Tag: Rossana Taormina

RE: ARTEFIERA

RE: ARTEFIERA

Un breve revival dello stand proposto alla 46°edizione di ArteFiera Bologna

 

Dopo il grande successo della manifestazione tenutasi nei padiglioni 25 e 26 del quartiere fieristico di Bologna dal 3 al 5 febbraio 2023, Lo Magno artecontemporanea decide di riproporre il progetto stand nei propri spazi di via Risorgimento 91-93 a Modica.

Per chi non ha avuto la possibilità di godere di una passeggiata tra le vie di Arte Fiera Bologna, dal 18 marzo alle ore 19:00 fino al 1 aprile, Lo Magno artecontemporanea rimette a parete le opere dei quattro artisti presentati in occasione dell’evento.

Emanuele Giuffrida, Giovanni Iudice, Rossana Taormina e William Marc Zanghi, tutti siciliani, connessi dalla continua sperimentazione, dall’instancabile passione che li spinge per osmosi a imprigionare sempre più visioni, a catturare nuovi linguaggi, a generare nuova materia a contatto con nuova materia. Processo energico che la galleria ha voluto sintetizzatare con “By Surfacing”.

 

 

Inaugurazione: sabato 18 marzo ore 19:00

Visite: dal martedì al sabato 10-13 e 17-20 fino al 1 aprile

 

 

Leggi di più sul progetto: BY SURFACING

 

Artisti e Opere:

 

🟣 EMANUELE GIUFFRIDA

 

🟣 GIOVANNI IUDICE

 

🟣 ROSSANA TAORMINA

 

🟣 WILLIAM MARC ZANGHI

 

tel : +39 0932763165 | +393396176251
           

45° edizione Arte Fiera Bologna

Rossana Taormina | Tempo incolume
solo | show

LO MAGNO artecontemporanea
13 – 15 maggio 2022

Padiglione 15 stand F19

 

"Lo spazio è un dubbio: 
devo continuamente individuarlo, designarlo.
Non è mai mio, mai mi viene dato, devo conquistarlo.I miei spazi sono fragili: 
il tempo li consumerà, li distruggerà: niente somiglierà più a quel che era, 
i miei ricordi mi tradiranno, l’oblio s’infiltrerà nella mia memoria, 
guarderò senza riconoscerle alcune foto ingiallite dal bordo tutto strappato"

Georges Perec, Specie di spazi, Bollati Boringhieri, Torino 2016
(ed. or. Espèces d’espaces, Editions Galilée, Paris 1974)

La ricerca di Rossana Taormina si concentra sulla necessità di rendere leggibile lo spazio, di misurarlo, di rappresentarlo riscrivendone i segni convenzionali condivisi. Lo spazio per essere sottratto all’indeterminatezza che gli è propria, da una parte ha bisogno di una nomenclatura universale, ma dall’altra necessita di una connotazione emotiva. La relazione fra questi due sistemi determina la scoperta di nuove dimensioni estetiche e spaziali.

Una delle linee fondanti della produzione dell’artista, infatti, è legata al tema del riuso degli oggetti e degli spazi che questi sono in grado di evocare. Tema – questo – assai complesso, la cui urgenza è espressa dall’artista con linguaggi diversi, spesso contaminati, e che possiamo meglio mettere a fuoco attraverso le parole di Perec: «Vorrei che esistessero luoghi stabili, immobili, intangibili, mai toccati e quasi intoccabili, immutabili, radicati; luoghi che sarebbero punti di riferimento e di partenza, delle fonti: il mio paese natale, la culla della mia famiglia, la casa dove sarei nato, l’albero che avrei visto crescere (che mio padre avrebbe piantato il giorno della mia nascita), la soffitta della mia infanzia gremita di ricordi intatti… Tali luoghi non esistono, ed è perché non esistono che lo spazio diventa problematico, cessa di essere evidenza, cessa di essere incorporato, cessa di essere appropriato. Lo spazio è un dubbio».

Su questo dubbio, senza la pretesa di scioglierlo, ma di esprimerlo in immagini, di tradurlo in connessioni visive ed emotive, si sviluppa Tempo incolume, cioè una riflessione sullo spazio e sulla possibilità di sottrarlo alla distruzione, di risparmiarlo attraverso il miracoloso ritrovamento dell’oggetto anonimo. Quest’ultimo, diventando simbolico, può accedere a una sorta di intimità condivisa. Lo spazio “personale”, infatti, è fragile, fluida la sua descrizione in quanto affidata alla memoria dell’individuo, memoria che verrà plasmata dalle narrazioni del nucleo familiare, che sarà irrimediabilmente corrosa dall’oblio.

Da questo punto di vista Tempo incolume è il luogo di confine in cui la memoria personale fluisce in quella collettiva, dove gli eventi storici accolgono quelli domestici e privati, e viceversa. Per questa ragione l’immaginario di Tempo incolume si muove sempre all’interno di una casa simbolica in cui possono essere ritrovati i suoi oggetti feticcio: il giardino, i ritratti di famiglia, la foto del nonno in guerra, il vaso coi fiori, i velluti, la consistenza dei muri e delle tappezzerie, la traiettoria affettuosa della luce.

Al contrario dell’idea dominante di tempo, classico divoratore degli attimi, si può esprimere dunque un’idea del tempo persistente, che agisce nei paesaggi interiori, custodisce, planimetrie sbiadite, restituisce tessuti e oggetti che ne hanno ravvivato le stanze, i profumi e la luce che le hanno attraversate in giorni imprecisati. Tempo incolume, allora, è la capacità della memoria di riattivare uno spazio ormai dissolto, di veder fiorire un giardino lontano.

ROSSANA TAORMINA | breve biografia

Rossana Taormina nasce nel 1972 a Partanna, una piccola cittadina della Valle del Belice. La sua nascita avviene quattro anni dopo il disastroso terremoto che distrusse una vasta area della Sicilia occidentale. Il fermento culturale e artistico della città di Gibellina fu determinante nella sua crescita, è da questo suo trascorso che nasce, nell’artista, una specie di ossessione per la memoria, il recupero e la costante volontà di salvaguardare delle esistenze anonime, cercando di dare loro uno spazio ben definito. Dopo aver completato gli studi d’obbligo, Rossana si trasferisce a Roma per lavoro per poi ritornare a Palermo dove si diploma e si laurea in Belle Arti. Nella sua ricerca Rossana modella spazio e memoria rielaborando la carica mnestica dell’object trouvé. Gli oggetti utilizzati sono spesso trovati nei mercatini delle pulci, come tessuti di altra generazione carichi di trame dal ricordo sconosciuto che Rossana rielabora portando alla luce la sua percezione; vecchie foto con volti anonimi che, pur essendo ignoti, sono carichi di emotività, su queste l’Artista ricama costellazioni di nylon, seta o cotone, creando nuovi spazi e riportando alla vita volti, luoghi e tempi di cui oggi non rimane alcuna traccia. Una poetica aperta alla contaminazione dei linguaggi la sua, una sensibilità che, nell’elemento prelevato del quotidiano, individua gli strumenti espressivi per esplorare nuovi confini. Le opere di Rossana Taormina sono state pubblicate su diverse riviste di arte contemporanea internazionali e nazionali

LO MAGNO artecontemporanea

Via Risorgimento 91/93 – 97015 – MODICA (Rg)

Tel: 0932 763165 / 339 6176251

Web: www.lomagnoartecontemporanea.it

Email: info@lomagnoartecontemporanea.it

Facebook: @lomagnoartecontemporanea

Instagram: #lomagnoartecontemporanea

Twitter: #LoMagnoArte

Rossana Taormina – Tempo incolume

Tempo incolume

Rossana Taormina | solo show

LO MAGNO artecontemporanea

13 – 15 maggio 2022

ArteFiera Bologna – Padiglione 15 stand F19

 

Oggetti anonimi e soggetti sconosciuti, tempi rinvenuti e spazi ritrovati, la forza evocativa di Rossana Taormina giunge a Bologna in occasione della 45°edizione di Arte Fiera. Un solo show dal titolo “Tempo incolume” – Stand F19 Lo Magno artecontemporanea, padiglione 15.

La ricerca di Rossana Taormina si concentra sulla necessità di rendere leggibile lo spazio, di misurarlo, di rappresentarlo riscrivendone i segni convenzionali condivisi. Lo spazio per essere sottratto all’indeterminatezza che gli è propria, da una parte ha bisogno di una nomenclatura universale, ma dall’altra necessita di una connotazione emotiva. La relazione fra questi due sistemi determina la scoperta di nuove dimensioni estetiche e spaziali.

Una delle linee fondanti della produzione dell’artista, infatti, è legata al tema del riuso degli oggetti e degli spazi che questi sono in grado di evocare. Tema – questo – assai complesso, la cui urgenza è espressa dall’artista con linguaggi diversi, spesso contaminati, e che possiamo meglio mettere a fuoco attraverso le parole di Perec: «Vorrei che esistessero luoghi stabili, immobili, intangibili, mai toccati e quasi intoccabili, immutabili, radicati; luoghi che sarebbero punti di riferimento e di partenza, delle fonti: il mio paese natale, la culla della mia famiglia, la casa dove sarei nato, l’albero che avrei visto crescere (che mio padre avrebbe piantato il giorno della mia nascita), la soffitta della mia infanzia gremita di ricordi intatti… Tali luoghi non esistono, ed è perché non esistono che lo spazio diventa problematico, cessa di essere evidenza, cessa di essere incorporato, cessa di essere appropriato. Lo spazio è un dubbio».

Su questo dubbio, senza la pretesa di scioglierlo, ma di esprimerlo in immagini, di tradurlo in connessioni visive ed emotive, si sviluppa Tempo incolume, cioè una riflessione sullo spazio e sulla possibilità di sottrarlo alla distruzione, di risparmiarlo attraverso il miracoloso ritrovamento dell’oggetto anonimo. Quest’ultimo, diventando simbolico, può accedere a una sorta di intimità condivisa. Lo spazio “personale”, infatti, è fragile, fluida la sua descrizione in quanto affidata alla memoria dell’individuo, memoria che verrà plasmata dalle narrazioni del nucleo familiare, che sarà irrimediabilmente corrosa dall’oblio.

Da questo punto di vista Tempo incolume è il luogo di confine in cui la memoria personale fluisce in quella collettiva, dove gli eventi storici accolgono quelli domestici e privati, e viceversa. Per questa ragione l’immaginario di Tempo incolume si muove sempre all’interno di una casa simbolica in cui possono essere ritrovati i suoi oggetti feticcio: il giardino, i ritratti di famiglia, la foto del nonno in guerra, il vaso coi fiori, i velluti, la consistenza dei muri e delle tappezzerie, la traiettoria affettuosa della luce.

Al contrario dell’idea dominante di tempo, classico divoratore degli attimi, si può esprimere dunque un’idea del tempo persistente, che agisce nei paesaggi interiori, custodisce, planimetrie sbiadite, restituisce tessuti e oggetti che ne hanno ravvivato le stanze, i profumi e la luce che le hanno attraversate in giorni imprecisati. Tempo incolume, allora, è la capacità della memoria di riattivare uno spazio ormai dissolto, di veder fiorire un giardino lontano.

ROSSANA TAORMINA | biografia

Rossana Taormina nasce nel 1972 a Partanna, una piccola cittadina della Valle del Belice. La sua nascita avviene quattro anni dopo il disastroso terremoto che distrusse una vasta area della Sicilia occidentale. Il fermento culturale e artistico della città di Gibellina fu determinante nella sua crescita, è da questo suo trascorso che nasce, nell’artista, una specie di ossessione per la memoria, il recupero e la costante volontà di salvaguardare delle esistenze anonime, cercando di dare loro uno spazio ben definito. Dopo aver completato gli studi d’obbligo, Rossana si trasferisce a Roma per lavoro per poi ritornare a Palermo dove si diploma e si laurea in Belle Arti. Nella sua ricerca Rossana modella spazio e memoria rielaborando la carica mnestica dell’object trouvé. Gli oggetti utilizzati sono spesso trovati nei mercatini delle pulci, come tessuti di altra generazione carichi di trame dal ricordo sconosciuto che Rossana rielabora portando alla luce la sua percezione; vecchie foto con volti anonimi che, pur essendo ignoti, sono carichi di emotività, su queste l’Artista ricama costellazioni di nylon, seta o cotone, creando nuovi spazi e riportando alla vita volti, luoghi e tempi di cui oggi non rimane alcuna traccia. Una poetica aperta alla contaminazione dei linguaggi la sua, una sensibilità che, nell’elemento prelevato del quotidiano, individua gli strumenti espressivi per esplorare nuovi confini. Le opere di Rossana Taormina sono state pubblicate su diverse riviste di arte contemporanea internazionali e nazionali


Via Risorgimento 91/93 – 97015 – MODICA (Rg)

Tel: 0932 763165 / 339 6176251

Email: info@lomagnoartecontemporanea.it

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Rossana Taormina – Futuro Remoto – Inaugurazione

MODICA (Rg), 21 dicembre 2021 – Mappe, foto, tessuti: memorie ritrovate, saldate e interconnesse fra loro dalla trama di sottili fili di seta. La delicatissima poetica di Rossana Taormina approda a Modica con la mostra “Futuro remoto” (30 dicembre – 30 gennaio 2022). Lo spazio è quello di Lo Magno artecontemporanea, dove l’artista – originaria di Partanna (Tp) – si racconta con un nuovo e inedito ciclo di opere dedicate al recupero dei ricordi e selezionate per questa esposizione dal direttore artistico della galleria, Giuseppe Lo Magno. Inaugurazione giovedì 30 dicembre, ore 18.30.

Quasi un’ossessione quella della Taormina per la memoria, che l’artista evoca e restituisce al presente ricamando inedite costellazioni con ago e filo: linee rette, sinapsi concettuali e riverberi di connessioni tra muti frammenti di oggetti ritrovati per caso, tra mercatini e vecchi bauli di famiglia. Storie da dipanare e riaggomitolare con cura: come quella dei tre fratelli nello scatto in bianco e nero di “Gennaio 1968”, titolo di un’opera che, inequivocabilmente, cita il mese in cui la Valle del Belìce – la sua terra – fu sfigurata dalla violenta onda d’urto del terremoto che cambiò le sorti di intere comunità in Sicilia, trapiantate altrove e costrette a sopravvivere senza gli oggetti, i luoghi e il paesaggio della memoria.

Un evento catastrofico quello del Belice che l’artista ha rivissuto durante il lockdown del 2020 rielaborandolo in una nuova raccolta di opere ispirata ai cicli della natura, metafora della perenne trasformazione di tutti gli esseri viventi. Autrice del saggio in catalogo, il critico d’arte Rischa Paterlini scrive: “Se da un lato il terremoto del 1968 tolse i ricordi materiali, oggi, la pandemia, ci ha tolto le relazioni sociali e la ricchezza dello stare insieme. Nasce così la bellissima serie dei “Grandi Notturni”, acrilici su tela in cui dal buio prende forma la natura. Le foglie, rappresentate in procinto di trasformarsi in corpi a metà strada tra l’umano e l’animale, si mimetizzano quasi a volersi dissolvere e così Rossana, lasciandoci percepire il buio del presente, ci permette di afferrarne la luce”.

Ma è la stessa artista a svelare le radici più profonde e spirituali di questo lavoro di ricerca ispirato e generato dall’osservazione della Natura: “Durante la pandemia ho avvertito la necessità di tornare alla me più antica e profonda. Da un paio d’anni – racconta Rossana – ricorro alla metafora del giardino per esprimere la mia idea di eternità, ovvero noi che continuiamo nei ricordi di chi abbiamo amato”.

Con “Tempo incolume”, infine, Rossana Taormina sarà protagonista esclusiva del “solo show” che Lo Magno artecontemporanea ha previsto per lei a Bologna Arte Fiera 2022, dal 21 al 23 gennaio       (Padiglione 15, stand F19). “Una riflessione – spiega lo Magno, curatore dei due progetti espositivi –  sulla rilettura dello spazio tramite la sua connotazione emotiva. Sulla possibilità di sottrarlo alla distruzione, di risparmiarlo, attraverso il miracoloso ritrovamento dell’oggetto anonimo”.

Visite da martedì a sabato 10-13, 17-20, domenica chiuso solo domenica 30 gennaio aperti per finissage. L’accesso ai visitatori sarà garantito nel rispetto delle normative anti Covid in atto.

ROSSANA TAORMINA | biografia

Rossana Taormina nasce nel 1972 a Partanna, una piccola cittadina della Valle del Belice. La sua nascita avviene quattro anni dopo il disastroso terremoto che distrusse una vasta area della Sicilia occidentale. Il fermento culturale e artistico della città di Gibellina fu determinante nella sua crescita, è da questo suo trascorso che nasce, nell’artista, una specie di ossessione per la memoria, il recupero e la costante volontà di salvaguardare delle esistenze anonime, cercando di dare loro uno spazio ben definito. Dopo aver completato gli studi d’obbligo, Rossana si trasferisce a Roma per lavoro per poi ritornare a Palermo dove si diploma e si laurea in Belle Arti. Nella sua ricerca Rossana modella spazio e memoria rielaborando la carica mnestica dell’object trouvé. Gli oggetti utilizzati sono spesso trovati nei mercatini delle pulci, come tessuti di altra generazione carichi di trame dal ricordo sconosciuto che Rossana rielabora portando alla luce la sua percezione; vecchie foto con volti anonimi che, pur essendo ignoti, sono carichi di emotività, su queste l’Artista ricama costellazioni di nylon, seta o cotone, creando nuovi spazi e riportando alla vita volti, luoghi e tempi di cui oggi non rimane alcuna traccia. Una poetica aperta alla contaminazione dei linguaggi la sua, una sensibilità che, nell’elemento prelevato del quotidiano, individua gli strumenti espressivi per esplorare nuovi confini. Le opere di Rossana Taormina sono state pubblicate su diverse riviste di arte contemporanea internazionali e nazionali. 

LO MAGNO artecontemporanea

via Risorgimento 91/93 – 97015 – MODICA (Rg) | Tel 0932 763165

 

Sito web: lomagnoartecontemporanea.it 

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