Autore: Valeria Valeria

ArtVerona 19^edizione

Lo Magno artecontemporanea presenta

BLOW-UP

Incontro con Michelangelo Antonioni

GIOVANNI VIOLA

Solo Show

 

Blow-up è la parola chiave che segna l’incontro tra una delle più belle opere in pellicola di Michelangelo Antonioni (Blow-up 1966) e la più recente ricerca artistica di Giovanni Viola. Il punto di convergenza è la riflessione che ambedue dedicano alla percezione stratificata della realtà, da parte di uno sguardo che, nel cinema come nella vita reale, vuole spesso provare a superare la barriera dell’immediata evidenza.

ORARI DELLA MANIFESTAZIONE

Venerdì 11 ottobre, dalle ore 11.00 alle ore 14.00
Preview riservata (vip card, stampa)
Venerdì dalle ore 14.00 alle ore 19.00 apertura al pubblico
Sabato 12 e domenica 13 ottobre
ore 11.00 – 19.00

 

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Inviaci una mail a info@lomagnoartecontemporanea.it con i seguenti dati: NOME, COGNOME, INDIRIZZO, NUMERO DI TELEFONO, EMAIL.

Ti aspettiamo!

A presto

LO MAGNO artecontemporanea

QUI SUD TALK partiamo da QUI.

💬 Tre incontri tematici divulgativi per dare forma verbale a ciò che è l’intento della collaborazione tra le gallerie Lo Magno e Collica e lo spazio fotografico Gianni Mania: analizzare le potenzialità artistico-culturali di questa fetta di isola assumendosi il compito di raccontarle e movimentarne l’espansione.

 

QUI SUD

TALK

Partiamo da QUI.

🟡 venerdì 04 ottobre ore 19.00

Il buono, il brutto, il cattivo: l’opera, la passione e il mercato

🟡 domenica 20 ottobre ore 11.30

Oblò /Porthole 1990-2022. Sicilia, isola tra le isole. Egadi, Eolie, Pelagie. Presentazione del libro di Carmelo Nicosia

🟡 venerdì 08 novembre ore 19.00

Societas Siciliae: un modello di cooperazione, promozione e valorizzazione degli artisti siciliani

 

Si ringraziano i relatori:

▪️ Paolo Brodbeck, Presidente Fondazione Brodbeck, Catania.

▪️ Gianfranco Caruso, Imprenditore e collezionista, Catania.

▪️ Andrea Giuseppe Cerra, Dottore di ricerca, Università di Catania.

▪️ Ornella Laneri, Presidente Fondazione Oelle, Acicastello, Catania.

▪️ Isidoro Mazza, Professore ordinario di Scienze delle finanze, Catania.

▪️ Patrizia Monterosso, Cultural Manager, Palermo.

▪️ Carmelo Nicosia, Fotografo, Direttore della scuola di fotografia dell’Accademia di belle arti, Catania.

▪️ Cecilia Zanasi, Imprenditrice e collezionista, Verona, Modica (RG).

 

Evento inserito all’interno della mostra QUI SUD EST 1st edition

visitabile fino al 09 novembre 2024

SCICLI: Palazzo Beneventano + Spazio fotografico Gianni Mania

Sponsor Ghibli Solutions

Si ringrazia Zazie Books

Blind Spot • William Marc Zanghi

Lo Magno artecontemporanea ospita dal 21 settembre Blind Spot, mostra personale di William Marc Zanghi a cura di Vito Chiaramonte; opening ore 19.00, sede di via Risorgimento 91/93).

L’esposizione mette a parete la ricerca più recente dell’artista ed è stata progettata muovendo le idee da un punto non preciso, da un luogo dove a governare sono solo gli aspetti immaginifici delle cose: un punto cieco.

Come accade nel processo ottico della visione, anche per le opere di William, il punto cieco deve essere attraversato per consentire l’approdo all’immagine finale e pur costituendone la condizione essenziale, in questo passaggio “la macchia cieca” non appare e, trascurata, lascia spazio a paradigmi più concreti e a significati più immediati e parziali.

“Non tutto il mondo può essere attraversato dallo sguardo. L’opacità del mondo a volte lo rende invisibile (e incomprensibile). Nello sguardo, poi, per quanto attento sia uno sguardo, ci sono punti che non sono né a fuoco né fuori fuoco, popolati di oggetti cancellati, trascurati o rimossi, oggetti sulla cui esistenza non conviene scommettere”

Vito Chiaramonte con queste parole amplifica il circuito semantico di Blind Spot permettendo un’analisi legata al contemporaneo e all’essere sociale che lo abita:

Il punto cieco alimenta silenziosamente il nostro fare.

Ed è il fare arte di William, la sua pittura consapevole, ad essere protagonista di un percorso che proietta il visitatore in uno status di viscerale ammirazione verso il gesto, la forma e il colore, liberi di riprodursi nelle proprie sembianze.

La mostra segna un momento estremamente significativo nel percorso artistico di Zanghi, una destrutturazione ideale della propria ricerca con l’intento di metterla a disposizione di chi si avvicina per comprenderla partendo dagli elementi fondamentali del proprio lavoro: il segno e la visione.

Un’installazione site specific completa il percorso mettendo in pratica gli effetti della fascinazione dell’oltre, oltre le pareti e i perimetri delle tele, oltre il pensiero vivo e istantaneo, oltre la struttura visibile.

Il progetto gode della collaborazione del main sponsor Ghibli solutions e di Singola ristorante naturale e Bonajuto Modica.

Visite fino al 29 novembre, dal martedì al venerdì 17-20 sabato 10-13.

Biografia

 

William March Zanghi, nasce a Wichita (Kansas) nel 1972, vive e lavora a Palermo.

Studia Pittura presso l’accademia di Belle Arti di Palermo dove ne consegue la Laurea.

Di lui parlano le sue opere: Figure esili che popolano paesaggi onirici stravolti da quel colore eversivo, che rende tutto più artificioso: chimico. Infatti nelle sue opere l’uso di colori industriali sostituisce la classica pittura a olio o ad acrilico. L’artista adopera unicamente vernici. Tecnica che conferisce alle sue opere quella caratteristica patina lucente di cui si avvantaggia anche la figurazione, resa decisamente adamantina, pura.
Sono le stesse colature di colori a dare origine a fiumi, paludi e acquitrini che costellano le “visioni” dell’artista.

Tracce del suo passaggio si trovano sia in Italia che all’estero, luoghi pubblici e musei, con mostre personali, collettive e fiere di settore. Segnaliamo la partecipazione alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Italia sezione Accademie, a cura di Vittorio Sgarbi – Biennale di Venezia.

Ultime mostre: ArteFiera Bologna 2023- Main Section, Booth Lo Magno artecontemporanea; Life on Earth, personale a cura di Vito Chiaramonte – Don Nino Mind Food – Palermo; Qui Sud Est, a cura di Giuseppe Lo Magno e Gianluca Collica, Bassi Beneventano-Scicli.

LO MAGNO artecontemporanea

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MODICA via Risorgimento 91-93

SCICLI Palazzo Beneventano

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Situ Festival V edizione

SITU Festival V edizione – Modica 2024

Artisti in residenza: Patrícia Harsány, Dumitrita Razlog, Virginia Boncoraglio, Lisa Di Donato, Virginia Marchi e Letizia Guido, SANTA CECILIA & SEMIONAUTA, Pamela Velazquez. Un progetto di A.P.S. ZONA BLU
Patrocinato dal Comune di Modica e Banca Popolare di Ragusa Dal 30 agosto al 1 settembre 2024 Opening venerdí 30 agosto 2024 ore 17:00 – Sala Conferenze Palazzo Mercedari, Modica (RG) Modica, (RG)
Sedi: Palazzo Mercedari, Palazzo della Cultura, Ex Convento del Carmine, Biblioteca Comunale Salvatore Quasimodo, Chiesa di SS Nicolò e Erasmo.

L’Associazione di Promozione Sociale Zona Blu è lieta di annunciare la quinta edizione di SITU Festival, un evento volto ad accrescere il dialogo tra l’arte contemporanea e il patrimonio storico ed artistico del territorio siciliano, che prende forma nella prestigiosa cornice barocca di Modica dal 30 agosto al 1 settembre. Il festival è preceduto da un periodo di residenza che ha avuto inizio dal 19 agosto vedendo protagonisti gli artisti nazionali ed internazionali: Patrícia Harsány, Dumitrita Razlog, Virginia Boncoraglio, Lisa Di Donato, Virginia Marchi e Letizia Guido, SANTA CECILIA & SEMIONAUTA, Pamela Velazquez. Le opere realizzate sono esposte durante le tre giornate di festival diffuse nei vari edifici storici della città di Modica.

Il cuore di SITU Festival prevede che ad ogni artista o duo di artisti, selezionato tramite Open Call, verrà affidato uno studio di eccezione appartenente al patrimonio storico architettonico di Modica, nonché sede delle esposizioni al termine della residenza (dal 19 al 29 agosto), per creare un percorso espositivo itinerante, capace di abbracciare l’identità storica e peculiare del luogo in dialogo con le urgenze del panorama contemporaneo.

Le sedi selezionate sono Palazzo Mercedari, Palazzo della Cultura, Ex Convento del Carmine, Biblioteca Comunale Salvatore Quasimodo, Chiesa di SS Nicolò e Erasmo.
Lo Magno artecontemporanea ha prodotto una parte delle esposizioni artistiche
in mostra, supportando gli/le artistə i lavori site-specific.

Il contributo della galleria ha arricchito il percorso espositivo, offrendo un’esperienza immersiva e affascinante.

Il Festival si svolgerà dal 30 agosto al 1 settembre, ospiterà una mostra d’arte
contemporanea dislocata in più sedi espositive con le opere degli artisti in residenza e mostre collaterali quali: presso Palazzo Mercedari l’installazione scultorea di Sasha Vinci e la mostra 6+6 a cura dell’artist run space palermitano )( con le opere di Francesca Baglieri, Lorenzo D’Alba, Alberto Orilia, Doriana Bruccoleri, Roberto Orlando, Margherita Pedrotta, Rossella Poidomani, Arianna Modica, Antonio La Ferlita, Nanni Licitra; presso la Biblioteca Comunale Salvatore Quasimodo l’intervento di Nicola Tineo; e infine, parallelamente, presso i sotterranei di Palazzo Mercedari sarà presente l’esposizione del duo Tamara Marino e Simon Troger. Il calendario dei tre giorni di festival si arricchisce di talk e tavole rotonde con ospiti d’eccezione provenienti dal mondo dell’arte e realtà di impatto sociale del territorio siciliano quali: Loredana Longo, Irene Biolchini, Sasha Vinci, Gianluca Collica della galleria Collica&Partners, Francesco Lucifora di C.o.C.A Center of Contemporary Arts, Makramè A.P.S. con il progetto Bosco Colto, e Modicaltra. Il festival prosegue con la proiezione del film Il popolo delle donne di Yuri Ancarani, laboratori di arte terapia ed eventi notturni di live performance ed esplorazioni musicali per riattivare il contesto identitario del territorio con
proposte socio-culturali innovative, che vedono come protagonisti Olexandr Stoliarov, Midile, Salvo Leonardo, TRDE, Marco Buscema, Terra Matta, Riad Sound, Coolor fruibile gratuitamente.

SITU Festival utilizza pratiche creative interdisciplinari pensate ad hoc per il territorio, capaci di coinvolgere diverse tipologie di pubblici per innescare una rigenerazione territoriale a partire dall’esperienza dell’arte. Il festival intende dialogare con il tessuto sociale e le diverse realtà del territorio per stimolare meccanismi e dinamiche collaborative tra gli artisti, gli operatori culturali, i partecipanti e la comunità del territorio modicano. L’obiettivo è quello di
sperimentare e diffondere pratiche culturali inclusive e aggregative per le comunità residenti e non, attraverso una rivalutazione e una riscoperta dei luoghi della quotidianità, dove la cultura sia al centro delle attività del Festival.
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ZONA BLU
Zona Blu è un’associazione culturale fondata nel febbraio 2020 da Nicola Tineo e Viola Lo Monaco, con una missione unica: promuovere il benessere individuale e collettivo attraverso l’arte e la creatività. Vogliamo trasformare luoghi e attitudini attraverso l’esperienza artistica, creando spazi dove la qualità della vita è al centro. Le nostre “zone blu” sono più di semplici spazi; sono oasi di creatività e benessere, ispirate ai luoghi del mondo dove l’aspettativa e la qualità di vita sono tra le più alte. A Zona Blu, rendiamo l’arte accessibile a tutt*, rompendo gli schemi elitari e utilizzando l’arte-terapia per supportare il benessere psicofisico. Attraverso mostre, residenze artistiche e laboratori, stimoliamo la sperimentazione creativa e la condivisione sociale. Ci focalizziamo sulle comunità emarginate e periferiche, proponendo attività culturali e ricreative che favoriscono l’inclusione sociale, la valorizzazione del territorio e la crescita personale.
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Informazioni
L’evento è gratuito senza limitazione di posti.

Apertura spazi espositivi
Venerdì 30 agosto: 19.00 – 21.00
Sabato 31 agosto: 10.00 – 21.00
Domenica 1 settembre 10.00 – 21.00
Contatti
zonabluassociazione@gmail.com
situproject@gmail.com
IG: @zonablu_
IG: @situfestival

Tamara Marino e Simon Troger
Fall Out
Palazzo Mercedari_Situ Festival 2024

PROGRAMMA
Venerdì 30 agosto
Palazzo Mercedari
*17:00
TALK 1: Presentazione SITU Festival 5ª edizione, degli artisti in residenza e dei progetti espositivi
Tema tavola rotonda: dialogo a più voci tra realtà emergenti, artisti affermati e spazi culturali e di ricerca sul
territorio siciliano Ospiti: Collettivo Parentesi Tonde, l’artista Loredana Longo e la curatrice Irene Biolchini,
Francesco Lucifora di C.o.C.A. Project.

*19:00 Performance degli artisti in residenza Santa Cecilia&Semionauta

*20:00 Visita guidata della mostra diffusa con le curatrici e gli artisti in residenza

Ex Convento del Carmine e Scuderie:
Line up Main Stage
dalle 21:00 alle 02:00
Terra Matta
TRDE
Coolor
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Sabato 31 agosto
Palazzo Mercedari
*17.00
TALK 2: Arte e mecenatismo in relazione al territorio siciliano
Ospiti: l’artista Sasha Vinci presenta il progetto “Site-Specific” insieme al gallerista Gianluca Collica
della galleria Collica& Partners

*19.00 Visita guidata della mostra diffusa con le curatrici e gli artisti in residenza

Ex Convento del Carmine:
Line up Main Stage
dalle 21:00 alle 03:00
Riad Sound
Smegma Bovary Band
Marco Buscema
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Domenica 1 settembre
Palazzo Mercedari
*17.00 – TALK 3: Arte, ambiente e sostenibilità attraverso la riappropriazione e valorizzazione territoriale
Ospiti: Makramè Aps presenta il progetto Bosco Colto, Modicaltra, Salmastra A.p.s

*19.00 Visita guidata della mostra diffusa con le curatrici e gli artisti in residenza

Chiesa SS Nicolò ed Erasmo
*20.00 Proiezione “Il popolo delle donne” di Yuri Ancarani

Ex Convento del Carmine:
dalle 21:00 alle 02:00
*21:00 Sound Performance di Olexandr Stoliarov
Midile + Salvo Leonardo Live

Situ Festival Vedizione
Lab Lo Magno
Situ Festival 2024
Palazzo Moncada
Nicola Tineo per Situ Festival 2024
Palazzo Moncada
Sasha Vinci per Situ festival 2024
Palazzo Mercedari
Virginia Boncoraglio per Situ Festival 2024
Piazza Rizzone Modica
“6+6”artist run space palermitano )(
per Situ festival 2024
Palazzo Mercedari
Infestazione
Virginia Marchi e Maria Letizia Guido
Situ Festival 2024
Palazzo Mercedari

Abusi Studio

ABUSI STUDIO

Sala da posa. Progetto telematico non finito
Sala da posa. Unfinished Telematic Project
2024

IT

Sala da posa è un progetto telematico non finito che conferma l’amicizia con il fotografo Gianni Mania.
Il rapporto tra fotografia e architettura è indissolubile, in questo caso però il pensiero architettonico passa in secondo piano.
La forma finita è temporanea.
I dispositivi pensati agiscono sopratutto in funzione delle opere fotografiche, infatti la scelta della lamiera facilita la volontà e l’esigenza del fotografo di esporre sempre opere diverse, grazie alle calamite nella grande lavagna magnetica e nei pannelli laterali. La lamiera forata scopre, non ancora tutte, le nicchie nascoste dove riposano i tesori del fotografo. Lo specchio a soffitto aumenta la percezione dello spazio e l’ego del visitatore, che non resisterà alla tentazione di scattare un selfie, linguaggio della fotografia contemporanea.
La scoperta della graniglia 20*20 sotto il linoleum ha comportato l’unico vezzo formale: “il tappeto di buchi rossi”.
I buchi lasciati dalla rimozione del pavimento precedente sono stati riempiti da una resina bi componente rossa. L’applicazione della resina non è andata come previsto e solo con l’aiuto di Raffaele è stato ottenuto il risultato pensato.

EN

Sala da posa is an unfinished telematic project that confirms the friendship with photographer Gianni Mania.
The relationship between photography and architecture is indissoluble, but in this case, architectural thinking takes a back seat.
The finished form is temporary.
The devices designed act primarily in favor of the photographic works. In fact, the choice of metal sheet facilitates the photographer’s desire and need to constantly exhibit different works, thanks to the magnets in the large magnetic board and the side panels. The perforated metal sheet reveals, though not yet all, the hidden niches where the photographer’s treasures rest. The ceiling mirror enhances the perception of space and the ego of the visitor, who will not resist the temptation to take a selfie, the language of contemporary photography.
The discovery of 20*20 terrazzo under the linoleum led to the only formal whim: “the red hole carpet.”
The holes left by the removal of the previous flooring were filled with red two-component resin. The application of the resin did not go as planned, and only with the help of Raffaele was the intended result achieved.

IT

Abusi è uno studio multidisciplinare che indaga la relazione tra lo spazio e l’uomo nella quotidianità tramite pratiche legate al Reciclyng e all’economia circolare.

EN

Abusi, is a multidisciplinary place that investigates the relationship between space and man in everyday life through practices linked to recycling and the circular economy.

Barbara Cammarata

My mom told me to do not fly
2023
oil on paper, 37 x 27 cm

IT

 

La sua pittura è un’espressione magmatica che racconta, attraverso l’incisione ritmica di segni e immagini, una sinergia tra più mondi: quelli dell’esperienza della percezione dello straordinario e quelli dell’immersione in paesaggi in cui i personaggi di una narrazione corale convergono.

Figure umane, animali e vegetali, trasfondendosi linfaticamente senza raggiungere una metamorfosi completa, rappresentano un mondo visivo le cui regole si basano sul continuo scambio di sostanze e sulla mescolanza della materia.

Barbara riprende da Goethe il concetto in cui la foglia è la pianta stessa “Alles ist Blatt” (Tutto è foglia) ma anche una figura metaforica del divenire della natura e della Steigerung (graduale ascesa), cioè che la composizione armonica di più organismi in un unico organismo, tende ad essere più elevato.

EN

 

Her painting is a magmatic expression that tells, through the rhythmic incision of signs and images, a synergy between several worlds: those of the experience of perception of the extraordinary and those of immersion in landscapes in which the characters of a choral narrative converge. Human, animal and vegetable figures, lymphatically transfusing without reaching a complete metamorphosis, represent a visual world whose rules are based on the continuous exchange of substances and the mixing of matter. “Alles ist Blatt” (everything is a leaf) takes from Goethe the concept in which the leaf is the plant itself but also a metaphorical figure of

the becoming of nature and of the Steigerung (gradual ascent), that is, of the harmonic composition of several organisms in an organism again tends to be higher.

 Fake Birds
2023
olio su carta, 98.5 x 70 cm

IT

 

Riprende da Goethe il concetto in cui la foglia è la pianta stessa “Alles ist Blatt” (Tutto è foglia) ma anche una figura metaforica del divenire della natura e della Steigerung (graduale ascesa), cioè che la composizione armonica di più organismi in un unico organismo, tende ad essere più elevato.

EN

 

“Alles ist Blatt” (everything is a leaf) takes from Goethe the concept in which the leaf is the plant itself but also a metaphorical figure of the becoming of nature and of the Steigerung (gradual ascent), that is, of the harmonic composition of several organisms in an organism again tends to be higher.

I’m a liar
2023
olio su carta, 37×27 cm

IT

Barbara Cammarata è nata nel 1977, vive e lavora a Catania.

Nel 2018 è professore a contratto di Art Direction presso l’Accademia di Belle Arti di Catania.

Dal 2024 è professore di ruolo di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania.

Dal 2019 è main artist della Galleria Collica & Partners.

La ricerca dell’artista si basa sull’indagine preliminare di un dato contesto, una esperienza che le consente di analizzare le componenti e le dinamiche presenti e quindi di interpretarle con una narrazione personale.

Un metodo transdisciplinare che ha nella pittura il medium principale. Ella traduce e restituisce un personale e immaginifico racconto del quotidiano visto con una prospettiva in cui uomo e natura costituiscono sistemi che non possono essere spiegati semplicemente come sommatoria dei singoli componenti, ma come organismi superiori frutto di una metamorfosi, immaginaria nei fatti, ma reale nelle potenziali conseguenze.

Come detto è prevalentemente una pittrice che tuttavia si esprime anche con opere tessili e installazioni tecnologicamente avanzate (collaborazione studio architettura Analogique).

La pittura pur apparendo ricca di variazioni cromatiche, è frutto di stesure più o meno materiche di grigio e quindi dei tre colori primari che per sovrapposizione e accostamento rendono la superficie dipinta vivace e spazialmente organizzata.

La complessa iconografia figurativa nello svolgersi del processo diviene sempre più ricca di tonalità e segni che paradossalmente rendono astratta la visione che si ricompone in figurazione grazie ad una lenta e attenta osservazione.

EN

Barbara Cammarata was born in 1977, lives and works in Catania.

In 2018 she was a lecturer on contractr of Art Direction at the Academy of Fine Arts in Catania.

Since 2024 he has been a full professor of Painting at the Academy of Fine Arts in Catania.

Since 2019 he has been the main artist of the Collica & Partners Gallery.

The artist’s research is based on a preliminary investigation of a given context, an experience that allows her to analyse the components and dynamics present and then interpret them with a personal narrative.

A transdisciplinary method that has painting as its main medium. She translates and renders a personal and imaginative tale of everyday life seen from a perspective in which man and nature constitute systems that cannot be explained simply as the sum of their individual components, but as superior organisms that are the result of a metamorphosis, imaginary in its facts but real in its potential consequences.

As mentioned, she is mainly a painter, but she also expresses herself in textile works and technologically advanced installations (collaboration with the architecture studio Analogique).

Although her painting is rich in chromatic variations, it is the result of more or less material layers of grey and thus of the three primary colours which, through superimposition and juxtaposition, make the painted surface lively and spatially organised.

As the process unfolds, the complex figurative iconography becomes richer and richer in tones and signs that paradoxically make the vision abstract, which is recomposed into figuration thanks to slow and careful observation.

Sasha Vinci

Instalaltion Detail, Lead Sculpture

Il gioco della deriva

2020

Stampa fine art su carta Hahnemuhle applicata su dibond

165x110cm, Tiratura in 4 esemplari

IT

Sasha Vinci 1980, è un artista eclettico, che sperimenta con differenti linguaggi contemporanei.

Ha una formazione da scultore, ma la sua ricerca – che egli stesso definisce “schizofrenica”, per la costante e irrefrenabile necessità a cercare e originare nuovi stimoli e nuove opere – si è sempre contraddistinta per l’utilizzo di diversi media: disegno, pittura, performance, installazione, scrittura e musica si combinano in vario modo nei suoi progetti.

Ogni suo lavoro, quasi sempre site specific, è da considerarsi un’azione pubblica che ha origine dall’individuo per estendersi a una collettività di persone: è un domandarsi insieme come reagire ad alcune importanti questioni sociali, politiche e ambientali e come acquisire nuovi codici di comportamento civile.

Le sue opere sintetizzano di frequente le polarità dell’essere umano, le sue tensioni opposte, le luci e le ombre che lo contraddistinguono. Allo stesso tempo però sono opere fortemente simboliche, che parlano di comunità e ridisegnano una nuova forma della realtà, delle “utopie possibili” che decodificano il presente, cercando una via di convivenza più rispettosa tra gli esseri umani e le altre specie di viventi.

EN

Sasha Vinci 1980, is an eclectic artist, who experiments with different contemporary languages.

He is trained as a sculptor, but his research – which he himself defines as “schizophrenic”, due to the constant and irrepressible need to seek and originate new stimuli and new works – has always been characterized by the use of different media: drawing, painting , performance, installation, writing and music combine in various ways in his projects.

Each of his works, almost always site-specific, is to be considered a public action that originates from the individual and extends to a community of people: it is a question of asking ourselves together how to react to some important social, political and environmental issues and how to acquire new codes of civil behavior.

His works frequently synthesize the polarities of the human being, his opposing tensions, the lights and shadows that distinguish him. At the same time, however, they are highly symbolic works, which speak of community and redesign a new form of reality, of “possible utopias” that decode the present, seeking a more respectful way of coexistence between human beings and other living species.

ITA

In alcune opere, come Non si disegna il cielo e Canta Napoli, viene raggiunto un livello di sintesi e un grado di poeticità elevati, quando l’artista dà voce al paesaggio attraverso la creazione di un canto che è la trasposizione sul rigo musicale dello skyline della città scelta: opere sinestetiche che coinvolgono totalmente il pubblico ed evocano sensazioni percettive di natura diversa.

Oggi la sua ricerca è orientata a sviluppare e approfondire il tema del Multinaturalismo: un processo di ibridazione dove umano, non umano e natura si fondono insieme in nuove e sorprendenti configurazioni.

Sotto il punto di vista formale egli recupera dalla sua Terra, la Sicilia, alcuni elementi che appartengono alla tradizione, rinnovandone il significato. Il fiore, che decora le bardature dei cavalli nella Festa di San Giuseppe a Scicli, nelle performance di Vinci si trasforma in simbolo di azione politica e presa di coscienza collettiva per cambiare il presente. Il pennacchio colorato, invece, utilizzato nelle feste tradizionali siciliane, viene modificato e si trasforma in un vessillo di leggerezza, è metafora del volo, superamento dei limiti umani.

E poi vi è la musica che da sempre accompagna il percorso dell’artista e confluisce nelle sue opere in maniera naturale e spontanea, sia come accompagnamento e colonna sonora per le performance, sia come suono che si riproduce in loop nelle installazioni.

EN

In some works, such as Don’t draw the sky and Canta Napoli, a high level of synthesis and a degree of poeticity is reached, when the artist gives voice to the landscape through the creation of a song which is the transposition of the skyline onto the musical staff of the chosen city: synesthetic works that totally involve the public and evoke perceptive sensations of a different nature.

Today his research is aimed at developing and deepening the theme of Multinaturalism: a process of hybridization where human, non-human and nature blend together in new and surprising configurations.

From a formal point of view he recovers from his homeland, Sicily, some elements that belong to tradition, renewing their meaning. The flower, which decorates the harnesses of the horses in the Festa di San Giuseppe in Scicli, in Vinci’s performances transforms into a symbol of political action and collective awareness to change the present. The colored plume, however, used in traditional Sicilian festivals, is modified and transformed into a banner of lightness, it is a metaphor for flight, overcoming human limits.

And then there is the music that has always accompanied the artist’s path and flows into his works in a natural and spontaneous way, both as accompaniment and soundtrack for performances and as sound that is reproduced in loops in installations.

Il canto degli uccelli lo raccoglie il vento

2023

Installazione, Ferro, gomma siliconica

ITA

Questo forte legame con la musica lo porta a collaborare assiduamente con il musicista Vincent Migliorisi, con il quale ha anche creato, tra gli innumerevoli progetti ideati insieme, Mercurio, un album cantautorale composto da nove brani, registrato nel silenzio del primo lockdown e diffuso sulle piattaforme musicali digitali e in radio.

Attraverso queste molteplici forme espressive l’artista esprime un pensiero libero, che si interroga sulle problematiche dell’esistente, per giungere a una visione sempre più ampia e plurale.

Dal 2012 al 2018, ha collaborato attivamente con l’artista Maria Grazia Galesi, con la quale ha creato il duo Vinci/Galesi.

Nel 2008 è stato l’ideatore e il fondatore di SITE SPECIFIC (www.sitespecific.it) una realtà indipendente gestita dall’Associazione Culturale non-profit PASS/O. Un progetto ambizioso e di ampio respiro che trasforma la città di Scicli in un Teatro Vivo, un luogo in cui la creatività contemporanea può abitare ed esistere.

ENG

This strong bond with music leads him to collaborate assiduously with the musician Vincent Migliorisi, with whom he also created, among the countless projects conceived together, Mercurio, a singer-songwriter album composed of nine songs, recorded in the silence of the first lockdown and broadcast on digital music platforms and on the radio.

Through these multiple forms of expression the artist expresses a free thought, which questions the problems of existence, to arrive at an increasingly broad and plural vision.

From 2012 to 2018, he actively collaborated with the artist Maria Grazia Galesi, with whom he created the duo Vinci/Galesi.

In 2008 he was the creator and founder of SITE SPECIFIC (www.sitespecific.it) an independent reality managed by the non-profit cultural association PASS/O. An ambitious and wide-ranging project that transforms the city of Scicli into a Living Theatre, a place where contemporary creativity can live and exist.

Là dove tutto manca, si ridà intera
2023
Installazione, Ferro, vetro, inchiostri naturali e sintetici
su carta cotone, piombo, ceramica, cemento

ITA

Nel gennaio del 2013 in collaborazione con altri professionisti crea S.E.M., acronimo di Spazi Espressivi Monumentali, un modello di sviluppo sostenibile che a Scicli ridisegna la gestione integrata dei monumenti, unendo contenuti culturali dell’arte e delle tradizioni a strategie economiche. In S.E.M. Sasha Vinci ricopre il ruolo di Direttore Artistico.

Da dicembre 2012 a settembre 2013 è stato Direttore Artistico del progetto CLANG.

Le opere si Sasha Vinci sono state presentate in diverse mostre nazionali ed internazionali e pubblicate su: Hi-Fructose Magazine, Flash Art, Artribune, Arte e Critica, Wall Street International, Exibart ed Exibart on paper, Abitare Magazine, Espoarte, Rivista Segno, Gestalt Gtk, El Pais, Diari De Girona (Dominical), Il Sole 24 ore, Panorama, L’Espresso, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Kairós Magazine, Famiglia Cristiana, La Sicilia, Il Giornale di Sicilia, Il Giornale di Scicli. Nel 1999 si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte “S. Fiume” di Comiso, sezione Scultura. Nel 2005 consegue la laurea in scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze.

ENG

In January 2013, in collaboration with other professionals, he created S.E.M., acronym for Spazi Espressivi Monumentali, a model of sustainable development which redesigns the integrated management of monuments in Scicli, combining cultural contents of art and traditions with economic strategies. In S.E.M. Sasha Vinci holds the role of Artistic Director.

From December 2012 to September 2013 he was Artistic Director of the CLANG project.

Sasha Vinci’s works have been presented in various national and international exhibitions and published in: Hi-Fructose Magazine, Flash Art, Artribune, Arte e Critica, Wall Street International, Exibart and Exibart on paper, Abitare Magazine, Espoarte, Rivista Segno, Gestalt Gtk, El Pais, Diari De Girona (Dominical), Il Sole 24 ore, Panorama, L’Espresso, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Kairós Magazine, Famiglia Cristiana, La Sicilia, Il Giornale di Sicilia, Il Giornale di Scicli. In 1999 he graduated from th High School “S. Fiume” in Comiso, Sculpture section. In 2005 he graduated in sculpture at the Academy of Fine Arts in Florence.

Zoe Zizola

Scogli piatti, Livorno, 2024
stampa fine art su carta fotografica Hahnemuhle,
60 x 90 cm

Bruno Martino – Estate, 1960

Scogli piatti, Livorno, 2024

IT

Estate
Sei calda come i baci che ho perduto
Sei piena di un amore che è passato
Che il cuore mio vorrebbe cancellar

Odio l’estate
Il sole che ogni giorno ci donava
Gli splendidi tramonti che creava
Adesso brucia solo con furor

EN

Summer
You are warm like the kisses I have lost
You are full of a love that has passed
That my heart would like to erase

I hate summer
The sun that gave us every day
The beautiful sunsets it created
Now it only burns with fury

IT

Tornerà un altro inverno
Cadranno mille petali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E il cuore un po’ di pace troverà

Odio l’estate
Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
L’estate che ha creato il nostro amore
Per farmi poi morire di dolor

EN

Another winter will come
A thousand rose petals will fall
The snow will cover everything
And the heart will find a little peace

I hate the summer
That gave its perfume to every flower
The summer that created our love
To make me die of pain

Alicudi 2022
Alicudi 2022
Donnalucata, 2022

IT

Odio l’estate
Odio l’estate

 

Tornerà un altro inverno
Cadranno mille petali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E il cuore un po’ di pace troverà

EN

I hate summer
I hate summer

Another winter will come
A thousand rose petals will fall
The snow will cover everything
And the heart will find a little peace

IT

Odio l’estate
Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
L’estate che ha creato il nostro amore
Per farmi poi morire di dolor

Odio l’estate
Odio l’estate

EN

I hate the summer
That gave its perfume to every flower
The summer that created our love
To make me die of pain

I hate summer
I hate summer

Gioia Tauro 2023

Estate è un brano musicale composto dal cantante e pianista italiano Bruno Martino con testo di Bruno Brighetti, pubblicato nel 1960 come Lato A del 45 giri Estate/Ed è subito sera.

Estate is a musical piece composed by the Italian singer and pianist Bruno Martino with lyrics by Bruno Brighetti, published in 1960 as Side A of the 45 rpm single Estate/Ed è Subito sera.

IT

Zoe Zizola è una fotografa Italo-brasiliana nata a Roma nel 1995. Nel 2014 consegue il diploma italiano e l’esabac francese. Vive sei anni in Germania dove si laurea in fotografia alla Ostkreuzschule für Fotografie di Berlino. Nel 2020 torna a Roma dove frequenta la Shot Academy di cinematografia e lavora come fotografa. Dal 2021 lavora sui set cinematografici nel reparto fotografia. Ha esposto a Berlino a Treptow atelier e a Schloss Biesdorf e Roma alla Acta International alcuni suoi progetti fotografici come “Die marzahner Stadtmusikanten” e “Der Steppenwolf” di cui ha fatto anche un libro. Attualmente vive e lavora a Roma continuando la sua ricerca fotografica e arricchendola con le esperienze sui set cinematografici.

EN

Zoe Zizola is an Italian-Brazilian photographer born in Rome in 1995. In 2014 she obtained the Italian diploma and the French esabac. He lived in Germany for six years where he graduated in photography at the Ostkreuzschule für Fotografie in Berlin. In 2020 she returned to Rome where she attended the Shot Academy of cinematography and worked as a photographer. Since 2021 he has been working on film sets in the photography department. He exhibited some of his photographic projects in Berlin at Treptow atelier and in Schloss Biesdorf and in Rome at Acta International such as “Die marzahner Stadtmusikanten” and “Der Steppenwolf” of which he also wrote a book. He currently lives and works in Rome, continuing his photographic research and enriching it with experiences on film sets.

Gianni Mania

Favara, 2018

Viaggi Minimi in Luoghi Qualsiasi Serie

stampe fine art su carta fotografica Hahnemühle, 24×36 cm

Uzbekistan_Bukhara, 2024
Uzbekistan_Bukhara, 2024

IT

Ci sono luoghi che non costituiscono mai meta, che passano spesso inosservati, che nessuno ha deciso mai di mappare.
L’urgenza della narrazione per immagini è sottrarli alla sfera della marginazione, del banale, del non degno di attenzione.
Sono i luoghi del contemporaneo – anti monumentali- ma che rappresentano i luoghi del vissuto, espressione della quotidianeitá, nonchè custodi di
stratificazioni storiche, sociali, culturali e memorie umane.

 

EN

There are places that never constitute a destination, that often go unnoticed, that no one has ever decided to map.

The urgency of narration through images is to remove them from the sphere of marginality, of the banal, of what is not worthy of attention.

They are contemporary places – anti-monumental – but which represent places of experience, expression of everyday life, as well as custodians ofhistorical, social, cultural stratifications and human memories.

Licata, 2018
Favara, 2018

IT

Ogni volta che l’otturatore della macchina fotografica scatta, registra un incontro tra l’occhio (e la mente) dell’individuo e il mondo esterno. Forse più di altre forme d’arte la fotografia drammatizza la tensione che esiste tra il mondo interiore dell’artista, il microcosmo, e il macrocosmo del “grande mondo esterno”.

Vivendo nell’estremo sud di un’isola del Mediterraneo, sono sempre stato acutamente consapevole di questa tensione, che ho risolto impegnandomi, quando possibile, con persone e realtà diverse da quelle che mi sono familiari. Fuori dall’Italia ho esposto in Francia e negli Stati Uniti e sono sempre felice di sviluppare dialoghi con fotografi di altre culture e paesi. Perché, come diceva il poeta John Donne, “Nessun uomo è un’isola”, anche quando è proprio l’isola in cui vive a definire il suo lavoro e la sua identità!

Licata, 2018

EN

Each time the camera shutter clicks it registers an encounter between the individual’s eye (and mind) and the outside world. Perhaps more than other art forms photography dramatises the tension that exists between the inner world of the artist, the microcosm, and the macrocosm of “the big world outside”.

Living in the far south of a Mediterranean island I have always been acutely aware of that tension, which I have resolved by engaging, whenever possible, with people and realities other than those which are familiar to me. Outside of Italy I have exhibited in France and the United States, and I am always happy to develop dialogues with photographers from other cultures and countries. For as the poet John Donne said, “No man is an island” – even when it precisely the island he lives in which defines the man’s work and his identity!

Gela, 2018
Trapani, 2016

IT

 

Gianni Mania (1969)

La Sicilia, dove nasce e luogo in cui oggi vive e lavora, fornisce all’artista la maggior parte di soggetti e temi sviluppati nei suoi trent’anni di attività.

Al suo sguardo paesaggi, ritratti, persone, il mare, atmosfere apparentemente senza tempo si trasformano in oggetti di continuo interesse e dal costante riflesso contemporaneo, attualizzare stereotipi arcaici attraverso un’accurata ricerca estetica, è uno dei suoi obiettivi,

Ma l’interesse primario è rivolto all’attuale situazione socio-culturale siciliana, fondamento del lavoro di tutti i giorni, prevalgono sentimenti intimi legati al territorio e all’ambiente-madre di ogni cosa da queste parti, e guardando all’attuale situazione socio-politica e culturale, l’artista rivolge grande attenzione ad un quesito: saremo in grado di mettere da parte miti e luoghi comuni cresciuti attorno all’idea di “Sicilia eterna”. La Sicilia è ferita.

EN

 

Gianni Mania (1969)

Sicily, where he was born and where he now lives and works, provides the artist with most of the subjects and themes developed in his thirty years of activity.

To his gaze, landscapes, portraits, people, the sea, apparently timeless atmospheres are transformed into objects of continuous interest and with a constant contemporary reflection, updating archaic stereotypes through careful aesthetic research is one of his objectives,

But the primary interest is aimed at the current Sicilian socio-cultural situation, the foundation of everyday work, intimate feelings linked to the territory and the mother environment of everything in these parts prevail, and looking at the current socio-cultural situation -political and cultural, the artist pays great attention to a question: will we be able to put aside myths and clichés that have grown up around the idea of ​​”eternal Sicily”. Sicily is wounded.

Francesco Lauretta

Disegni del Mattino I
2021
Inchiostro, olio e fusaggine su carta, 41.5 x 30 cm

Inventa, sperimenta e osa in maniera libera.

He Invents, experiments and dares freely

 Le Farfalle di Breton

2021

olio su tela, 100 x 150 cm

André Robert Breton (Tinchebray, 19 febbraio 1896 – Parigi, 28 settembre 1966) è stato un poeta, saggista e critico d’arte francese. Noto come poeta e teorico del surrealismo, che favorì con la stesura dei manifesti e curando riviste, mostre e incontri, fu allievo del filosofo André Cresson.

André Robert Breton (Tinchebray, 19 February 1896 – Paris, 28 September 1966) was a French poet, essayist and art critic. Known as a poet and theorist of Surrealism, which he encouraged by writing manifestos and curating magazines, exhibitions and meetings, he was a student of the philosopher André Cresson.

IT

Dal “Manifesto del surrealismo” (1924):

“Surrealismo, s.m. Automatismo psichico puro per mezzo del quale ci si propone di esprimere, o verbalmente, o per iscritto, o in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato del pensiero, in assenza d’ogni controllo esercitato dalla ragione, al di fuori d’ogni preoccupazione estetica o morale.”

“Il surrealismo si fonda sull’idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme di associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita.”

 

EN

“Surrealism, s.m. Pure psychic automatism through which one aims to express, either verbally, or in writing, or in any other way, the real functioning of thought. Dictation of thought, in the absence of any control exercised by reason, outside of any aesthetic or moral concern.”

“Surrealism is based on the idea of ​​a higher degree of reality connected to certain forms of association neglected until now, on the omnipotence of the dream, on the disinterested play of thought. It tends to definitively liquidate all other psychic mechanisms and to replace them in the resolution of the main problems of life.”

IT

“Fatevi portare di che scrivere, dopo esservi sistemato nel luogo che vi sembra più favorevole alla concentrazione del vostro spirito in sé stesso. Ponetevi nello stato più passivo, o ricettivo, che potete […] Scrivete rapidamente senza un soggetto prestabilito, tanto in fretta da non trattenervi, da non avere la tentazione di rileggere. La prima frase verrà da sola.”

“Ecco dei personaggi dai modi un po’ disparati […] Così provvisti di un piccolo numero di caratteristiche fisiche e morali, quegli esseri che in verità vi devono tanto poco non si scosteranno più da una certa linea di condotta, della quale non dovete occuparvi. Ne risulterà un intreccio più o meno sapiente in apparenza, a giustificare punto per punto un finale commovente o rassicurante di cui vi disinteressate”.

 

EN

“Have something brought to you to write after having settled in the place that seems most favorable to the concentration of your spirit in itself. Place yourself in the most passive, or receptive, state that you can […] Write quickly without a pre-established subject, so quickly so as not to hold you back, so as not to be tempted to reread. The first sentence will come by itself.”

“Here are characters with somewhat disparate ways […] Thus provided with a small number of physical and moral characteristics, those beings who in truth owe you so little will no longer deviate from a certain line of conduct, of which no you have to deal with it. The result will be a plot that is more or less clever in appearance, justifying point by point a moving or reassuring ending that you are not interested in.”

I DISEGNI DEL MATTINO

2021 Inchiostro, olio e fusaggine su carta, 41.5 x 30 cm

Serie I to IX

IT

Francesco Lauretta è nato a Ispica nel 1964. Vive e lavora Firenze.

La sua ricerca spazia dalla pittura, alle installazioni, alla performance. La pittura probabilmente è il medium più utilizzato, ma sarebbe un errore definirlo un pittore nel senso classico del termine. Egli infatti è più vicino a quel genere di artista degli anni novanta che mi piace definire come poeta, filosofo, sociologo, storico, o scienziato, capace di utilizzare il linguaggio dell’arte per investigare i principi che sono alla base della nostra esistenza, del nostro vivere quotidiano.
In quegli anni per altro Lauretta realizzava soprattutto opere installative, e si dedicava contemporaneamente allo studio della pittura. Una relazione difficile che risolve brillantemente solamente negli ultimi anni, riuscendo a bilanciare la sua straordinaria abilità nel disegno, la dipendenza per la storia della pittura, il rapporto tra lo spazio della pittura e il contesto di riferimento, la relazione tra la riconoscibilità e lo stile, con la necessità di interpretare il mondo visibile e invisibile piuttosto che tradurlo in un segno o in una materia.
Questo mini ciclo propone quattro versioni dedicate a San Gerolamo, dipinte con diversi stili, come se fossero riconducibili a differenti autori. In esse sembrano rivivere Odilon Redon, Fausto Pirandello, Cima da Conegliano, William de Kooning, osservandole è lecito immaginare l’intenzione di Lauretta che, parafrasando le parole del Santo ritratto allorché scrisse del suo modo di interpretare le Sacre Scritture, dice: … non rendo il segno con il segno, la materia con la materia, il colore con il colore, ma il senso con il senso …

«Io, infatti, non solo ammetto, ma proclamo liberamente che nel tradurre i testi greci, a parte le Sacre Scritture, dove anche l’ordine delle parole è un mistero, non rendo la parola con la parola, ma il senso con il senso”».
(Epistulae 57, 5, trad. R. Palla)

EN

Francesco Lauretta was born in Ispica in 1964. He lives and works in Florence.

His research ranges from painting to installations and performance. Painting is probably the medium he uses most, but it would be a mistake to define him as a painter in the classical sense of the term. In fact, he is closer to the kind of artist of the 1990s that I like to define as a poet, philosopher, sociologist, historian or scientist, capable of using the language of art to investigate the principles that underlie our existence and our daily lives.
In those years, Lauretta mainly produced installation works, while at the same time studying painting. It was a difficult relationship that he only brilliantly resolved in his later years, managing to balance his extraordinary skill in drawing, his dependence on the history of painting, the relationship between the space of the painting and its context, the relationship between recognisability and style, with the need to interpret the visible and invisible world rather than translate it into a sign or a material.
This mini-cycle proposes four versions dedicated to Saint Jerome, painted in different styles, as if they were attributable to different authors. Odilon Redon, Fausto Pirandello, Cima da Conegliano and William de Kooning seem to come to life in them, and observing them one can imagine Lauretta’s intention: paraphrasing the words of the portrayed saint when he wrote about his way of interpreting the Holy Scriptures, he says: … I do not render the sign with the sign, the material with the material, the colour with the colour, but the sense with the sense …

“I, in fact, not only admit, but freely proclaim that in translating Greek texts, apart from the Holy Scriptures, where even the order of words is a mystery, I do not render the word with the word, but the sense with the sense”.
(Epistulae 57, 5, transl. R. Palla)