Categoria: ArtVerona

RACCONTO DI UNO STUDIO VISIT

RACCONTO DI UNO STUDIO VISIT

DI SERENA RIBAUDO

Arrivo in studio da Ignazio Cusimano Schifano. Ignazio apre l’imponente portone esterno e mi accoglie col consueto garbo gentile che caratterizza la sua persona. Lo studio di Ignazio è seminterrato; entro, ho quasi la sensazione di accedere ad una grotta alchemica dove il mago impasta i suoi colori, partecipa ad una realtà in ardita trasmutazione, officia l’Opus Magnum. Ignazio ed io ci accomodiamo, facciamo un po’ di chiacchiere. Ci confrontiamo su quali siano le qualità di un buon caffè; Ignazio mi parla dei suoi anni londinesi, della sua precedente professione di restauratore svolta con infaticabile passione per lungo tempo; mi parla del sentimento dell’antico come segreto principio di tutte le cose. C’è in Ignazio un pudore, ed una naturale necessità insieme, nel disvelare l’amoroso sentimento che lo porta alla pittura. Raccolgo con il mio occhio interiore, come in un’istantanea, le prime opere che si offrono al mio sguardo; e poi i pennelli, le carte al muro, le tele, le bombolette spray, le latte, tutti quegli strumenti eroici appartenenti ad un moderno anacoreta votato alla religio della pittura. C’è anche un mazzo di fiori disposto all’angolo come un’icona votiva. E tutto nel caos mi pare Perfetto. Ogni cosa è pervasa da un’energia frenetica ed al contempo. silenziosa, sembra anticiparmi le inquiete e poetiche visioni di quest’artista. Accedo alla terza stanza dello studio-grotta. E rimango sinceramente colpita da una grande opera disposta alla mia destra:

Autoritratto a Poggioreale. Ignazio mi racconta che quest’opera nasce nel solco della recente esperienza artistica a Gibellina che la residenza presso la Fondazione Orestiadi ha per lui rappresentato la fine di una crisi mistica, di un inverno che ha sancito l’inizio di una rinnovata presenza a sé stesso, di un nuovo battito, di un’essenziale, spontanea ed al contempo antica percezione delle cose del mondo. Un rinovellarsi che trova il suo aspetto più pregnante in un moto dell’anima, in un’aspirazione che si fonda su di un motto semplice altresì universale: RICOMINCIARE DAI FIORI. Ricominciare lontano dai trabocchetti, dagli artifizi, dalla lusinga delle illusioni. Ricominciare lontano dalla morte della coscienza poetica. Ricominciare dalla Bellezza di cui i fiori sono un frammento nel creato. Un frammento innocente e misterioso al contempo. Ricominciare dal riconnettersi ad una sempiterna energia creatrice e ricreatrice, ad una radice primitiva e vitale. Autoritratto a Poggioreale mi concede di aprirmi uno squarcio, una finestra privilegiata sulla mente poetica di Cusimano Schifano e sulla sua produzione di quest’ultimo anno. Sul suo voler ricominciare dai fiori. L’opera mi appare potente e coraggiosamente poetica. L’autoritratto di Ignazio sfonda il guscio, mostra la sua profonda verità, la sua intima essenza. Rivela una sua propria vita spirituale, una pulsazione. Colgo lo stesso principio informatore in un altro autoritratto, inquieto tra l’immota sospensione e la feroce immediatezza. Quasi una ieratica e solenne testa greca, un Orfeo, un rabdomante. E’ lo stesso rabdomante -quasi estratto dalla sua matrice- che compare nel già citato Autoritratto a Poggioreale. In quest’ultimo altresì mi stupisco della perizia estetica con cui Ignazio fonde singolarmente un meraviglioso tappeto di natura viva (che definirei quasi un nastro di luce e di fiori che pare d’arte giapponese antica, horizontal di grande raffinatezza) con un’ampia superficie di pallida beltà ma priva di ricerca di finezze, aspra, invasa da frammenti raccolti e luccicante di scaglie di vetri. In Cusimano Schifano la materia pittorica è trattata sempre in maniera struggente, la forma sensibile viene ammantata da un vello la cui substantia è vivida, sincera, purificata dalla fiamma di Prometeo. Il colore può essere succoso, umido, si aggroviglia, può avere delle sprezzature, si dibatte. Altre volte è argilloso, calcinato, polveroso, docile, ha la qualità dello scialbo o di un alito, si sfà tenero. Una dialettica di modi che non sfocia nella contraddizione ma che diviene un’intima e necessaria sintesi di verità esperienziali. Ignazio ricompone coi multiformi strumenti offertigli dalla pittura la sua visione interiore e poetica in tutta la ricchezza delle sue parvenze sensibili. Una gestualità automatica, espressiva si compenetra con una dolcezza d’opera antica, con una finezza da Callot, con una grazia viva. Non mi stupisce allora che nella sua produzione più recente superfici che paiono di basalto si iterino ad altre che hanno la compattezza lucida dello smalto ad altre ancora che mi ricordano malinconici velamenti, che posseggono la levità di candida piuma parafrasando Mallarmé. Più mi muovo per lo studio più si rafforza in me la sensazione di un incessante e coraggioso viaggio nella pittura, nella forma, nel colore. Il dialogo artistico e poetico tra Ignazio e me è appena cominciato-

Ignazio Cusimano Schifano | About Flowers | ArtVerona 2023

About Flowers

Il progetto About Flowers, iniziato nel luglio di quest’anno negli spazi di “Bassi Beneventano” ubicati all’interno di Palazzo Beneventano, sfolgorante e sfacciato esempio di barocco siciliano nella città di Scicli, seconda sede per Lo Magno artecontemporanea, approda adesso ad Art Verona, variando leggermente il format per aderire alla view dello stand e inserendo diversi inediti ideati per Verona.

About Flowers ha segnato un momento estremamente significativo nel percorso di vita e d’arte di Ignazio Cusimano Schifano, un genuino processo di rinascita che inizia circa un anno fa nella prestigiosa esperienza di residenza artistica presso il Museo Trame Mediterranee-Fondazione Orestiadi di Gibellina, rinascita continuata con esiti fortunati per pregevolezza e risultati artistici nella sua produzione più recente che costituisce la totalità delle opere in mostra.

Dal testo critico di Serena Ribaudo: “ (…) Un rinovellarsi che trova il suo aspetto più pregnante in un moto dell’anima, in un’aspirazione che si fonda su di un motto semplice altresì universale: ricominciare dai fiori. Ricominciare lontano dai trabocchetti, dagli artifizi, dalla lusinga delle illusioni. Ricominciare lontano dalla morte della coscienza poetica. Ricominciare dalla Bellezza di cui i fiori sono un frammento nel creato. Un frammento innocente e misterioso al contempo. Ricominciare dal riconnettersi ad una sempiterna energia creatrice e ricreatrice, con una radice primitiva e vitale”.

Impulsivo e geniale, Ignazio, trova amore nel proprio fare, nell’essenza delle proprie azioni, tacitamente si lascia guidare da quello che è un naturale processo interiore. Ogni tratto diventa espressione di una parte del proprio sé, donata con genuina voglia di condivisione di un tempo intimo e anacronistico con riferimento alla sua precedente professione di restauratore di pregio che emerge sempre come una sorta di sigillo la sua precedente professione di restauratore di pregio e di conseguenza il sentimento dell’antico come principio fondante di tutte le cose. Ad esso si sposa uno sguardo attento, inquieto, difforme, sulla realtà -esteriore ed interiore- che costituisce la ragione più profonda e più vera del suo fare pittura. Attraverso le sue opere su tela e su carta, sempre impregnate della sua delicata e potente poesia, Cusimano Schifano in About Flowers costruisce un percorso affascinante che invita il fruitore allo stupor e all’investigare i misteri pittorici e di natura.

 

BREVE BIO

Ignazio Cusimano nasce a Palermo nel 1976, dove attualmente vive e lavora.

La sua formazione è legata al mondo del restauro e dell’antiquariato, difatti, lasua, è un’esperienza ventennale in questo campo. Cresce artisticamente primanella sua città natale, Palermo, e successivamente a Londra, città di adozioneche conferisce all’artista uno spirito dalle linee noir. La sua sensibilità artisticaè il risultato di uno scontro tra il calore siciliano e il freddo fumo di Londra.I paesaggi siciliani sposano le figure filiformi che ci riconducono al circo e aisaltimbanchi. Fiumi di personaggi si affollano nelle sue opere, ognuno ma-nifestando il suo doppio, le sue gioie e le sue angosce: una trasposizione dellacondizione umana nella sua onnipotenza e caducità. Schifano non rinuncia allatecnica figurativa, ma ne fa bensì la sua chiave di lettura pittorica, attraversoun’interpretazione libera e poco accademica che dona alle sue opere colori dallecromature infinite, figure esili e sottili, cappelli, giostre.Partecipa a diverse mostre tra cui Artisti di Sicilia a Noto, a cura di Vittorio Sgarbi. Alcuni dei suoi lavori fanno parte della collezione del Castello di Fumone (FR), della collezione MacS (Museo d’Arte Contemporanea Siciliana) di Catania, del Museo Rende di Cosenza e del Palazzo della Provincia di Cosenza. Dei suoi lavori si sono interessati critici e storici dell’arte, tra cui Claudio Strinati, Andrea Romoli Barberini e Anthony Molino. Tra le sue mostre personali Watercolors a cura di Titian Studio nel 2010, Titan Studios Londra; Dentro il Cerchio presso la Camera dei Deputati di Roma nel 2016. Nel 2021 partecipa alla collettiva WAAG in occasione del bicentenario dalla rivoluzione greca, a cura di Francesco Piazza, allestita prima al museo bizantino di Salonicco e nello stesso anno a Palermo presso il Museo Belmonte Riso. Nel 2022 la Fondazione Orestiadi offre all’artista la possibilità di una prestigiosa residenza presso i propri spazi a Gibellina, approdo che segna definitivamente l’inizio del ciclo artistico legato alla natura, un approccio intimistico, un indagine ancora in corso da cui scaturisce il progetto “About Flowers” presentato a luglio del 2023 con una personale dell’artista a cura di Serena Ribaudo, presso Palazzo Beneventano a Scicli, seconda sede Lo Magno artecontemporanea: “Ricominciare dai fiori, dalla Bellezza, dalla disillusione materialistica della nostra esistenza”.

ENGLISH

About Flowers began in July of this year in the spaces of “Bassi Beneventano” located inside Palazzo Beneventano. This palace is a dazzling and brazen example of Sicilian baroque in Scicli, the second headquarters for Lo Magno artecontemporanea.

Now the project will be presented at ArtVerona at the Lo Magno booth, slightly varying the format to adhere to the stand view and inserting several unpublished works created for the fair.

This artistic cycle marked an extremely significant moment both in the life and art journey of Ignazio Cusimano Schifano, a genuine process of rebirth that began about a year ago in the prestigious experience of artistic residency at the Museo Trame Mediterranee-Fondazione Orestiadi in Gibellina, rebirth continued with successful results in terms of excellence and artistic results in his most recent production which constitutes the totality of the works on display.

From the critic text by Serena Ribaudo: “(…) A renewal that finds its most significant aspect in a movement of the soul, in an aspiration that is based on a simple yet universal motto: starting again from the flowers. Starting again away from pitfalls, from artifices, from the lure of illusions. Starting again far from the death of poetic consciousness. Starting again from the Beauty of which flowers are a fragment in creation. An innocent and mysterious fragment at the same time. Starting again by reconnecting to an everlasting creative and recreating energy, with a primitive and vital root”.

Both Impulsive and brilliant, Ignazio finds love in what he does, in the essence of his actions, he tacitly lets himself be guided by what is a natural internal process. Each stroke becomes an expression of a part of his self given with a genuine desire to share an intimate and anachronistic time. This time is linked to his previous profession as a prestigious art conservator which always emerges as a sort of seal on his previous profession as a prestigious restorer and consequently the feeling of the ancient as the founding principle of all things.

It is combined with an attentive, restless, dissimilar look at reality – external and internal – which constitutes the deepest and truest reason for his painting. Through his works on canvas and paper, always imbued with his delicate and powerful poetry, Cusimano Schifano in About Flowers constructs a fascinating journey that invites the user to wonder and investigate the mysteries of painting and nature.

 

ESSENTIAL

He was born in Palermo in 1976, where he lives and works.

His training is linked to the world of restoration and antiques, in fact, his has a twenty-year experience in this field. He formed his style first in his hometown, Palermo, and then in London, the city which gave him a spirit of noir lines. His artistic sensibility is the result of a clash between the Sicilian heat and the cold smoke of London. Sicilian landscapes marry the threadlike figures that lead us back to the circus and acrobats. Rivers of characters crowd into his works, each manifesting his double, his joys and his anguish, a transposition of the human condition in its omnipotence and transience. Schifano does not renounce to the figurative technique, rather makes it his pictorial interpretation key, through a free and not very academic interpretation that gives his works colours with infinite chrome plating, slender and thin figures, hats, merry-go-rounds. He participates in various exhibitions including Artisti di Sicilia in Noto, curated by Vittorio Sgarbi. Some of his works are exhibited in the collection of: the Castle of Fumone, the MacS (Museum of Sicilian Contemporary Art of Catania), the Rende Museum of Cosenza andthe Palace of the Province of Cosenza. Many art critics have been interested in his works, including Claudio Strinati, Andrea Romoli Barberini and Anthony Molino. Among his personal exhibitions Watercolors curated by Titian Studio in 2010, London Titan Studios ;Dentro il Cerchio at the Chamber of Deputies in Rome in 2016. Recently in 2021 he participates in the WAAG group show on the occasion of the bicentenary of the Greek revolution, curated by Francesco Piazza, first set up at the Byzantine museum in Thessaloniki and in the same year in Palermo at the Belmonte Riso Museum. In 2022 the Orestiadi Foundation offers the artist the possibility of a prestigious residency at its spaces in Gibellina, a landing which definitively marks the beginning of the artistic cycle linked to nature, an intimate approach, an investigation still in progress from which the “About Flowers” ​​project presented in July 2023 at Palazzo Beneventano in Scicli, second Lo Magno artecontemporanea headquarters. A solo exhibition of the artist curated by Serena Ribaudo:“Starting again from flowers, from Beauty, from the materialistic disillusionment of our existence ”.

ABOUT

  • WAAG, we are all greeks, 1821-2021, Serradifalco editore
  • Le cento sicilie il più ibrido dei continenti,
  • Journal of Italian translation, Editor luigi Bonafini
  • Oltre la tela, Conversazioni sulla pittura, Mondo nuovo edizioni
  • Dentro il cerchio, Glifo edizioni

 

TOGETHER

2023: About Flowers, Ignazio Cusimano Schifano solo show, Lo Magno artecontempoanea_Bassi Beneventano, Palazzo Beneventano-Scicli (RG)

2023: Flora Fauna e Cemento, Museo civico di Noto,a cura di Aldo Premoli; Fiat Lux ,Museo Diocesano di Noto,a cura di Aldo Premoli; Mediterraneo,Acquario Civico di Milano,a cura di aldo Premoli

2022: 30×30 Group Exhibition, a cura di Giuseppe Lo Magno e Valeria D’Amico, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG);

2022: Acque chiare/Acque scure a cura di Aldo Premoli, Museo Civico di Noto, Noto (SR)

2020: Showcase Exhibition 1, group exhibition, curated by Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2021: Showcase Exhibition/2, group exhibition, curated by Aldo Premoli and Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2021: “Le cento Sicilie – il più ibrido dei continenti”, group show, Palazzo Ciampoli di Taormina curated by Diego Cavallaro and Giuseppe Vella

2021: “Le cento Sicilie il più ibrido dei continenti”, group show, Palazzo Ciampoli di Taormina curated by Diego Cavallaro and Tonino Cannata

Emanuele Giuffrida | Reconaisscence Patterns

Reconaissence Patterns

STATI DI COSCIENZA COMUNICANTI

di Valeria D’Amico

“Hai presente il fenomeno della pareidolia? È un fenomeno subcosciente che crea l’illusione di similitudine tra un oggetto dalla forma a noi nota e uno dalla forma casuale. Ecco. Per me è un ossessione da sempre”

 

Emanuele Giuffrida, artista poetico ed introspettivo, con continuità d’atto e d’animo ai sui precedenti cicli artistici, si racconta attraverso un percorso tra le sue “illusioni subconscie”.

Una pareidolia forzata, evocativa, densa di significanti per la vita dell’artista, che, per rendere ancora più leggibile il processo creativo prende in prestito un termine dal suo più comune uso nel linguaggio scacchistico: “Reconaissance Patterns”, applicazione per schemi, similitudine per modelli visivi, strutture che tendono a ripetersi.

Immagini, luoghi, oggetti che sollecitano blocchi di memoria latenti.

 

Gela anni ‘90

“Ricordo da bambino, che nei giornali e telegiornali locali della mia città, vedere immagini di sagome distese per terra coperte da un lenzuolo bianco era abbastanza frequente; quasi all’ordine del giorno. Persino attraverso il finestrino della fiat 500 di mio papà, la sera, di ritorno a casa, assistetti a una scena simile; e non solo una volta! Tant’è che a scuola elementare, illustrando un dettato della maestra sull’argomento mafia, disegnai due figure in moto col casco che sparavano ad un uomo già avvolto in un lenzuolo fluttuante”

Aneddoto tratto dalla presentazione del ciclo White Sheet per Arte Fiera Bologna 2020 dove il lenzuolo diviene protagonista simbolico della ricerca che continua oggi in “Reconaissance Patterns”:

Il più immediato gesto di rispetto a tutela del cadavere, rielaborato e ingenuamente “frainteso” nell’immaginario di un bambino. Il lenzuolo nasconde, crea mistero e incuriosisce.

Esperienze infantili rielaborate, impresse nella sua memoria, trovano una bizzarra analogia con le esperienze museali fatte successivamente in età adulta, legate soprattutto ai linguaggi classici della pittura e della scultura – Le pieghe del lenzuolo bianco alludono al paragone con il panneggio delle vestigia delle statue greco-romane; restituendone prepotentemente un valore estetico, come fosse un’opera di rivalsa.

Per ArtVerona 2023, in mostra una serie di carte dedicata alla morte di Salvo Lima, tra i più potenti politici siciliani dell’epoca e leader della Democrazia cristiana nell’isola, assassinato 31 anni fa per mano mafiosa. Soggetto scelto non per idiolatria o tributo a immagini di false divinità, ma per rendere chiaro il proprio intento di libertà all’interno di contenuti vissuti legati alla propria terra.

Parallelismi che vedono l’uso di materiali atipici per il lavoro dell’Artista: su supporti di carta vetrata – a ricreare l’aridità e la ruvidità dell’asfalto- riporta i cartellini che, durante le rilevazioni della scientifica, vengono apposti accanto al cadavere a segnalarne numericamente la presenza, questi perdono l’essenza di sconfitta e assumono le forme e i colori delle ninfee ispirate e similarizzate – non più dall’effigie delle statue greco-romane– ma dalla pittura impressionista di Monet.

Tutto – per Emanuele – può essere veicolo di estetica ridondante, strutturalismo che trova sede nelle tragedie più contemporanee

 

ESSENTIAL

Emanuele Giuffrida (Gela, 1982) lives and works in Palermo. He studied Visual Arts at the Academy of Fine Arts in Palermo, obtaining a specialist degree in painting section in 2007. His art develops through painting which, at the service of the image and its aesthetic and communicative impact, embraces the values of traditional figuration up to nowtoday’s languages, thus getting its own expressive code. His research surfacing in a series of works that can be traced back to a present filled of memories of own experience, as a story of oneself, of one’s vision of places and things. An investigation of his own background thanks to which he develops his research and pictorial experimentation. His work has been exhibited in several group exhibitions in Italy and abroad. In 2019 he was among the finalists of the eighth edition of the VAF Foundation award, obtaining the -special mention award- by jury members. He has participated in several exhibitions and art fairs in Italy and abroad. Latest exhibition: Triste, solitario y final, curated by Vittorio Sgarbi, Museum of Palazzo Doebbing, Sutri (VT)

 

TOGETHER

2023: Flora, Fauna e cemento, group show curated by Aldo Premoli,Museo Civico di Noto (SR)

2022: Le Cento Sicilie, group show, curated by Diego Cavallaro and Tonino Cannata, Ex Convento del Carmine, Modica (RG)

2022: 30×30 group show, curated by Giuseppe Lo Magno and Valeria D’Amico, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2021: Showcase Exhibition/2, group exhibition, curated by Aldo Premoli and Giuseppe Lo

Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2021: Le Cento Sicilie, group show, curated by Diego Cavallaro and Giuseppe Vella, Palazzo Ciampoli di Taormina

2020: The White Sheet, ArteFiera Bologna, curated by Rischa Paterlini and Giuseppe Lo Magno

2020: Showcase Exhibition 1, group exhibition, curated by Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2018: Out-Side, solo show, curated by Rischa Paterlini and Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2016: TIME OUT, group show, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

 

ABOUT

The possibilities of an island, by Ivan Quaroni. Book of the exhibition “The hundred Sicilies”.

The reality of invisible things, by Rischa Paterlini. Book of the personal exhibition “Outside”.

“Emanuele Giuffrida”, by Klaus Wolbert. Book of the eighth VAF Foundation award.

The practice of painting (expertise and research in contemporary Sicily), by Ivan Quaroni.

book of the exhibition.

“Interview with Emanuele Giuffrida”. Untitledv.com

“Emanuele Giuffrida, so it is (if you like)”, by Cesare Biasini. Article on Exibart.com.

“InArt – interview with Emanuele Giuffrida”, by Caterina Portovenero. infoOggi.it

“Sutri, Triste, Solitario y Final”, by Vittorio Sgarbi, book of the exhibition

ENGLISH

COMMUNICATING STATES OF CONSCIOUSNESS

Valeria D’Amico

 

Do you know the phenomenon of pareidolia? It is a subconscious phenomenon that creates the illusion of similarity between an object with a shape known to us and one with a random shape. There! It’s always been an obsession for me.”

Emanuele Giuffrida, a poetic and introspective artist, with continuity of action and soul to his previous artistic cycles, tells his story with a journey through his “subconscious illusions”.

Both forced and evocative pareidolia, full of meanings for the artist’s life. Emanuele borrows a term from its most common use in chess language: “Reconaissance Patterns” to make the reading of his creative process easier. The meaning is: application for patterns, simile for visual patterns, structures that tend to repeat.

Images, places, objects that stimulate latent memory blocks.

Gela 90s

“I remember as a child, was quite frequent to see in the local newspapers and TV news of my city images of silhouettes lying on the ground covered by a white sheet; I witnessed a similar scene even through the window of my dad’s Fiat 500, on the way home in the evening. this episode didn’t just happen once! When I was in elementary school, illustrating a teacher’s dictation on the subject of the mafia, I drew two figures on motorbikes with helmets shooting to a man already wrapped in a floating sheet.”

Story taken from the presentation of the White Sheet cycle for Arte Fiera Bologna 2020. The sheet becomes the symbolic protagonist of the research that continues today in “Reconaissence Patterns”:

the most immediate gesture of respect to protect the body, reworked and naively “misunderstood” in the imagination of a child. The sheet hides, creates mystery and arouses curiosity.

Reworked childhood experiences imprinted in his memory, find a bizarre analogy with the museum experiences made later, linked to the classical languages ​​of painting and sculpture – The folds of the white sheet allude to the similarity with the drapery of the clothing of the Greek-Roman statues ; forcefully restoring an aesthetic value, as if it were a work of revenge.

For ArtVerona 2023, on display is a series of papers dedicated to the death of Salvo Lima, one of the most powerful Sicilian politicians of the time and leader of the Christian Democracy on the island, murdered 31 years ago at the hands of the mafia. Subject chosen not for idiolatry or tribute to images of false divinities, but to make clear one’s intent for freedom within lived contents linked to one’s land.

Parallels that see the use of atypical materials for the Artist’s work: on sandpaper supports – to recreate the dryness and roughness of asphalt – he bears the tags which, during the forensic investigations, are placed next to the corpse to numerically signal their presence, these lose the essence of defeat and take on the shapes and colors of water lilies inspired and similar – no longer by the effigy of Greco-Roman statues – but by Monet’s impressionist painting.

Everything – for Emanuele – can be a vehicle of redundant aesthetics, structuralism that finds its home in the most contemporary tragedies

 

ESSENTIAL

Emanuele Giuffrida (Gela, 1982) lives and works in Palermo. He studied Visual Arts at the Academy of Fine Arts in Palermo, obtaining a specialist degree in painting section in 2007. His art develops through painting which, at the service of the image and its aesthetic and communicative impact, embraces the values of traditional figuration up to nowtoday’s languages, thus getting its own expressive code. His research surfacing in a series of works that can be traced back to a present filled of memories of own experience, as a story of oneself, of one’s vision of places and things. An investigation of his own background thanks to which he develops his research and pictorial experimentation. His work has been exhibited in several group exhibitions in Italy and abroad. In 2019 he was among the finalists of the eighth edition of the VAF Foundation award, obtaining the -special mention award- by jury members. He has participated in several exhibitions and art fairs in Italy and abroad. Latest exhibition: Triste, solitario y final, curated by Vittorio Sgarbi, Museum of Palazzo Doebbing, Sutri (VT)

 

TOGETHER

2023: Flora, Fauna e cemento, group show, curated by Aldo Premoli,Museo Civico di Noto (SR)

2022: Le Cento Sicilie, group show, curated by Diego Cavallaro and Tonino Cannata, Ex Convento del Carmine, Modica (RG)

2022: 30×30 group show, curated by Giuseppe Lo Magno and Valeria D’Amico, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2021: Showcase Exhibition/2, group exhibition, curated by Aldo Premoli and Giuseppe Lo

Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2021: Le Cento Sicilie, group show, curated by Diego Cavallaro and Giuseppe Vella, Palazzo Ciampoli di Taormina

2020: The White Sheet, ArteFiera Bologna, curated by Rischa Paterlini and Giuseppe Lo Magno

2020: Showcase Exhibition 1, group exhibition, curated by Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2018: Out-Side, solo show, curated by Rischa Paterlini and Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2016: TIME OUT, group show, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

 

ABOUT

The possibilities of an island, by Ivan Quaroni. Book of the exhibition “The hundred Sicilies”.

The reality of invisible things, by Rischa Paterlini. Book of the personal exhibition “Outside”.

“Emanuele Giuffrida”, by Klaus Wolbert. Book of the eighth VAF Foundation award.

The practice of painting (expertise and research in contemporary Sicily), by Ivan Quaroni.

book of the exhibition.

“Interview with Emanuele Giuffrida”. Untitledv.com

“Emanuele Giuffrida, so it is (if you like)”, by Cesare Biasini. Article on Exibart.com.

“InArt – interview with Emanuele Giuffrida”, by Caterina Portovenero. infoOggi.it

“Sutri, Triste, Solitario y Final”, by Vittorio Sgarbi, book of the exhibition