stessa delle cose sensibili, sconta pur sempre il limite derivante dalla nostra percezione, la quale è in grado di cogliere il mondo che le sta fuori solo per piccole fette: la serie di innumerevoli attimi che insieme costituiscono il presente.
E così la successione degli attimi genera il senso del tempo, quella distinzione tra presente, passato e futuro che Albert Einstein definiva un’ostinata illusione di cui rimane preda l’essere umano per un mistero difficile da penetrare. Seguiamo il fluire del tempo nell’infinita variazione di forme e colori di uno specchio d’acqua marina, consapevoli che gli innumerevoli istanti di questo spettacolo sono tutti ugualmente carichi di presente, assoluti come l’intera pellicola o la singola rappresentazione pittorica che tenti di coglierne l’essenza.

IL TEMPO.. UN’ILLUSIONE DI COSCIENZA

Trasparenze nel tempo…

Plastiche Trasparenze…

Visione di superficie

Da BLOW-UP

QUI SUD TALK partiamo da QUI.

 Tre incontri tematici divulgativi per dare forma verbale a ciò che è l’intento della collaborazione tra le gallerie Lo Magno e Collica e lo spazio fotografico Gianni Mania: analizzare le potenzialità artistico-culturali di questa fetta di isola assumendosi il compito di raccontarle e movimentarne l’espansione.

🟡 ᴠᴇɴᴇʀᴅÌ 04 ᴏᴛᴛᴏʙʀᴇ

Il buono, il brutto, il cattivo: l’opera, la passione e il mercato.

Primo incontro immersivo nel mondo del mercato dell’arte contemporanea, analizzate tutte le figure che ne generano l’esistenza e il movimento e i vari periodi storici ma soprattutto quello attuale. Problematiche e potenziali soluzioni hanno regalato al pubblico una visione più chiara e non scontata di quello che quotidianamente gli operatori del settore dell’arte vivono.
Relatori
 -Isidoro Mazza
Professore ordinario di Scienze delle finanze, Catania
– Gianfranco Caruso
Imprenditore e collezionista, Catania.
Hanno moderato: Gianluca Collica, Giuseppe Lo Magno.
Gianni Mania, Grazie. sempre.

🟡 DOMENICA 20 OTTOBRE

Oblò/Porthole 1990-2022. Sicilia, isola tra le isole. Egadi, Eolie, Pelagie. Presentazione del libro di Carmelo Nicosia.

Secondo incontro di Qui Sud Talk, presentazione del volume che raccoglie 100 fra le più significative immagini di Carmelo Nicosia e di un viaggio, il suo, che dura da più di trenta anni e che narra, attraverso i suoi fotogrammi in bianco e nero, momenti magici di viaggio, relazioni antiche tra natura e visione, strette di mano, contatti privilegiati con esseri umani rari e coraggiosi.
“Nel 1989 approdai a Stromboli, isola del Fuoco delle Eolie, sprovvisto di particolari informazioni storiche o geografiche, ma trascinato dall’entusiasmo di alcuni amici visionari che avevano già sperimentato la Malìa isolana. Avevo abbandonato una carriera preordinata di brillante laureato nel campo farmaceutico per intraprendere il cammino complesso, ma ancora oggi travolgente, della scrittura e della fotografia. Iniziò a prendere corpo nella mia anima inquieta di uomo del sud che fermare il tempo, delineare lo spazio con uno scatto e osservare i processi umani, fosse l’unico modo possibile per stare al mondo, perché il mondo per esistere doveva essere raccontato con la fotografi”
Relatori
 -Carmelo Nicosia
Fotografo, Direttore della scuola di fotografia dell’Accademia di belle arti, Catania.
– Paolo Brodbeck
Presidente Fondazione Brodbeck, Catania.
Moderano: Gianluca Collica, Giuseppe Lo Magno.
Si ringrazia Gianni Mania, Zazie Books

🟡 VENERDÌ 08 NOVEMBRE

Societas Siciliae: un modello di cooperazione, promozione e valorizzazione degli artisti siciliani

Nell’ambito del progetto Societas Siciliae, venerdì 8 novembre alle ore 19.00 si terrà presso la Chiesa Santa Maria della Consolazione in Via Dolomiti a Scicli, il terzo incontro di Qui Sud Talk incentrato sulla valorizzazione e promozione dell’arte contemporanea in Sicilia.

Societas Siciliae è un progetto che coinvolge un gruppo costituito di diverse figure di artisti, galleristi, collezionisti, curatori, associazioni, fondazioni e musei siciliani. Una costellazione che a vario titolo contribuisce alla produzione artistica contemporanea in Sicilia e partecipa nel definire le strategie utili a inserire la Sicilia, in tutte le sue componenti e ruoli, nel panorama artistico contemporaneo internazionale.

Organizzato dalle gallerie Lo Magno artecontemporanea di Modica e Collica & Partners di Catania, in occasione della mostra in corso QUI SUD EST 1st edition in collaborazione con lo spazio fotografico Gianni Mania, l’incontro vede come relatori

– il Dott. Ornella Laneri, presidente della Fondazione OELLE di Catania
– il Prof. Patrizia Monterosso, manager culturale di Palermo
– l’imprenditore e collezionista Cecilia Zanasi titolare della agenzia di comunicazione Zed_Comm di Verona

Introduce l’incontro Giuseppe Lo Magno titolare dell’omonima galleria, modera Gianluca Collica Direttore della Fondazione Brodbeck di Catania, partecipano gli artisti Emanuele Giuffrida e Sasha Vinci.

Si ringraziano per la collaborazione:

La Diocesi di Noto e il Sacerdote Antonio Garofalo; le Associazioni Culturali Site Specific e Triskele di Scicli; lo studio fotografico Gianni Mania.

Sponsor: Ghibli solutions

Blind Spot • William Marc Zanghi

“Non tutto il mondo può essere attraversato dallo sguardo. L’opacità del mondo a volte lo rende invisibile (e incomprensibile). Nello sguardo, poi, per quanto attento sia uno sguardo, ci sono punti che non sono né a fuoco né fuori fuoco, popolati di oggetti cancellati, trascurati o rimossi, oggetti sulla cui esistenza non conviene scommettere”

AMAZING DAY

di Vito Chiaramonte

Blind spot è una mostra progettata intorno alla ricerca più recente di William Marc Zanghi. Dopo la mostra palermitana Life on Earth, Zanghi ha avvertito la necessità di fare un affondo nell’immaginario della sua pittura a partire dal tema della visione e delle costruzioni del segno.

La mostra, come fosse un grande test del punto cieco cui si sottoporrà senza saperlo ogni

visitatore, indaga i significati del punto cieco.

Blind spot indica almeno tre condizioni: innanzitutto quella in cui l’occhio non riesce avedere perché non tutto il mondo può essere attraversato dallo sguardo. L’opacità del mondo a volte lo rende invisibile (e incomprensibile). Nello sguardo, poi, per quanto attento sia uno sguardo, ci sono punti che non sono né a fuoco né fuori fuoco, popolati di oggetti cancellati, trascurati o rimossi, oggetti sulla cui esistenza non conviene scommettere.

Il punto cieco è anche il punto coperto o nascosto alla vista che cela qualcosa che solo l’immaginazione può avvertire. In questo senso “Blind Spot” è l’immagine che continua oltre il margine del suo formato, incurante di tele, cornici, orli frastagliati o taglienti. Il punto cieco, infine, è quella sorta di magia che si compie ogni volta che un muro, una porta, una opacità qualsiasi scompaiono per rendere visibile quello che avrebbero dovuto sottrarre alla vista. Il linguaggio di Zanghi, che è fra le espressioni più consapevoli e vivaci della pittura italiana, esprime costantemente l’idea paradossale di una visione cieca o di una cecità permeabile al colore e alla forma.

L’opera di Zanghi, come in una sorta di panorama da contemplare e attraversare, suggerisce la necessità di entrare non visti in un mondo che si rivela e si nasconde di continuo, poco a poco, in cui esperienza e ricordo si avvicendano tenuti insieme dalla fedeltà al colore brillante e saturo. Questa tensione al colore, così presente nella sua pittura anche quando, come nelle mappature, tutto sembra muoversi verso l’essenzialità del bianco o del nero, è una tensione che tira gli spazi su direttrici inconsuete.

Zanghi mette sempre in moto macchine spaziali complesse in cui superfici piane e prospettive in profondità si susseguono senza soluzione di continuità.

Alcune visioni dei sobborghi americani gli restano attaccate alla pelle come una sorta di paesaggio naturale, sono giocate proprio nell’alternarsi di piani impennati o di quinte trasversali o visioni invasive. La costruzione degli equilibri interni nella sua pittura non è mai un fatto banale o assodato. Non c’è quadro di Zanghi, da questo punto di vista, che non abbia aggiunto una conquista, piccola o grande che sia, alla riflessione sui criteri di composizione e di raccordo fra le parti nell’insieme. Lo testimoniano le carte che inondano il suo studio come una specie di flusso continuo che poi si ancora a tele, vernici, schiume, smalti, gomme, oli: un lavorio irriducibile e liquido che segna lo spazio stesso dell’allestimento della mostra.

Zanghi mette sempre in moto macchine spaziali complesse in cui superfici piane e prospettive in profondità si susseguono senza soluzione di continuità.

Alcune visioni dei sobborghi americani gli restano attaccate alla pelle come una sorta di paesaggio naturale, sono giocate proprio nell’alternarsi di piani impennati o di quinte trasversali o visioni invasive. La costruzione degli equilibri interni nella sua pittura non è mai un fatto banale o assodato. Non c’è quadro di Zanghi, da questo punto di vista, che non abbia aggiunto una conquista, piccola o grande che sia, alla riflessione sui criteri di composizione e di raccordo fra le parti nell’insieme. Lo testimoniano le carte che inondano il suo studio come una specie di flusso continuo che poi si ancora a tele, vernici, schiume, smalti, gomme, oli: un lavorio irriducibile e liquido che segna lo spazio stesso dell’allestimento della mostra.

OPERE

Blind Spot • William Marc Zanghi
a cura di Vito Chiaramonte

21 settembre • 29 novembre

 

Visite: martedì – venerdì 17/20; sabato 10/13

Lo Magno artecontemporanea
MODICA
Via Risorgimento 91/93

Main sponsor: Ghibli Solutions
Sponsors: Antica dolceria Bonajuto, Singola ristorante naturale

Situ Festival V edizione

SITU Festival V edizione – Modica 2024

Artisti in residenza: Patrícia Harsány, Dumitrita Razlog, Virginia Boncoraglio, Lisa Di Donato, Virginia Marchi e Letizia Guido, SANTA CECILIA & SEMIONAUTA, Pamela Velazquez. Un progetto di A.P.S. ZONA BLU
Patrocinato dal Comune di Modica e Banca Popolare di Ragusa Dal 30 agosto al 1 settembre 2024 Opening venerdí 30 agosto 2024 ore 17:00 – Sala Conferenze Palazzo Mercedari, Modica (RG) Modica, (RG)
Sedi: Palazzo Mercedari, Palazzo della Cultura, Ex Convento del Carmine, Biblioteca Comunale Salvatore Quasimodo, Chiesa di SS Nicolò e Erasmo.

L’Associazione di Promozione Sociale Zona Blu è lieta di annunciare la quinta edizione di SITU Festival, un evento volto ad accrescere il dialogo tra l’arte contemporanea e il patrimonio storico ed artistico del territorio siciliano, che prende forma nella prestigiosa cornice barocca di Modica dal 30 agosto al 1 settembre. Il festival è preceduto da un periodo di residenza che ha avuto inizio dal 19 agosto vedendo protagonisti gli artisti nazionali ed internazionali: Patrícia Harsány, Dumitrita Razlog, Virginia Boncoraglio, Lisa Di Donato, Virginia Marchi e Letizia Guido, SANTA CECILIA & SEMIONAUTA, Pamela Velazquez. Le opere realizzate sono esposte durante le tre giornate di festival diffuse nei vari edifici storici della città di Modica.

Il cuore di SITU Festival prevede che ad ogni artista o duo di artisti, selezionato tramite Open Call, verrà affidato uno studio di eccezione appartenente al patrimonio storico architettonico di Modica, nonché sede delle esposizioni al termine della residenza (dal 19 al 29 agosto), per creare un percorso espositivo itinerante, capace di abbracciare l’identità storica e peculiare del luogo in dialogo con le urgenze del panorama contemporaneo.

Le sedi selezionate sono Palazzo Mercedari, Palazzo della Cultura, Ex Convento del Carmine, Biblioteca Comunale Salvatore Quasimodo, Chiesa di SS Nicolò e Erasmo.
Lo Magno artecontemporanea ha prodotto una parte delle esposizioni artistiche
in mostra, supportando gli/le artistə i lavori site-specific.

Il contributo della galleria ha arricchito il percorso espositivo, offrendo un’esperienza immersiva e affascinante.

Il Festival si svolgerà dal 30 agosto al 1 settembre, ospiterà una mostra d’arte
contemporanea dislocata in più sedi espositive con le opere degli artisti in residenza e mostre collaterali quali: presso Palazzo Mercedari l’installazione scultorea di Sasha Vinci e la mostra 6+6 a cura dell’artist run space palermitano )( con le opere di Francesca Baglieri, Lorenzo D’Alba, Alberto Orilia, Doriana Bruccoleri, Roberto Orlando, Margherita Pedrotta, Rossella Poidomani, Arianna Modica, Antonio La Ferlita, Nanni Licitra; presso la Biblioteca Comunale Salvatore Quasimodo l’intervento di Nicola Tineo; e infine, parallelamente, presso i sotterranei di Palazzo Mercedari sarà presente l’esposizione del duo Tamara Marino e Simon Troger. Il calendario dei tre giorni di festival si arricchisce di talk e tavole rotonde con ospiti d’eccezione provenienti dal mondo dell’arte e realtà di impatto sociale del territorio siciliano quali: Loredana Longo, Irene Biolchini, Sasha Vinci, Gianluca Collica della galleria Collica&Partners, Francesco Lucifora di C.o.C.A Center of Contemporary Arts, Makramè A.P.S. con il progetto Bosco Colto, e Modicaltra. Il festival prosegue con la proiezione del film Il popolo delle donne di Yuri Ancarani, laboratori di arte terapia ed eventi notturni di live performance ed esplorazioni musicali per riattivare il contesto identitario del territorio con
proposte socio-culturali innovative, che vedono come protagonisti Olexandr Stoliarov, Midile, Salvo Leonardo, TRDE, Marco Buscema, Terra Matta, Riad Sound, Coolor fruibile gratuitamente.

SITU Festival utilizza pratiche creative interdisciplinari pensate ad hoc per il territorio, capaci di coinvolgere diverse tipologie di pubblici per innescare una rigenerazione territoriale a partire dall’esperienza dell’arte. Il festival intende dialogare con il tessuto sociale e le diverse realtà del territorio per stimolare meccanismi e dinamiche collaborative tra gli artisti, gli operatori culturali, i partecipanti e la comunità del territorio modicano. L’obiettivo è quello di
sperimentare e diffondere pratiche culturali inclusive e aggregative per le comunità residenti e non, attraverso una rivalutazione e una riscoperta dei luoghi della quotidianità, dove la cultura sia al centro delle attività del Festival.
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ZONA BLU
Zona Blu è un’associazione culturale fondata nel febbraio 2020 da Nicola Tineo e Viola Lo Monaco, con una missione unica: promuovere il benessere individuale e collettivo attraverso l’arte e la creatività. Vogliamo trasformare luoghi e attitudini attraverso l’esperienza artistica, creando spazi dove la qualità della vita è al centro. Le nostre “zone blu” sono più di semplici spazi; sono oasi di creatività e benessere, ispirate ai luoghi del mondo dove l’aspettativa e la qualità di vita sono tra le più alte. A Zona Blu, rendiamo l’arte accessibile a tutt*, rompendo gli schemi elitari e utilizzando l’arte-terapia per supportare il benessere psicofisico. Attraverso mostre, residenze artistiche e laboratori, stimoliamo la sperimentazione creativa e la condivisione sociale. Ci focalizziamo sulle comunità emarginate e periferiche, proponendo attività culturali e ricreative che favoriscono l’inclusione sociale, la valorizzazione del territorio e la crescita personale.
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Informazioni
L’evento è gratuito senza limitazione di posti.

Apertura spazi espositivi
Venerdì 30 agosto: 19.00 – 21.00
Sabato 31 agosto: 10.00 – 21.00
Domenica 1 settembre 10.00 – 21.00
Contatti
zonabluassociazione@gmail.com
situproject@gmail.com
IG: @zonablu_
IG: @situfestival

Tamara Marino e Simon Troger
Fall Out
Palazzo Mercedari_Situ Festival 2024

PROGRAMMA
Venerdì 30 agosto
Palazzo Mercedari
*17:00
TALK 1: Presentazione SITU Festival 5ª edizione, degli artisti in residenza e dei progetti espositivi
Tema tavola rotonda: dialogo a più voci tra realtà emergenti, artisti affermati e spazi culturali e di ricerca sul
territorio siciliano Ospiti: Collettivo Parentesi Tonde, l’artista Loredana Longo e la curatrice Irene Biolchini,
Francesco Lucifora di C.o.C.A. Project.

*19:00 Performance degli artisti in residenza Santa Cecilia&Semionauta

*20:00 Visita guidata della mostra diffusa con le curatrici e gli artisti in residenza

Ex Convento del Carmine e Scuderie:
Line up Main Stage
dalle 21:00 alle 02:00
Terra Matta
TRDE
Coolor
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Sabato 31 agosto
Palazzo Mercedari
*17.00
TALK 2: Arte e mecenatismo in relazione al territorio siciliano
Ospiti: l’artista Sasha Vinci presenta il progetto “Site-Specific” insieme al gallerista Gianluca Collica
della galleria Collica& Partners

*19.00 Visita guidata della mostra diffusa con le curatrici e gli artisti in residenza

Ex Convento del Carmine:
Line up Main Stage
dalle 21:00 alle 03:00
Riad Sound
Smegma Bovary Band
Marco Buscema
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Domenica 1 settembre
Palazzo Mercedari
*17.00 – TALK 3: Arte, ambiente e sostenibilità attraverso la riappropriazione e valorizzazione territoriale
Ospiti: Makramè Aps presenta il progetto Bosco Colto, Modicaltra, Salmastra A.p.s

*19.00 Visita guidata della mostra diffusa con le curatrici e gli artisti in residenza

Chiesa SS Nicolò ed Erasmo
*20.00 Proiezione “Il popolo delle donne” di Yuri Ancarani

Ex Convento del Carmine:
dalle 21:00 alle 02:00
*21:00 Sound Performance di Olexandr Stoliarov
Midile + Salvo Leonardo Live

Situ Festival Vedizione
Lab Lo Magno
Situ Festival 2024
Palazzo Moncada
Nicola Tineo per Situ Festival 2024
Palazzo Moncada
Sasha Vinci per Situ festival 2024
Palazzo Mercedari
Virginia Boncoraglio per Situ Festival 2024
Piazza Rizzone Modica
“6+6”artist run space palermitano )(
per Situ festival 2024
Palazzo Mercedari
Nicola Tineo per Situ Festival 2024
Palazzo Moncada
Infestazione
Virginia Marchi e Maria Letizia Guido
Situ Festival 2024
Palazzo Mercedari