Categoria: Artisti

galleria artisti

Giuseppe Leone

 

 

 

Vive e lavora nella città natale. Ha iniziato a fotografare negli anni Cinquanta dedicandosi all’immagine della Sicilia. È interprete fantasioso e creativo di tutti gli aspetti della vita delle città siciliane. Oltre all’inesauribile patrimonio artistico e paesaggistico dell’isola si dedica a temi di costume e antropologici; nelle sue riprese si trovano il senso antico del Mediterraneo, ma anche le trasformazioni nella modernità. Molti scrittori siciliani – Bufalino, Sciascia, Consolo, Camilleri e ultimamente Mormorio e Nigro – hanno trovato nella sua fotografia sempre attenta, spesso ironica e guidata da un acuto senso dell’umorismo, la migliore illustrazione per le loro parole. Sono nati così numerosi volumi che indagano la vita siciliana dal barocco alle feste popolari. Ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello La civiltà del legno in Sicilia (Cavallotto, 1973). Da allora le sue fotografie hanno arricchito numerosi libri, cataloghi e riviste di editori italiani e stranieri. Tra le pubblicazioni più note: La Pietra vissuta con testi di Mario Giorgianni e Rosario Assunto (Sellerio, 1978); La Contea di Modica con testo di Leonardo Sciascia (Electa, 1983); L’Isola nuda con testo di Gesualdo Bufalino ( Bompiani, 1988); Il Barocco in Sicilia con testo di Vincenzo Consolo (Bompiani, 1991); Sicilia Teatro del mondo con testo di Vincenzo Consolo e Cesare De Seta (Nuova Eri, 1990); L’isola dei Siciliani con testo di Diego Mormorio (Peliti associati, 1995); Immaginario barocco con testi di Salvatore Silvano Nigro e André Chastel (Kalós, 2006); Un viaggio lungo mezzo secolo con testo di Antonino Buttitta (Kalós, 2008) Sicilia, L’isola del pensiero (Edizione Postcart 2015) ); Storia di un’amicizia (Edizione Postcart 2015), Sicilia un paese in posa (Plumelia Edizioni 2018); Pausa Pranzo (Plumelia Edizioni 2022). Oltre alle nuemrose mostre in Italia (Milano, Palermo, Roma) all’estero si organizzano sue personali a Madrid, New York e Stoccolma.

William Marc Zanghi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’artista nato a Wikita (Kansas) nel 1972, ma palermitano da sempre, esprime se stesso con uno stile unico e riconoscibile.

Di lui parlano le sue opere: Figure esili che popolano paesaggi onirici stravolti da quel colore eversivo, che rende tutto più artificioso: chimico. Infatti nelle sue opere l’uso di colori industriali sostituisce la classica pittura a olio o ad acrilico. L’artista adopera unicamente vernici. Tecnica che conferisce alle sue opere quella caratteristica patina lucente di cui si avvantaggia anche la figurazione, resa decisamente adamantina, pura.
Sono le stesse colature di colori a dare origine a fiumi, paludi e acquitrini che costellano le “visioni” dell’artista.

Tracce del suo passaggio si trovano sia in Italia che all’estero con mostre personali, collettive e fiere di settore.

 

Oggi vive e lavora a Palermo

Con Lo Magno artecontemporanea, nel 2021, partecipa alla collettiva “Le Cento Sicilie – il più ibrido dei continenti” dedicata ai 100 anni dalla nascita del letterato siciliano Gesualdo Bufalino, Taormina – Palazzo Ciampoli, a cura di Giuseppe Vella e Diego Cavallaro. L’anno successivo la mostra approda a Modica (RG) – ex convento del Carmine.

Nel 2023 è parte della group exhibition “By Surfacing”, insieme a Rossana Taormina, Emanuele Giuffrida e Giovanni Iudice, presentata da Lo Magno artecontemporanea alla 46°edizione di Arte Fiera Bologna, Pad.25 Booth A105.

ROSSANA TAORMINA

 

Rossana Taormina nasce a Partanna nel 1972, subito dopo il disastroso terremoto che distrusse una vasta area della Sicilia occidentale.
Da questo suo trascorso nasce, nell’artista, una specie di ossessione per la memoria, il recupero e la costante volontà di salvaguardare delle esistenze anonime, cercando di dare loro uno spazio ben definito.

I materiali utilizzati dall’artista sono diversi: dai fili di cotone, nylon o seta ricamati su foto d’epoca, alle carte nautiche trattate con penne bic e acquerelli.
Gli oggetti che Rossana utilizza per creare le sue opere non hanno alcun legame affettivo con l’artista: sono volti anonimi ritrovati nei mercatini delle pulci che, pur essendo ignoti all’artista, sono carichi di emotività.

Immagini piene di memoria e tempo, rovinate, sulle quali l’artista ricama costellazioni di nylon, seta o cotone, creando nuovi spazi e riportando alla vita volti, luoghi e tempi di cui oggi non rimane alcuna traccia.

Un po’ come nell’ultimo dei Quattro Quartetti di T.E. Eliot, “Little Giding” << Ciò che diciamo principio spesso è la fine, e finire è cominciare. La fine è là onde partiamo >>, le opere di Rossana partono proprio dalla fine, si intrecciano con la circolarità eterna delle stagioni, della vita e della morte.
Nulla si sa dei volti che appaiono nelle foto recuperate per caso; quello che si sa è che da quella che sembrava la fine sono riapparsi per ricominciare un nuovo ciclo.

Bibliografia essenziale

Natacha Nataf, Talents aiuguilles, in «Beaux Arts Magazine» n. 417, mars 2019; Charlotte Vannier, De fil en aguille. La broderie dans l!art contemporain, Éditions Pyramid, Paris 2018 (English ed., Thames & Hudson, 2019); «Stonecutter Journal», ISSUE 5, Brooklyn NY, June 1, 2016; Maria Grosso, Rossana Taormina, la manutenzione dei ricordi, in «Alias», Il Manifesto, 19-09-2015.

IGNAZIO CUSIMANO SCHIFANO

EN

ESSENTIAL

 

He was born in Palermo in 1976, where he lives and works.

His training is linked to the world of restoration and antiques, in fact, his has a twenty-year experience in this field. He formed his style first in his hometown, Palermo, and then in London, the city which gave him a spirit of noir lines. His artistic sensibility is the result of a clash between the Sicilian heat and the cold smoke of London. Sicilian landscapes marry the threadlike figures that lead us back to the circus and acrobats. Rivers of characters crowd into his works, each manifesting his double, his joys and his anguish, a transposition of the human condition in its omnipotence and transience. Schifano does not renounce to the figurative technique, rather makes it his pictorial interpretation key, through a free and not very academic interpretation that gives his works colours with infinite chrome plating, slender and thin figures, hats, merry-go-rounds. He participates in various exhibitions including Artisti di Sicilia in Noto, curated by Vittorio Sgarbi. Some of his works are exhibited in the collection of: the Castle of Fumone, the MacS (Museum of Sicilian Contemporary Art of Catania), the Rende Museum of Cosenza andthe Palace of the Province of Cosenza. Many art critics have been interested in his works, including Claudio Strinati, Andrea Romoli Barberini and Anthony Molino. Among his personal exhibitions Watercolors curated by Titian Studio in 2010, London Titan Studios ;Dentro il Cerchio at the Chamber of Deputies in Rome in 2016. Recently in 2021 he participates in the WAAG group show on the occasion of the bicentenary of the Greek revolution, curated by Francesco Piazza, first set up at the Byzantine museum in Thessaloniki and in the same year in Palermo at the Belmonte Riso Museum. A prestigious experience is that of the artistic residency of 2022 at the Museo Trame Mediterranee-Fondazione Orestiadi in Gibellina. This marks the beginning of a genuine inner movement which will translate into intense artistic results and which, in 2023, will bring him to the spaces of Palazzo Beneventano for Lo Magno artecontemporanea, with a one-man show “About Flowers”: Starting again from flowers, from Beauty, from the materialistic disillusionment of our existence.

 

IT

ESSENTIAL

 

Ignazio Cusimano nasce a Palermo nel 1976, dove attualmente vive e lavora.

La sua formazione è legata al mondo del restauro e dell’antiquariato, difatti, lasua, è un’esperienza ventennale in questo campo. Cresce artisticamente primanella sua città natale, Palermo, e successivamente a Londra, città di adozioneche conferisce all’artista uno spirito dalle linee noir. La sua sensibilità artisticaè il risultato di uno scontro tra il calore siciliano e il freddo fumo di Londra.I paesaggi siciliani sposano le figure filiformi che ci riconducono al circo e aisaltimbanchi. Fiumi di personaggi si affollano nelle sue opere, ognuno ma-nifestando il suo doppio, le sue gioie e le sue angosce: una trasposizione dellacondizione umana nella sua onnipotenza e caducità. Schifano non rinuncia allatecnica figurativa, ma ne fa bensì la sua chiave di lettura pittorica, attraversoun’interpretazione libera e poco accademica che dona alle sue opere colori dallecromature infinite, figure esili e sottili, cappelli, giostre.Partecipa a diverse mostre tra cui Artisti di Sicilia a Noto, a cura di Vittorio Sgarbi. Alcuni dei suoi lavori fanno parte della collezione del Castello di Fumone (FR), della collezione MacS (Museo d’Arte Contemporanea Siciliana) di Catania, del Museo Rende di Cosenza e del Palazzo della Provincia di Cosenza. Dei suoi lavori si sono interessati critici e storici dell’arte, tra cui Claudio Strinati, Andrea Romoli Barberini e Anthony Molino. Tra le sue mostre personali Watercolors a cura di Titian Studio nel 2010, Titan Studios Londra; Dentro il Cerchio presso la Camera dei Deputati di Roma nel 2016. Recentemente nel 2021 partecipa alla collettiva WAAG in occasione del bicentenario dalla rivoluzione greca, a cura di Francesco Piazza, allestita prima al museo bizantino di Salonicco e nello stesso anno a Palermo presso il Museo Belmonte Riso. Una prestigiosa esperienza di residenza artistica quella del 2022 presso il Museo Trame Mediterranee-Fondazione Orestiadi di Gibellina, inizio di un genuino moto interiore che si tradurrà in intensi risultati artistici e che, nel 2023, lo farà approdare presso gli spazi di Palazzo Beneventano per Lo Magno artecontemporanea, con un solo show “About Flowers”: Ricominciare dai fiori, dalla Bellezza, dalla disillusione materialistica della nostra esistenza.

 

 

ABOUT

  • WAAG, we are all greeks, 1821-2021, Serradifalco editore
  • Le cento sicilie il più ibrido dei continenti,
  • Journal of Italian translation, Editor luigi Bonafini
  • Oltre la tela, Conversazioni sulla pittura, Mondo nuovo edizioni
  • Dentro il cerchio, Glifo edizioni

 

TOGETHER

2023: About Flowers, 18° edizione ArtVerona, 13-15 ottobre 2023, two-person show curated by Lo Magno artecontemporanea, critical essay by Serena Ribaudo

2023: About Flowers, Ignazio Cusimano Schifano solo show, Lo Magno artecontempoanea_Bassi Beneventano, Palazzo Beneventano-Scicli (RG)

2023: Flora Fauna e Cemento, Museo civico di Noto,a cura di Aldo Premoli; Fiat Lux ,Museo Diocesano di Noto,a cura di Aldo Premoli; Mediterraneo,Acquario Civico di Milano,a cura di aldo Premoli

2022: 30×30 Group Exhibition, a cura di Giuseppe Lo Magno e Valeria D’Amico, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG);

2022: Acque chiare/Acque scure a cura di Aldo Premoli, Museo Civico di Noto, Noto (SR)

2020: Showcase Exhibition 1, group exhibition, curated by Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2021: Showcase Exhibition/2, group exhibition, curated by Aldo Premoli and Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2021: “Le cento Sicilie – il più ibrido dei contintenti”, group show, Palazzo Ciampoli di Taormina curated by Diego Cavallaro and Giuseppe Vella

2021: “Le cento Sicilie il più ibrido dei contintenti”, group show, Palazzo Ciampoli di Taormina curated by Diego Cavallaro and Tonino Cannata

About Flowers

ArtVerona 2023

Giovanni Iudice

ArteFiera Booth 2023

“Pittore-pittore Iudice, dai suoi inizi negli anni novanta fino ad oggi, con una ricerca che ha una sua coerenza dall’attenzione al corpo, allo spazio di un interno a quello esterno che diventa sempre più dilatato fino a coincidere col Mediterraneo, che da“mare nostrum” si è trasformato in spazio complesso di rapporti tra due continenti, mare luminoso e tragico insieme. E’ il mare di una storia plurimillenaria di cui Iudice, che vive a Gela, ne sottolinea gli aspetti della grecità con qualche scultura e con qualche rocco di colonna, memore di Gela , di una storia rilevante di colonia greca. Tutto si lega nelle opere di questi trent’anni in un linguaggio, la pittura, che seduce, che attrae e che aiuta a comprendere questi decenni; una pittura che diventa stile unico e irripetibile e questo non è da poco.”

Paolo Nifosì | Iudice 1992 – 2022

 

ESSENTIAL

 

Nasce a Gela nel 1970, dove vive e lavora.

La sua è una pittura mossa da un’emozionalità ambigua, sempre in bilico tra piacere e sofferenza, tra bellezza e orrore, tra particolare e universale. È un artista figurativo che affronta spesso tematiche sociali senza mai cadere nei tranelli del vojeurismo fine a sé stesso e della retorica. Propone un linguaggio dove disegno e pittura si alternano sulla superficie della tela. Opere in cui la rappresentazione dell’esistente viene tradotta in una scala di valori intimi e al contempo universali. Mappa con ostinata fedeltà fatti e luoghi nel tentativo di evocare qualcosa che va oltre la semplice illustrazione del soggetto. Le sue composizioni, costruite grazie all’accostamento di differenti fotogrammi, propongono punti di vista diversi che nel loro insieme definiscono una prospettiva improbabile e illusoria, e mostrano uno spazio spesso scomodamente saturo. Le intenzioni di Iudice sono tanto astratte al punto di divenire linguaggio di puro sentimento, dove il racconto diviene più enigmatico e la pittura rimane crisalide di un’emozione, mai svelata pienamente, ma capace di evocare valori umani che accendono la poesia.

Espone in tutta Italia e all’estero, svariate le partecipazioni a fiere di settore.

 

 

TOGETHER

 

2004: “Mediterranei”, collettiva curata da Maurizio Sciaccalunga, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Colombo, Iudice, Puglisi, Zuccaro

“Quattro per uno. Quattro modi mediterranei di leggere e interpretare la pittura: l’arte che guarda e viola i segreti più reconditi, lo stile che misura e reinterpreta le cose, il segno che scava dove ancora non esisterebbe terreno in cui scavare, la materia che si fa tema e soggetto”

Maurizio Sciaccalunga

 

2005: “Il Gruppo di Scicli a Donnafugata”, collettiva di 11 artisti dedicata agli esponenti della Scuola di Scicli, testo critico di Paolo Nifosì, partner tecnico Lo Magno artecontemporanea, Castello di Donnafugata – Ragusa

Artisti in mostra: Giovanni La Cognata, Piero Guccione, Piero Zuccaro, Rosatrio Antoci, Salvatore Paolino, Sandro Bracchitta, Sonia Alvarez, Carmelo Candiano, Giovanni Iudice, Franco Polizzi, Franco Sarnari.

 

2012: “Il Silenzio delle Nuvole”, la galleria festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento
Quaranta circa gli artisti presenti, due vernissage – uno in primavera con gli artisti “storici” e l’altro in autunno con i “giovani” a cura di Antonio D’Amico, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Giuseppe Atanasio Elia, Francesco Balsamo, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Alessandro Finocchiaro, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Salvatore Paolino, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro

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Umberto Agnello, Maria Buemi, Giovanni Blanco, Daniele Cascone, Andrea Cerruto, Giuseppe Diara, Fulvio Di Piazza, Emanuele Giuffrida, Carlo e Fabio Ingrassia, Filippo La Vaccara, Andrea e Marco Mangione, Gianni Mania, Davide Nido, Cetty Privitera, Floriana Rampanti, Giovanni Viola e William Marc Zanghi.

 

2016: “The Light of Sicily”, testi critici di Paolo Nifosì, organizzata da Lo Magno artecontemporanea e la Francis Maere Fine Arts Gallery con la collaborazione di Giovanni Giannì e Giovanna Zacco, Francis Maere Fine Arts Gallery, al primo piano dell’Hotel Falligan – Gand (Belgio).

Artisti in mostra: Giuseppe Colombo, Giovanni Iudice, Piero Guccione, Giovanni La Cognata, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro.

Gand ha offerto un’importante vetrina internazionale per l’arte siciliana e un’occasione di incontro e di confronto per veicolare l’immagine migliore della nostra terra nel cuore dell’Europa.

 

2016: “The Light of Sicily”, a cura di Giuseppe Lo Magno, testi critici di Thomas Deprez, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Giuseppe Colombo, Giovanni Iudice, Piero Guccione, Giovanni La Cognata, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro.

“I loro dipinti sono documenti della vita in Sicilia. Parlano del sole; dei colori che esso corrode e delle vibrazioni luminose che irradia. Parlano delle ore del giorno e dei giorni dell’anno. Parlano di un territorio, dove il caldo intenso dell’estate offusca le linee di confine tra tra la realtà e il sogno. […] Ognuno di loro è vittima del richiamo del mare. Con le sue sconfinate variazioni di colore e il suo perpetuo spettacolo di luce, esso è il soggetto artistico fondamentale”

Thomas Deprez

 

2020: “Showcase Exhibition”, virtual group exhibition, curata da Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

La mostra intende esaltare il fermento artistico che si è creato a contatto con le circostanze determinate dalla pandemia da covid-19, una ribellione di colori e tratti che prende vita alle pareti della galleria Lo Magno artecontemporanea.

Il Tour virtuale sarà accompagnato dalle note della “Overture 1812” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La versione è stata registrata da casa con i propri smartphone durante il lockdown da alcuni componenti dell’orchestra Workshop Ibleo 2020, diretti dal maestro Luigi Mariani (Teresa Lombardo e Aurora Rizza, violini; Nadia Tidona, viola; Jasha Parisi, violoncello; Luciana Danieli, oboe; Chiara Scucces, flauto traverso; Pietro Giunta, flicorno soprano – editata e ottimizzata da Salvo Scucces).

Artisti in mostra: Melissa Carnemolla, Giovanni Blanco, Emanuele Giuffrida, Giuseppe Colombo, Francesco Balsamo, Vanni Cuoghi, Andrea Cerruto, Francesco Lauretta, Giovanni Iudice, Rossana Taormina, Domenico Grenci, Sandro Bracchitta, Massimiliano Fabbri, Ignazio Schifano

 

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Giuseppe Vella, testo critico di Ivan Quaroni, organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, collabora Lo Magno artecontemporanea, Palazzo Ciampoli di Taormina.

“Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti” cita il capolavoro letterario scritto da Gesualdo Bufalino e Nunzio Zago, pubblicato per la prima volta nel 1993. E’ proprio dall’idea di un’isola pluriforme di cui si legge nell’opera dello scrittore comisano che questa mostra si rifà: uno sguardo plurale, trasversale e intergenerazionale su una porzione del panorama contemporaneo dell’arte in Sicilia esplorando il linguaggio di dodici artisti di diversa anagrafe, formazione e poetica: Alessandro Bazan, Giovanni Blanco, Barbara Cammarata, Giuseppe Colombo, Emanuele Giuffrida, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Filippo La Vaccara, Franco Polizzi, Ignazio Schifano, Samantha Torrisi e William Marc Zanghi.

 

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Tonino Cannata, testo critico di Paolo Nifosì, organizzata da Fondazione Teatro Garibaldi, diretto da Tonino Cannatacollabora Lo Magno artecontemporanea, Ex Convento del Carmine Modica (RG)

Dopo la prima edizione presso il Palazzo Ciampoli di Taormina “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti” approda a Modica con il patrocinio del comune, l’organizzazione della fondazione Teatro Garibaldi e la cura tecnica di Lo Magno artecontemporanea.

 

2022: “Giovanni Iudice 1992 | 2022”, antologica di Giovanni Iudice, curata da Tonino Cannata e Paolo Nifosì, sponsor tecnico Lo Magno artecontemporanea, Ex Convento del Carmine Modica (RG)

Mostra ancora in corso, visitabile fino al 5 febbraio 2023, dal martedì alla domenica 16-20.

 

Nel 2023 è parte del progetto presentato dalla galleria per la 46° edizione di Arte Fiera Bologna 3-5 febbraio – Pad. 25 Stand A105 – Ingresso fiera Nord, Piazza Costituzione

On paper

On canvas

Graphic

The views of Giovanni

Giovanni Viola

IT

Giovanni Viola nasce a Modica nel 1981.

L’interesse per l’arte nasce da subito: dapprima è il mondo del sacro ad affascinarlo: icone bizantine, greche, romane e la pittura dei grandi maestri del XVII sec, che con cura approfondisce e studia sia nella pratica pittorica che nell’approfondimento teologico.

Parallelamente alla sempre rigenerata ricerca nella pratica artistica, nel 2008, si laurea in giurisprudenza presso l’Ateneo di Messina.

Nel 2011 si inaugurà la sua prima personale negli sapzi espositivi Lo Magno artecontemporanea di Modica, “Su tela e su carta” dove a parete mette i risultati del suo lavoro con diverse tecniche, pastello, olio, matita applicandole alla rappresentazione del paesaggio della terra dove vive, tematica che porterà sempre con sé.

Giovanni Viola attenziona la sua Sicilia e la luce che la contraddistingue declinandola con pazienza, rigore e sensibilità in tutti i suoi lavori. Ciò che ci mostra è il corpo, la sostanza della Sicilia e del Val di Noto, l’impalpabilità delle sue sfumature, rese visibili dalla tecnica a pastello che, con analitica sapienza, utilizza nella figurazione del paesaggio.

Riservato e modesto, quasi imperturbabile, la personalità di Giovanni Viola emerge nel proprio lavoro esprimendo puro amore per l’essenza delle cose, la tranquillità data dalle proprie risorse spirituali, la determinazione e l’assenza di assenza.

Raggiunge l’Italia e l’estero, con personali e collettive. Partecipa a fiere di settore.

Ultima mostra personale con Lo Magno artecontemporanea nel 2022 a Parigi durante la famosa notturna lungo la sponda destra del fiume Senna “La Nocturne Rive Droite” : “Pastels de l’ame sicilienne”, curata da Ombeline D’Arché, Eric Coatalem e Giuseppe Lo Magno, Galerie Eric Coatalem (Paris).

Oggi studia Teologia presso il polo universitario di Catania, vive e lavora a Modica.

 

EN

Giovanni Viola was born in Modica in 1981.

His interest in art was born immediately: first was the world of the sacred that fascinated him: Byzantine, Greek, Roman icons and the painting of the great masters of the seventeenth century, which he carefully explored and studied both in pictorial practice and in theological study.

Parallel to the ever regenerated research in artistic practice, in 2008, he graduated in law at the University of Messina.

In 2011 he will inaugurate his first solo exhibition in the space of Lo Magno artecontemporanea in Modica, “Su Tela e su Carta” where on the wall he puts the results of his work with different techniques, pastel, oil, pencil, applying them to the representation of the landscape of the territory where he lives, a theme that he will always carry with him.

Giovanni Viola pays attention to his Sicily and the light that distinguishes it, declining it with patience, rigor and sensitivity in all his works. What he shows us is the body, the substance of Sicily and the Val di Noto, the impalpability of its nuances, made visible by the pastel technique which, with analytical wisdom, he uses in the figuration of the landscape.

Reserved and modest, almost imperturbable, Giovanni Viola’s personality emerges in his work expressing pure love for the essence of things, the tranquility given by his own spiritual resources, determination and the absence of absence.

It reaches Italy and abroad, with solo and group exhibitions.

Participate in trade fairs.

Today he studies Theology at the Theological Institute of Catania, lives and works in Modica.

 

Together…

2022: “Pastels de l’ame sicilienne”, Giovanni Viola Solo exhibition, curated by Ombeline D’Arché, Eric Coatalem and Giuseppe Lo Magno, Galerie Eric Coatalem (Paris)

2021: “La Ferita della Carne e la Resurrezione”, Giovanni Viola Solo show, curated by Aldo Premoli and Francesco Brancato, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2010: “Viola su Tela e su Carta”, Giovanni Viola Solo show, curated by Giuseppe Pitrolo, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

La Ferita della Carne e la Resurrezione

2021 | Lo Magno artecontemporanea

Light and its declination

D’Aprés

Pastels de l’Ame Sicilienne Galerie Eric Coatalem, Paris

Melissa Carnemolla

Melissa Carnemolla è nata a Ragusa nel 1991. Dopo una breve carriera come Interior Designer, si è trasferita a Roma per seguire un master in fotografia. Nel 2016 ha vinto due borse di studio: Residenza d’artista ad Arles con Studio Vortex di Antonie D’agata e Spazio Labò Photo Workshop a New York con Michael Ackerman. Dal 2015 al 2017 è stata la co-fondatrice e co-direttrice di Gazebook: Sicily Photobook Festival. Nel 2017 è stata ammessa alla KABK, una prestigiosa accademia d’arte a L’Aia (Paesi Bassi),
dove ha iniziato un BA di quattro anni in fotografia.

Piero Guccione

 

 

 

Scicli, 05/05/1935 – Modica, 06/10/2018.
Dopo il diploma all’Istituto d’Arte di Catania, si trasferisce a Roma dove frequenta i pittori neorealisti Attardi e Vespignani. Dal 1958 al 1969 ha preso parte alle missioni paleoetnologiche nel Sahara libico con l’équipe dell’archeologo Fabrizio Mori, per il rilevamento di pitture rupestri. Nel 1961, su richiesta dell’American Federation of Art, ha organizzato una mostra di tali pitture alla Columbia University of New York, successivamente ospitata nelle maggiori università americane.

Dal 1966 al 1969 partecipa alla Biennale di Parigi ed è assistente di Renato Guttuso all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove sarà anche titolare di cattedra. La prima partecipazione alla Biennale di Venezia è del 1966, e sarà presente in altre tre edizioni: nel 1978, 1982 e 1988.
Mostre personali a Parigi (FIAC) e a New York negli anni settanta sono supportate da testi critici di Dominique Fernández e Alberto Moravia. Dopo il ritorno in Sicilia, seguono mostre antologiche di grafica alla Galleria d’Arte Moderna di Paternò (Catania), una personale a Parigi alla Galleria Claude Bernard, un invito alla rassegna internazionale “Drawings” (Disegni) a Washington e una partecipazione alla IV Biennale di Grafica di Baden-Baden.
Nel 1985 espone al Metropolitan Museum di New York un’antologica di grafica.
La quarta partecipazione alla Biennale di Venezia è del 1988, con una sala nel padiglione italiano. È finalista del premio Artista dell’anno a Napoli con Burri, Vedova e Schifano, promosso da centoventi critici d’arte italiani. Nel 1989 esce nella collana delle “Grandi Monografie” d’arte della Fabbri Editori il volume Piero Guccione a cura di Enzo Siciliano e Susan Sontag (curatori di mostre antologiche dell’artista al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e al Palazzo Dugnani di Milano).

Nel 1992 è uno degli artisti invitati dal Comitato per il V Centenario della scoperta dell’America per la mostra “Cristoforo Colombo e l’apertura degli spazi” a Palazzo Ducale di Genova. Nel 1955 è nominato Accademico di San Luca; declina l’invito alla Biennale di Venezia del centenario.
Esegue nove pastelli ispirati alla Cavalleria Rusticana di Verga, presentati alla mostra “Mascagni ritrovato”, inaugurata nel Museo Teatrale alla Scala di Milano. Nel 1997 esce la monografia delle Edizioni Electa con testi di Flavio Caroli, Fabrizio D’Amico, Guido Giuffrè, Marco Goldin e Marco Vallora.
Nel 1999 si tiene una mostra antologica di “Opere recenti” a Palazzo Reale di Milano. Nello stesso anno riceve dalla presidenza del Consiglio dei Ministri il Premio Speciale per la Cultura con Riccardo Muti e Rita Levi Montalcini. Nel 2001 viene pubblicata la riedizione dell’opera di Galileo Galilei Discorsi intorno alle nuove scienze” con prefazione di Papa Giovanni Paolo II, illustrata da dieci incisioni di Piero Guccione. Dello stesso anno è la personale a cura di Maurizio Calvesi “Piero Guccione opere 1962-2000”, organizzata a Palazzo Ziino dal Comune di Palermo.

Nel 2008 Vittorio Sgarbi cura un’antologica dell’autore a Palazzo Reale di Milano e nello stesso anno Maurizio Calvesi presenta la mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Roma.

Piero Guccione ha ricevuto, il 14 dicembre 2004, da Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica Italiana come benemerito dell’arte e della cultura.

Opere uniche

Multipli d’Autore

Sandro Bracchitta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sandro Bracchitta (nato nel 1966, Ragusa), ha studiato a Firenze dove ha frequentato il Corso di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti, ottenendo la laurea nel 1990; Nello stesso anno ha iniziato a lavorare come pittore e incisore.
La sua prima mostra personale si è tenuta nel 1991 a Palazzo Datini a Prato, Italia.
Nel 1992 è stato premiato con una borsa di studio per specializzarsi presso “Il Bisonte”, la Scuola di Arti Grafiche di Firenze, e nel 1993 ha lavorato come assistente del M ° Viggiano, nella stessa scuola. Nello stesso anno inizia ad esporre le sue opere in numerose mostre d’arte.

Nel 1994 è stato invitato a partecipare al ‘Salone Mondiale Triennale dell’incisione’ a Chamalières (Francia), e nello stesso anno vince il ’14 ° edizione del Mini Print International’, a Cadaqués (Spagna).

Dal 1994 al 1997 è stato invitato a numerose mostre nazionali ed internazionali in sospeso, come il ’21 e 22 Grafica Biennale Internazionale’ a Lubiana (Slovenia), il Premio Internazionale di Arti grafiche a Biella (Italia), la Biennale di Ibiza la Spagna, la Mostra Triennale di Cracovia Incisione in Polonia, il Museo Stedeliske di Sint Niklaas, Belgio, così come il Salone Internazionale Grafica di Bitola (Macedonia), Kharkiu (Russia), Uzice (Croazia), Györ e Budapest (Ungheria).
E ‘stato anche invitato – come unico rappresentante italiano – per partecipare al ‘4 ° Sapporo Biennale Internazionale’ in Giappone, nel ‘Triennale Graphics’ a Tallin (Estonia) e nel ‘Pechino Ex Libris Internazionale’ nel della Repubblica popolare cinese, e alla 54a Biennale di Venezia.

In diverse occasioni ha esposto con il “Gruppo di Scicli”, un gruppo di importanti e rinomati artisti siciliani.

Attualmente, è docente di incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Vive e lavora a Ragusa.

Giuseppe Colombo

 

Nato a Modica nel 1971, Giuseppe Colombo asseconda la sua vocazione artistica con studi specifici,
l’Istituto d’Arte a Comiso, l’Istituto d’Arte di Urbino, dove sceglie i corsi d’incisione, l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Dalla capitale rientra in Sicilia, dove fissa il suo studio, e dove di notevole importanza è l’incontro col nucleo storico del Gruppo di Scicli.
L’autore, raffinatissimo disegnatore e virtuoso pittore di paesaggi e figure, costruirà da qui in avanti un curriculum espositivo di sicuro livello, dispiegato in personali e in collettive, tra le quali speciale rilievo rivesto
no le mostre condivise col Gruppo di Scicli, celebre cenacolo siciliano sorto nel 1981 (in una storia di amicizia e condivisioni di idealità artistiche e pure civili), del quale Giuseppe Colombo è parte significativa (ne rappresenta la cosiddetta terza generazione). Col Gruppo di Scicli il pittore modicano espone dalla fine degli anni ’90, do
po la sua introduzione nella scuola da parte del pittore Franco Polizzi e l’entusiastica accoglienza degli ulteriori membri storici del Gruppo, con Polizzi Piero Guccione, Franco Sarnari, Sonia Alvarez e Carmelo Candiano. Concorrerà col Gruppo alla promozione culturale iblea e siciliana.
Nel 1999 realizza, in collaborazione con Guccione, Roccasalva e Sarnari, il Tondo per il Teatro Garibaldi di Modica.
Tra le innumerevoli mostre, vanno citate Il Gruppo di Scicli, presso Palazzo Sarcinelli, a Conegliano (Treviso), curata da Marco Goldin, del 2001, La Luce infinita, Per amore, Quindici anni di scelte a Palazzo Sarcinelli, entrambe realizzate a Conegliano nel 2002 da Marco Goldin, che cura pure le successive due personali
dell’artista, nel 2003, Colombo, Opere 1999-2003, e nel 2005, Colombo, Nature morte e ritratti, Vicenza, Artefiera.
Nel 2003 l’olio San Giorgio, Notturno entra nella collezione permanente del Senato della Repubblica, che ha dedicato una sala di Palazzo Madama alle opere del Gruppo di Scicli.  Svariate le collettive e personali in questi anni, fino ad arrivare a traguardi internazionali.
Del 2017 sono le mostre Confinus, confini e aperture, presso la Casa museo J.H.Erkko ,
Helsinki, sett. 2017, Bozzetti, disegni, scenografie della Cavalleria Rusticana, presso il Foyer del Teatro Garibaldi di Modica, Imago mundi, identità siciliane, presso i Magazzini Culturali della Zisa di Palermo, Forni50 (1967/2017), presso la Galleria Forni di Bologna, la mostra itinerante Migrantes, presso Palazzo Garofalo di
Ragusa, poi a Comiso e Vittoria.
Nel 2018 Giuseppe Colombo espone nel cuore del Parco della Valle dei Templi di Agrigento, con la personale Di memorie, di reale incanto curata da Elisa Mandarà ed allestita presso le sale di Villa Aurea dal 4 maggio al 3 giugno. Nel giugno dello stesso anno (4 giugno / 7 luglio) partecipa alla collettiva La mia Sicilia presso la Galleria Forni di Bologna. Dal 5 luglio al 5 agosto esporrà dunque in Finlandia, per la mostra Kymmenen X Totta, presso la Galleria Linnankatu, a Savonlinna.

Numerosi i traguardi e i percorsi espositivi fin’oggi,Nel 2021 segnaliamo la collettiva dal titolo “Le cento Sicilie, il più ibrido dei continenti” presso Palazzo Ciampoli, Taormina, a cura di Giuseppe Vella e Diego Cavallaro. Premio Pio Alferano presso la Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, Castellabate (SA) dove espone in occasione della mostra “Caravaggio Pasolini e altri” a cura di Vittorio Sgarbi.
Tra novembre e dicembre 2021 si reca ad Helsinki – FI dove, in collaborazione con l’istituto italiano di Cultura espone con “Tutte le mattine del mondo” in coppia con l’artista finlandese Kuutti Lavonen ( Galleria Duetto, Helsinki). Allo stesso momento produce un edizione litografica di 30 esemplari per Lo Magno artecontemporanea, “Dalla decollazione di San Giovanni Battista” presso Helsinki Litho , prestigioso laboratorio artistico che lo accompagna nel suo lavoro di incisione.
Oggi vive e lavora a Modica

Opere Uniche

Multipli d’autore

Helsinki Litho