Categoria: Artisti

galleria artisti

SIMPHIWE BUTHELEZI

Simphiwe Buthelezi,To Find Solid Ground

2020

Straw Mats, Glass Beads and Earth on Canvas

Stuoie di canne, perline di vetro e terra su tela

150x138cm

Simphiwe Buthelezi, Umvikeli

2024

Treated Reed Mats, Canvas and Leather

Tappeti di canna trattata, tela e pelle

240 x 90 cm

ESSENTIAL

 

Simphiwe Buthelezi was born in 1996, Benoni, South Africa.

Currently lives and works in Cape Town, South Africa.

“I am quite cognizant of the sacredness that the reed mat holds to the indigenous populace in different parts of the world. I am also fascinated by how a single object can unravel and become a myriad of different forms. Just like the people to whom this artefact belongs, it is limitless, boundless, free to take any shape, enduring the pressure applied to it.”

Simphiwe Buthelezi, is an installation artist and sculptor, who utilises traditional Zulu ‘icansi’ (hand-woven reed mats), glass beads and ‘tankrali’ (Zulu seed beads) to engage with the existential undertaking of “ukubuyela e masisweni” or “returning to the source”. Reed mats, leather, beads, metal compounds and cotton canvas are endlessly reworked, reconsidered and reshaped through her meticulous craftsmanship and the repetitive processes of cutting, folding, sewing and bonding.

While the established conceptual threads of Buthelezi’s oeuvre begins in cultural dynamics and African Spirituality, her practice is grounded in a relentless exploration of materiality and form. For Buthelezi, these multifaceted, intergenerational objects are a continuation of what came before, and her practice of mending, reshaping and nurturing ‘icansi’ & ‘tankrali’ acts as not only a practical exploration but also a spiritual interrogation of material and form. Here, thinking & making are entangled activities, a combination of Buthelezi’s understanding of materiality, underpinned by her sensitivity to the traditional roles and practices that have informed her art-making.

Buthelezi received her National Diploma in Fine Art at the University of Johannesburg in 2017, after which she was awarded the 2018 Blessing Ngobeni Art Prize, culminating in a residency at The Bag Factory Artist Studios in Johannesburg, South Africa.

In 2023, Buthelezi presented her first European exhibition titled Izinyathelo zabagcotshiweyo (Footsteps of the Ordained) in the Galeries Émergentes sector, at Paris+ par Art Basel at the Grand Palais Éphémère, in Paris, France. She also presented Imvuselelo Yenkululeko (The World is Changing) as part of the Solo Section at the Investec Cape Town Art Fair at the CTICC in Cape Town, South Africa in the same year.

Buthelezi’s other solo presentations include: Imvuselelo Yenkululeko / Freedom’s Domain at SMAC in Stellenbosch, South Africa in 2020 and Lala La, curated by Chumisa Ndakisa, at The Bag Factory Studios in Johannesburg, South Africa in 2019. Buthelezi participated in the Young Congo Biennale in Kinshasa, Democratic Republic of Congo; Preview#3 in Milan, Italy; tête-à-tête, curated by Candice Allison and Tiina Liebenberg at the Absa Gallery in Johannesburg; Art Market Budapest with Johannesburg Art Gallery in Budapest, Hungary; and What is South Africa, Even? Vol.2, curated by Carlyn Strydom at the Bag Factory Artist Studios in Johannesburg all in 2019. Selected collections comprise of: Fondation H in Antananarivo, Madagascar; University of Cape Town in Cape Town, South Africa; Southern African Fellowship for Contemporary Art and the Bonanate Collection in Turin, Italy. In the second half of 2024, Buthelezi will participate in the SAFFCA Residency in partnership with ENSAV La Cambre, in Belgium, Brussels.

 

ITA

Simphiwe Buthelezi è nata nel 1996 a Benoni, in Sud Africa.

Attualmente vive e lavora a Cape Town, Sud Africa.

Sono abbastanza consapevole della sacralità che la stuoia di canne riveste per le popolazioni indigene in diverse parti del mondo. Sono anche affascinata dalle potenzialità di un oggetto e dalla possibilità che ha di assumere una miriade di forme diverse. Proprio come le persone a cui appartiene, questo manufatto è illimitato, sconfinato, libero di assumere qualsiasi forma, sopportando la pressione ad esso applicata”.

Simphiwe Buthelezi, nelle sue installazioni, utilizza i tradizionali ‘icansi’ Zulu (stuoie di canne intrecciate a mano), perle di vetro e ‘tankrali’ (perline Zulu) impegnandosi così nell’impresa esistenziale di “ukubuyela e masisweni” o “ritornare alla fonte”.

Stuoie di canna, pelle, perline, composti metallici e tela di cotone vengono continuamente rielaborati, riconsiderati e rimodellati attraverso la sua meticolosa maestria e i processi ripetitivi di taglio, piegatura, cucito e incollaggio.

Mentre i fili concettuali consolidati dell’opera di Buthelezi iniziano con le dinamiche culturali e la spiritualità africana, la sua pratica si fonda su un’incessante esplorazione della materialità e della forma.

Per Buthelezi, questi oggetti sfaccettati e intergenerazionali sono una continuazione di ciò che è venuto prima, e la sua pratica di riparare, rimodellare e coltivare “icansi” e “tankrali” agisce non solo come un’esplorazione pratica ma anche come un’interrogazione spirituale di materiale e forma. Pensare e fare sono attività intrecciate, una combinazione della comprensione pratica della materialità unita alla sua sensibilità verso le pratiche tradizionali della sua terra che ne hanno sempre influenzato la produzione artistica.

Buthelezi ha conseguito il Diploma Nazionale in Belle Arti presso l’Università di Johannesburg nel 2017. L’anno successivo le è stato assegnato il Blessing Ngobeni Art Prize 2018, culminato in una residenza presso The Bag Factory Artist Studios a Johannesburg, in Sud Africa.

Nel 2023, Buthelezi ha presentato la sua prima mostra europea intitolata Izinyathelo zabagcotshiweyo (Sulle orme degli ordinati) nella sezione Gallerie emergenti, a Paris+ per Art Basel al Grand Palais Éphémère, a Parigi. Nello stesso anno ha anche presentato Imvuselelo Yenkululeko (Il mondo sta cambiando) con una personale alla Investec Cape Town Art Fair al CTICC di Cape Town, in Sud Africa.

Le altre mostre personali di Buthelezi: Imvuselelo Yenkululeko / Freedom’s Domain allo SMAC di Stellenbosch, Sud Africa nel 2020 e Lala La, a cura di Chumisa Ndakisa, ai The Bag Factory Studios di Johannesburg, Sud Africa nel 2019.

Buthelezi ha partecipato alla Young Congo Biennale nel Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo; Anteprima#3 a Milano, Italia; tête-à-tête, a cura di Candice Allison e Tiina Liebenberg alla Absa Gallery di Johannesburg; Mercato dell’Arte Budapest con la Johannesburg Art Gallery a Budapest, Ungheria; e cos’è anche il Sud Africa? Vol.2, curato da Carlyn Strydom presso i Bag Factory Artist Studios di Johannesburg, tutto nel 2019.

Le collezioni selezionate comprendono: Fondation H ad Antananarivo, Madagascar; Università di Cape Town a Città del Capo, Sud Africa; Borsa dell’Africa Meridionale per l’Arte Contemporanea e la Collezione Bonanate a Torino, Italia.

Nella seconda metà del 2024, Buthelezi parteciperà alla Residenza SAFFCA in collaborazione con ENSAV La Cambre, in Belgio, Bruxelles.

 

Text Courtesy SMAC Gallery Cape Town

IVAN TERRANOVA

Era il suo corpo fatto di penne, 2020, Stampa Giclée su carta cotone, cm 70×100, _ fenicottero di gomma installazione

ESSENTIAL

Ivan Terranova (Catania, 1990) dall’età di 4 anni si dedica allo studio del pianoforte, dalla musica classica ai linguaggi più moderni, fino ad arrivare allo studio della musica jazz e l’attività di concertista. Parallelamente, dato l’interesse maturato negli anni per le arti visive e la fotografia, si iscrive all’Accademia delle Belle Arti, dove consegue il diploma di primo livello in “Arti Tecnologiche”, discutendo una tesi sui legami sinestetici tra musicisti e artisti nelle arti contemporanee. Si laurea nel biennio di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania con una tesi sperimentale sul rapporto tra fotografia e arte effimera. Attualmente collabora come artista, curatore e docente con istituzioni pubbliche e private.

La ricerca di Ivan Terranova scaturisce dallo studio e da riflessioni sul paesaggio contemporaneo, geografie e le relazioni ecologiche e culturali dell’Antropocene. Facendo interagire la fotografia con altri linguaggi, il paesaggio diviene il perimetro d’azione in cui analizzare elementi da prelevare e reinterpretare oppure scenario di installazioni ambientali temporanee, in cui lo strumento fotografico diviene memoria di esperienze solitarie. Nelle opere ritroviamo territori sospesi tra realtà e rappresentazione, natura e artificio, umano e animale, rito e devozione, documento e poesia che inducono a ripensare con punti di vista alternativi al rapporto tra uomo e ambiente.

 

 

EN

 

Ivan Terranova (Catania, 1990) has dedicated himself to studying the piano since the age of 4, from classical music to the most modern languages, up to the study of jazz music and his activity as a concert performer. At the same time, given the interest gained over the years in visual arts and photography, he enrolled at the Academy of Fine Arts, where he obtained a first level diploma in “Technological Arts”, discussing a thesis on the synesthetic bonds between musicians and artists in contemporary arts. He graduated in Photography at the Academy of Fine Arts of Catania in the two-year course with an experimental thesis on the relationship between photography and ephemeral art. He currently collaborates as an artist, curator and teacher with public and private institutions.

Ivan Terranova’s research arises from the study and reflections on the contemporary landscape, geographies and ecological and cultural relations of the Anthropocene. By making photography interact with other languages, the landscape becomes the perimeter of action in which to analyze elements to be taken and reinterpreted or the scenario of temporary environmental installations, in which the photographic instrument becomes a memory of solitary experiences. In the works we find territories suspended between reality and representation, nature and artifice, human and animal, ritual and devotion, document and poetry that lead us to rethink the relationship between man and the environment with alternative points of view.

 

 

TOGETHER

 

2023: AFTER THE HUMAN COLONIALISM, two-person show, curated by Valeria D’Amico, Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Art. 9 Principi fondamentali – Costituzione della Repubblica italiana

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.

La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

L’ultimo comma è stato aggiunto grazie alle modifiche apportate dalla legge costituzionale dell’11 febbraio 2022, n.1.

AFTER THE HUMAN COLONIALISM – FABULA

Samantha Torrisi

Woodland, 2022, oil on canvas, 60×50 cm

ESSENTIAL

(Catania,1977)
Le sue opere evocano un ambito tecnologico che si appropria della pittura facendole acquisire una dimensione ‘fenomenologica’ e quasi onirica, con un costante riferimento alle urgenze attuali. In oltre vent’anni di attività, ha esposto in gallerie, musei e fondazioni sia in Italia che all’estero (Madrid, Lisbona, Vilnius, Ankara, Atene, Budapest, Parigi ecc.) e ha collaborato a diversi progetti internazionali tra cui “Etna Eternal Flame” sul vulcano, in collaborazione con Monira Foundation di New York e Fondazione Orestiadi di Gibellina in cui nel 2023 è presente anche nell’ambito del programma di Residenze d’artista e dal 2024 nella collezione permanente del Museo delle Trame Mediterranee. Ha recentemente esposto all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi per la mostra “À fleur de peau”, alla Galleria Nazionale di Cosenza per “Sud Contemporaneo”, al Museo Riso di Palermo e alla The Project Gallery di Atene per “Double Canon”, al Museo dei Profughi di Salonicco per “In memory land”. Tra il 2023 e il 2024 è anche finalista ad Arteam Cup alla Fortezza del Priamàr di Savona; è vincitrice del “Premio Speciale Save the Planet” EneganArt a Palazzo Strozzi a Firenze; è tra gli artisti della collettiva “Messaggi. Antonello contemporanei” alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa ed è una dei due artisti della bipersonale “After The Human Colonialism” alla Galleria Lo Magno artecontemporanea di Modica. Le sue opere si trovano in diverse collezioni pubbliche e private. Vive e lavora alle pendici dell’Etna.

 

EN

(Catania, 1977)

Painter and visual artist Samantha Torrisi lives and works on the foothills of Sicily’s Etna volcano. After graduating from Catania’s Academy of Fine Arts, she directed her research into multi-media art, resulting in a series of original paintings inspired by cinema, video clips, and personal footage. Environmental issues and transformative human nature are recurring themes in her pieces. She has recently showcased her art at the Riso – Contemporary Art Museum of Sicily, The Project Gallery Athens, and the Italian Cultural Institute of Paris, to name a few. In 2023 she is the winner of the EneganArt “Save the Planet Special Award” at Palazzo Strozzi in Florence.

 

 

TOGETHER

 

2023: After The Human Colonialism, a cura di Valeria D’Amico e Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea_Modica

2022: 30×30 Group Exhibition, Lo Magno artecontemporanea festeggia i 30 anni di attività, a cura di Giuseppe Lo Magno e Valeria D’Amico.

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Giuseppe Vella, testo critico di Ivan Quaroni, organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, collabora Lo Magno artecontemporanea, Palazzo Ciampoli di Taormina.

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Tonino Cannata, testo critico di Paolo Nifosì, organizzata da Fondazione Teatro Garibaldi, diretto da Tonino Cannatacollabora Lo Magno artecontemporanea, Ex Convento del Carmine Modica (RG)

After The Human Colonialism

Lo Magno artecontemporanea

30/12/2023

29/02/2024

Luci nel buio 16 dicembre 2023

Palazzo Strozzi, Firenze

Premio Speciale SAVE THE PLANET

EneganArt

Finché non scomparve la paura, 2023, olio su tela, 50×60 cm
Collezione Enegan lucegas

Giuseppe Leone

 

 

 

Vive e lavora nella città natale. Ha iniziato a fotografare negli anni Cinquanta dedicandosi all’immagine della Sicilia. È interprete fantasioso e creativo di tutti gli aspetti della vita delle città siciliane. Oltre all’inesauribile patrimonio artistico e paesaggistico dell’isola si dedica a temi di costume e antropologici; nelle sue riprese si trovano il senso antico del Mediterraneo, ma anche le trasformazioni nella modernità. Molti scrittori siciliani – Bufalino, Sciascia, Consolo, Camilleri e ultimamente Mormorio e Nigro – hanno trovato nella sua fotografia sempre attenta, spesso ironica e guidata da un acuto senso dell’umorismo, la migliore illustrazione per le loro parole. Sono nati così numerosi volumi che indagano la vita siciliana dal barocco alle feste popolari. Ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello La civiltà del legno in Sicilia (Cavallotto, 1973). Da allora le sue fotografie hanno arricchito numerosi libri, cataloghi e riviste di editori italiani e stranieri. Tra le pubblicazioni più note: La Pietra vissuta con testi di Mario Giorgianni e Rosario Assunto (Sellerio, 1978); La Contea di Modica con testo di Leonardo Sciascia (Electa, 1983); L’Isola nuda con testo di Gesualdo Bufalino ( Bompiani, 1988); Il Barocco in Sicilia con testo di Vincenzo Consolo (Bompiani, 1991); Sicilia Teatro del mondo con testo di Vincenzo Consolo e Cesare De Seta (Nuova Eri, 1990); L’isola dei Siciliani con testo di Diego Mormorio (Peliti associati, 1995); Immaginario barocco con testi di Salvatore Silvano Nigro e André Chastel (Kalós, 2006); Un viaggio lungo mezzo secolo con testo di Antonino Buttitta (Kalós, 2008) Sicilia, L’isola del pensiero (Edizione Postcart 2015) ); Storia di un’amicizia (Edizione Postcart 2015), Sicilia un paese in posa (Plumelia Edizioni 2018); Pausa Pranzo (Plumelia Edizioni 2022). Oltre alle nuemrose mostre in Italia (Milano, Palermo, Roma) all’estero si organizzano sue personali a Madrid, New York e Stoccolma.

William Marc Zanghi

William Marc Zanghi, Thinking Outside the Box

2023, olio su tela, 25×30 cm

William Marc Zanghi, Reperto contemporaneo 3, 2020,

vetroresina e vernici indsustriali, 30 x 30 cm (irregolare)

ESSENTIAL

William March Zanghi, nato a Wichita (Kansas) nel 1972, ma palermitano da sempre, esprime se stesso con uno stile unico e riconoscibile.

Studia Pittura presso l’accademia di Belle Arti di Palermo dove ne consegue la Laurea.

Di lui parlano le sue opere: Figure esili che popolano paesaggi onirici stravolti da quel colore eversivo, che rende tutto più artificioso: chimico. Infatti nelle sue opere l’uso di colori industriali sostituisce la classica pittura a olio o ad acrilico. L’artista adopera unicamente vernici. Tecnica che conferisce alle sue opere quella caratteristica patina lucente di cui si avvantaggia anche la figurazione, resa decisamente adamantina, pura.
Sono le stesse colature di colori a dare origine a fiumi, paludi e acquitrini che costellano le “visioni” dell’artista.

Tracce del suo passaggio si trovano sia in Italia che all’estero, luoghi pubblici e musei, con mostre personali, collettive e fiere di settore. Segnaliamo la partecipazione alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Italia sezione Accademie, a cura di Vittorio Sgarbi – Biennale di Venezia

Oggi vive e lavora a Palermo

 

EN

 

William Marc Zanghi was born in Wichita (Kansas) in 1972, but he has always lived in Palermo, expresses himself with a unique and recognizable style.

He studied painting at the Academy of Fine Arts in Palermo where he graduated.

His works speak of him: Slender figures that populate dreamlike landscapes distorted by that subversive color, which makes everything more artificial: chemical. In fact, in his works the use of industrial colors replaces the classic oil or acrylic painting. The artist uses only paints. Technique that gives his works that characteristic shiny patina which also benefits the figuration, made decidedly adamantine, pure.

It is the same color drips that give rise to the rivers, swamps and marshes that dot the artist’s “visions”.

Traces of his passage can be found both in Italy and abroad, in public places and museums, with personal and collective exhibitions and trade fairs. We would like to highlight our participation in the 54th International Art Exhibition, Italian Pavilion in the Academies section, curated by Vittorio Sgarbi – Venice Biennale.

Today he lives and works in Palermo

 

 

TOGETHER

 

2023: “By Sufacing” Group Exhibition: Giovanni Iudice, Emanuele Giuffrida, Rossana Taormina, William Marc Zanghi; 46° edizione di Arte Fiera Bologna 3-5 febbraio – Pad. 25 Stand A105 – Lo Magno artecontemporanea

2022: 30×30 Group Exhibition, Lo Magno artecontemporanea festeggia i 30 anni di attività, a cura di Giuseppe Lo Magno e Valeria D’Amico.

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Tonino Cannata, testo critico di Paolo Nifosì, organizzata da Fondazione Teatro Garibaldi, diretto da Tonino Cannatasponsor tecnico Lo Magno artecontemporanea, Ex Convento del Carmine Modica (RG)

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Giuseppe Vella, testo critico di Ivan Quaroni, organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, sponsor tecnico Lo Magno artecontemporanea, Palazzo Ciampoli di Taormina.

2012: “Il Silenzio delle Nuvole”, la galleria Lo Magno festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento
Quaranta circa gli artisti presenti, due vernissage – uno in primavera con gli artisti “storici” e l’altro in autunno con i “giovani” a cura di Antonio D’Amico, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Last Artworks

Ways of Figurative Mood

Maps Series

Sculptures

ROSSANA TAORMINA

Rossana Taormina, Landscape, 2020

ricamo a mano e acrilico su tarlatana trattata

51×79 cm irregolare

Rossana Taormina Landscape 2022, vecchi trasferelli su osso, 9 x 14 x 2 (irregolare)

ESSENTIAL

 

Rossana Taormina (Partanna, 1972) nasce in un piccolo paese della Valle del Belìce, devastato dal terremoto del 1968. Diplomata in Belle Arti, dal 2011 si dedica alla sua carriera artistica. Ha partecipato a diverse mostre e fiere d’arte in Italia e all’estero: SWAB Barcelona Contemporary Art Fair (2019), Arte Fiera Bologna (2021, 2022, 2023). Nel 2023 è tra gli artisti invitati al Gibellina Photoroad Open Air & Site-Specific Festival (IV edizione), in occasione del quale propone l’installazione site-specific “Imprinting”

Il suo lavoro appare in pubblicazioni nazionali e internazionali, tra cui: la Repubblica 2023; Beaux Arts Magazine 2019; C. Vannier, De fil en Aguille. La Broderie dans l’art contemporain, Éditions Pyramid, Paris 2018; Stonecutter Journal, NY, giugno 2016; Alias, Il Manifesto 2015.

La ricerca artistica di Rossana Taormina è fortemente influenzata dall’esperienza dei suoi primi anni di vita. Dopo il terremoto del 1968, le comunità colpite dal sisma hanno vissuto a lungo in alloggi temporanei poiché le abitazioni erano state in gran parte distrutte. L’artista trascorre gli anni della sua formazione nel pieno di questo periodo di riconfigurazione urbana, diventando testimone di una profonda trasformazione del paesaggio, questa esperienza ha significativamente inciso sulla sua sensibilità e identità. Ha sperimentato un sentimento di perdita tale da far maturare in lei una sorta di ossessione per la memoria, è affascinata dagli archivi di immagini, dal confine tra memoria personale e memoria collettiva. Uno degli elementi fondanti della produzione dell’artista è riconducibile al tema dell’objet trouvé e alla sua carica mnestica. Rossana Taormina riflette sulle tracce dell’esistenza umana lasciate nello spazio: lavora con fili e tessuti, ma utilizza anche vari altri materiali e tecniche.

 

EN

 

Rossana Taormina (Partanna, 1972) was born in a small town of Belìce Valley, devastated by the earthquake of 1968. She pursued a diploma and graduated in Fine Arts. Since 2011 she has devoted herself to her artistic career. She has taken part in several exhibitions and art fairs throughout Italy and abroad: SWAB Barcelona Contemporary Art Fair (2019), Arte Fiera Bologna (2021, 2022, 2023). In 2023 she is among the artists invited to the Gibellina Photoroad Open Air & Site-Specific Festival (fourth edition), on the occasion of which she proposes the site-specific installation “Imprinting”. Her work appears in national and international publications, among others: la Repubblica 2023; Beaux Arts Magazine 2019; C. Vannier, De fil en Aguille. La Broderie dans l’art contemporain, Éditions Pyramid, Paris 2018; Stonecutter Journal, NY, giugno 2016; Alias, Il Manifesto 2015.

Rossana Taormina’s artistic research is strongly influenced by the experience of her early life.

After the earthquake in 1968, for a long time people lived in temporary accommodation because their homes had largely been destroyed. Growing up as she did during this time of urban redesign, she witnessed the scenery change dramatically, this experience impacted on her sensitivity and

identity. The artist experienced the sentiment of loss and developed a kind of obsession with memory, she is fascinated by archives of imagery, by the border between personal memory and collective memory. One of the founding elements of her artist’s production, is linked to the theme of the objet trouvé and its mnestic charge. Rossana Taormina reflects on traces of human existence left in space: she works with threads and fabric, but also uses various other materials and techniques.

 

TOGETHER

 

2020: “Showcase Exhibition”, virtual exhibition lomagnoartecontemporanea.it, curata da Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2021: “Playlist – Visioni trasversali sull’arte”, virtual exhibition Artefiera.it , ArteFiera Bologna

2021: “Showcase Exhibition/2”, virtual exhibition curata da Aldo Premoli e Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2021: “Encantadora”, Rossana Taormina installazione Site Specific, curata da Aldo Premoli, organizzata da Associazione MSE, collaborazione di Lo Magno artcontemporanea, Teatro Tina Di Lorenzo – Noto (SR)

Un’installazione luminosa site specific di Rossana Taormina dedicata all’attrice teatrale Tina Di Lorenzo.

 

2021: “Futuro remoto”, solo show, curated by Giuseppe Lo Magno and Rischa Paterlini, Lo Magno artecontemporanea Modica (RG)

2022: “Tempo Incolume”, Rossana Taormina solo show, 45° ArteFiera Bologna, Padiglione 15 stand F19, Lo Magno artecontemporanea

2023 By Surfacing, Group Exhibition, 46° edizione di Arte Fiera Bologna 3-5 febbraio – Pad. 25 Stand A105 – Lo Magno artecontemporanea

Objet Trovué _ #FoundedPhotos

Objet Trovué _ #FlightSeries

Objet Trovué _ #DerivaSeries

Painting

Frottage 

ArteFiera Booth 2022

IGNAZIO CUSIMANO SCHIFANO

Ignazio Cusimano Schifano, 2023, olio e vetro su carta, 80 x 68 cm

Ignazio Cusimano Schifano, Cartapesta, 2024, olio su tela, 40x30cm

ESSENTIAL

 

Ignazio Cusimano Schifano nasce a Palermo nel 1976, dove attualmente vive e lavora.

La sua formazione è legata al mondo del restauro e dell’antiquariato, di fatti, la sua, è un’esperienza ventennale in questo campo. Cresce artisticamente prima nella sua città natale, Palermo, e successivamente a Londra, città di adozione che conferisce all’artista uno spirito dalle linee noir. La sua sensibilità artistica è il risultato di uno scontro tra il calore siciliano e il freddo fumo di Londra. I paesaggi siciliani sposano le figure filiformi che ci riconducono al circo e ai saltimbanchi. Fiumi di personaggi si affollano nelle sue opere, ognuno manifestando il suo doppio, le sue gioie e le sue angosce: una trasposizione della condizione umana nella sua onnipotenza e caducità. Schifano non rinuncia alla tecnica figurativa, ma ne fa bensì la sua chiave di lettura pittorica, attraverso un’interpretazione libera e poco accademica che dona alle sue opere colori dalle cromature infinite, figure esili e sottili, cappelli, giostre. Partecipa a diverse mostre tra cui Artisti di Sicilia a Noto, a cura di Vittorio Sgarbi. Alcuni dei suoi lavori fanno parte della collezione del Castello di Fumone (FR), della collezione MacS (Museo d’Arte Contemporanea Siciliana) di Catania, del Museo Rende di Cosenza e del Palazzo della Provincia di Cosenza. Dei suoi lavori si sono interessati critici e storici dell’arte, tra cui Claudio Strinati, Andrea Romoli Barberini e Anthony Molino. Tra le sue mostre personali Watercolors a cura di Titian Studio nel 2010, Titan Studios Londra; Dentro il Cerchio presso la Camera dei Deputati di Roma nel 2016. Recentemente nel 2021 partecipa alla collettiva WAAG in occasione del bicentenario dalla rivoluzione greca, a cura di Francesco Piazza, allestita prima al museo bizantino di Salonicco e nello stesso anno a Palermo presso il Museo Belmonte Riso. Una prestigiosa esperienza di residenza artistica quella del 2022 presso il Museo Trame Mediterranee-Fondazione Orestiadi di Gibellina, inizio di un genuino moto interiore che si tradurrà in intensi risultati artistici e che, nel 2023, lo farà approdare presso gli spazi di Palazzo Beneventano per Lo Magno artecontemporanea, con un solo show “About Flowers”: Ricominciare dai fiori, dalla Bellezza, dalla disillusione materialistica della nostra esistenza.

 

EN

 

He was born in Palermo in 1976, where he lives and works.

His training is linked to the world of restoration and antiques, in fact, his has a twenty-year experience in this field. He formed his style first in his hometown, Palermo, and then in London, the city which gave him a spirit of noir lines. His artistic sensibility is the result of a clash between the Sicilian heat and the cold smoke of London. Sicilian landscapes marry the threadlike figures that lead us back to the circus and acrobats. Rivers of characters crowd into his works, each manifesting his double, his joys and his anguish, a transposition of the human condition in its omnipotence and transience. Schifano does not renounce to the figurative technique, rather makes it his pictorial interpretation key, through a free and not very academic interpretation that gives his works colours with infinite chrome plating, slender and thin figures, hats, merry-go-rounds. He participates in various exhibitions including Artisti di Sicilia in Noto, curated by Vittorio Sgarbi. Some of his works are exhibited in the collection of: the Castle of Fumone, the MacS (Museum of Sicilian Contemporary Art of Catania), the Rende Museum of Cosenza andthe Palace of the Province of Cosenza. Many art critics have been interested in his works, including Claudio Strinati, Andrea Romoli Barberini and Anthony Molino. Among his personal exhibitions Watercolors curated by Titian Studio in 2010, London Titan Studios ;Dentro il Cerchio at the Chamber of Deputies in Rome in 2016. Recently in 2021 he participates in the WAAG group show on the occasion of the bicentenary of the Greek revolution, curated by Francesco Piazza, first set up at the Byzantine museum in Thessaloniki and in the same year in Palermo at the Belmonte Riso Museum. A prestigious experience is that of the artistic residency of 2022 at the Museo Trame Mediterranee-Fondazione Orestiadi in Gibellina. This marks the beginning of a genuine inner movement which will translate into intense artistic results and which, in 2023, will bring him to the spaces of Palazzo Beneventano for Lo Magno artecontemporanea, with a one-man show “About Flowers”: Starting again from flowers, from Beauty, from the materialistic disillusionment of our existence.

 

ABOUT

  • WAAG, we are all greeks, 1821-2021, Serradifalco editore
  • Le cento sicilie il più ibrido dei continenti,
  • Journal of Italian translation, Editor luigi Bonafini
  • Oltre la tela, Conversazioni sulla pittura, Mondo nuovo edizioni
  • Dentro il cerchio, Glifo edizioni

 

 

TOGETHER

 

2023: About Flowers, 18° edizione ArtVerona, 13-15 ottobre 2023, two-person show curated by Lo Magno artecontemporanea, critical essay by Serena Ribaudo

2023: About Flowers, Ignazio Cusimano Schifano solo show, Lo Magno artecontempoanea_Bassi Beneventano, Palazzo Beneventano-Scicli (RG)

2023: Flora Fauna e Cemento, Museo civico di Noto,a cura di Aldo Premoli;

2023: Fiat Lux, Museo Diocesano di Noto,a cura di Aldo Premoli;

2022: 30×30 Group Exhibition, a cura di Giuseppe Lo Magno e Valeria D’Amico, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG);

2022: Acque chiare/Acque scure a cura di Aldo Premoli, Museo Civico di Milano, a cura di aldo Premoli

2021: Showcase Exhibition/2, group exhibition, curated by Aldo Premoli and Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2021: Le cento Sicilie – il più ibrido dei contintenti, group show, Palazzo Ciampoli di Taormina curated by Diego Cavallaro and Giuseppe Vella

2021: Le cento Sicilie il più ibrido dei contintenti, group show, Palazzo Ciampoli di Taormina curated by Diego Cavallaro and Tonino Cannata

2020: Showcase Exhibition 1, group exhibition, curated by Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

Into the Studio

About Flowers

ArtVerona 2023

Giovanni Viola

Giovanni Viola, Trasparenza del mare (a distanza)

2024, olio su cartone applicato a tavola, 30x30cm

Giovanni Viola, Trasparenze, 2023, olio su tela, cm 90×140

ESSENTIAL

Giovanni Viola nasce a Modica nel 1981.

L’interesse per l’arte nasce da subito: dapprima è il mondo del sacro ad affascinarlo: icone bizantine, greche, romane e la pittura dei grandi maestri del XVII sec, che con cura approfondisce e studia sia nella pratica pittorica che nell’approfondimento teologico.

Parallelamente alla sempre rigenerata ricerca nella pratica artistica, nel 2008, si laurea in giurisprudenza presso l’Ateneo di Messina.

Nel 2011 si inaugurà la sua prima personale negli sapzi espositivi Lo Magno artecontemporanea di Modica, “Su tela e su carta” dove a parete mette i risultati del suo lavoro con diverse tecniche, pastello, olio, matita applicandole alla rappresentazione del paesaggio della terra dove vive, tematica che porterà sempre con sé.

Giovanni Viola attenziona la sua Sicilia e la luce che la contraddistingue declinandola con pazienza, rigore e sensibilità in tutti i suoi lavori. Ciò che ci mostra è il corpo, la sostanza della Sicilia e del Val di Noto, l’impalpabilità delle sue sfumature, rese visibili dalla tecnica a pastello che, con analitica sapienza, utilizza nella figurazione del paesaggio.

Riservato e modesto, quasi imperturbabile, la personalità di Giovanni Viola emerge nel proprio lavoro esprimendo puro amore per l’essenza delle cose, la tranquillità data dalle proprie risorse spirituali, la determinazione e l’assenza di assenza.

Raggiunge l’Italia e l’estero, con personali e collettive. Partecipa a fiere di settore. Segnaliamo la personale “Pastels de l’ame sicilienne”, curata da Ombeline D’Arché, Eric Coatalem e Giuseppe Lo Magno, Galerie Eric Coatalem (Paris). Mostra evento in occasione de “La Nocturne Rive Droite” notturna lungo la sponda destra del fiume Senna

Oggi studia Teologia presso il polo universitario di Catania, vive e lavora a Modica.

 

EN

Giovanni Viola was born in Modica in 1981.

His interest in art was born immediately: first was the world of the sacred that fascinated him: Byzantine, Greek, Roman icons and the painting of the great masters of the seventeenth century, which he carefully explored and studied both in pictorial practice and in theological study.

Parallel to the ever regenerated research in artistic practice, in 2008, he graduated in law at the University of Messina.

In 2011 he will inaugurate his first solo exhibition in the space of Lo Magno artecontemporanea in Modica, “Su Tela e su Carta” where on the wall he puts the results of his work with different techniques, pastel, oil, pencil, applying them to the representation of the landscape of the territory where he lives, a theme that he will always carry with him.

Giovanni Viola pays attention to his Sicily and the light that distinguishes it, declining it with patience, rigor and sensitivity in all his works. What he shows us is the body, the substance of Sicily and the Val di Noto, the impalpability of its nuances, made visible by the pastel technique which, with analytical wisdom, he uses in the figuration of the landscape.

Reserved and modest, almost imperturbable, Giovanni Viola’s personality emerges in his work expressing pure love for the essence of things, the tranquility given by his own spiritual resources, determination and the absence of absence.

It reaches Italy and abroad, with solo and group exhibitions.

Participate in trade fairs.

Today he studies Theology at the Theological Institute of Catania, lives and works in Modica.

 

TOGETHER

2022: 30×30 Group Exhibition, Lo Magno artecontemporanea festeggia i 30 anni di attività, a cura di Giuseppe Lo Magno e Valeria D’Amico.

2022: “Pastels de l’ame sicilienne”, Giovanni Viola Solo exhibition, curated by Ombeline D’Arché, Eric Coatalem and Giuseppe Lo Magno, Galerie Eric Coatalem (Paris)

2021: “La Ferita della Carne e la Resurrezione”, Giovanni Viola Solo show, curated by Aldo Premoli and Francesco Brancato, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2010: “Viola su Tela e su Carta”, Giovanni Viola Solo show, curated by Giuseppe Pitrolo, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

La Ferita della Carne e la Resurrezione

2021 | Lo Magno artecontemporanea

Light and its declination

D’Aprés

Pastels de l’Ame Sicilienne Galerie Eric Coatalem, Paris

Melissa Carnemolla

Melissa Carnemolla è nata a Ragusa nel 1991. Dopo una breve carriera come Interior Designer, si è trasferita a Roma per seguire un master in fotografia. Nel 2016 ha vinto due borse di studio: Residenza d’artista ad Arles con Studio Vortex di Antonie D’agata e Spazio Labò Photo Workshop a New York con Michael Ackerman. Dal 2015 al 2017 è stata la co-fondatrice e co-direttrice di Gazebook: Sicily Photobook Festival. Nel 2017 è stata ammessa alla KABK, una prestigiosa accademia d’arte a L’Aia (Paesi Bassi),
dove ha iniziato un BA di quattro anni in fotografia.

Piero Guccione

 

 

Scicli, 05/05/1935 – Modica, 06/10/2018.
Dopo il diploma all’Istituto d’Arte di Catania, si trasferisce a Roma dove frequenta i pittori neorealisti Attardi e Vespignani. Dal 1958 al 1969 ha preso parte alle missioni paleoetnologiche nel Sahara libico con l’équipe dell’archeologo Fabrizio Mori, per il rilevamento di pitture rupestri. Nel 1961, su richiesta dell’American Federation of Art, ha organizzato una mostra di tali pitture alla Columbia University of New York, successivamente ospitata nelle maggiori università americane.

Dal 1966 al 1969 partecipa alla Biennale di Parigi ed è assistente di Renato Guttuso all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove sarà anche titolare di cattedra. La prima partecipazione alla Biennale di Venezia è del 1966, e sarà presente in altre tre edizioni: nel 1978, 1982 e 1988.
Mostre personali a Parigi (FIAC) e a New York negli anni settanta sono supportate da testi critici di Dominique Fernández e Alberto Moravia. Dopo il ritorno in Sicilia, seguono mostre antologiche di grafica alla Galleria d’Arte Moderna di Paternò (Catania), una personale a Parigi alla Galleria Claude Bernard, un invito alla rassegna internazionale “Drawings” (Disegni) a Washington e una partecipazione alla IV Biennale di Grafica di Baden-Baden.
Nel 1985 espone al Metropolitan Museum di New York un’antologica di grafica.
La quarta partecipazione alla Biennale di Venezia è del 1988, con una sala nel padiglione italiano. È finalista del premio Artista dell’anno a Napoli con Burri, Vedova e Schifano, promosso da centoventi critici d’arte italiani. Nel 1989 esce nella collana delle “Grandi Monografie” d’arte della Fabbri Editori il volume Piero Guccione a cura di Enzo Siciliano e Susan Sontag (curatori di mostre antologiche dell’artista al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e al Palazzo Dugnani di Milano).

Nel 1992 è uno degli artisti invitati dal Comitato per il V Centenario della scoperta dell’America per la mostra “Cristoforo Colombo e l’apertura degli spazi” a Palazzo Ducale di Genova. Nel 1955 è nominato Accademico di San Luca; declina l’invito alla Biennale di Venezia del centenario.
Esegue nove pastelli ispirati alla Cavalleria Rusticana di Verga, presentati alla mostra “Mascagni ritrovato”, inaugurata nel Museo Teatrale alla Scala di Milano. Nel 1997 esce la monografia delle Edizioni Electa con testi di Flavio Caroli, Fabrizio D’Amico, Guido Giuffrè, Marco Goldin e Marco Vallora.
Nel 1999 si tiene una mostra antologica di “Opere recenti” a Palazzo Reale di Milano. Nello stesso anno riceve dalla presidenza del Consiglio dei Ministri il Premio Speciale per la Cultura con Riccardo Muti e Rita Levi Montalcini. Nel 2001 viene pubblicata la riedizione dell’opera di Galileo Galilei Discorsi intorno alle nuove scienze” con prefazione di Papa Giovanni Paolo II, illustrata da dieci incisioni di Piero Guccione. Dello stesso anno è la personale a cura di Maurizio Calvesi “Piero Guccione opere 1962-2000”, organizzata a Palazzo Ziino dal Comune di Palermo.

Nel 2008 Vittorio Sgarbi cura un’antologica dell’autore a Palazzo Reale di Milano e nello stesso anno Maurizio Calvesi presenta la mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Roma.

Piero Guccione ha ricevuto, il 14 dicembre 2004, da Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica Italiana come benemerito dell’arte e della cultura.

Opere uniche

Multipli d’Autore